Windjammers, Recensione PS4
Era il lontanissimo 1994 quando Windjammers (che in Giappone è conosciuto come Flying Power Disc) approdava nelle sale giochi. Pubblicato da Data East e giunto poi su console NeoGeo, proponeva adrenaliniche gare di frisbee con una grafica all’epoca spettacolare.
Popolare in quegli anni, fu uno dei primi videogiochi di frisbee che in precedenza – a memoria d’uomo – ricordiamo presente in California Games, storico titolo di Epyx del 1987. A distanza di 23 anni dall’esordio di Windjammers, DotEmu, software house francese dedita al recupero di queste opere del passato, ha letteralmente riesumato questo gioco portandolo nelle scorse ore sul PSN per PlayStation 4 e PlayStation Vita con nuove funzionalità ed il supporto al cross-buy. Un titolo tipicamente estivo che rievoca le spiagge e l’atmosfera vacanziera che arriva proprio a pennello visto il periodo di fine agosto.
Ecco la nostra recensione. Buona lettura.
UN FRISBEE DAL PASSATO CON AGGIORNAMENTI MIRATI
Questa nuova edizione del gioco ripropone sostanzialmente tutti i contenuti della versione originale con qualche aggiornamento dettato dal tempo. In primis è possibile modificare le opzioni grafiche come ad esempio il formato dello schermo come il 4:3 e l’attuale 16:9, alcuni effetti grafici quali la scansione delle linee dello schermo (che dà il particolare sapore di “antico” e che richiama comunque all’edizione dell’epoca), l’effetto smooth che “Smussa” e pulisce un po’ tutto ed il CRT che deforma un po’ le immagini riproducendo la tipica visuale che si avrebbe con uno televisore di vecchia generazione (tubo catodico). Scegliendo l’impostazione 4:3 si potrà anche scegliere tra alcuni sfondi che riempiranno le bande laterali rimaste disimpegnate.
Oltre alle classiche partite che andremo a descrivere nel paragrafo dedicato al gameplay, troviamo due minigiochi: il primo è Dog Distance che consiste nel lanciare il frisbee più lontano possibile e farlo raccogliere dal cane che a sua volta deve evitare i vari ostacoli che gli si pongono e che lo fanno rallentare come i bagnanti della spiaggia stesi al sole; il secondo è invece il classico bowling, solo che invece di esserci la palla c’è il disco. Questo minigioco si chiama Flying Disc Bowling.
Ma la novità più importante è senza dubbio la presenza delle partite online e dei match classificati. È possibile, infatti, cimentarsi in partite online con sfidanti da tutto il mondo ed è notizia di poche ore fa che la modalità online classificata darà accesso ad una competizione reale, il Windjammers Asia Championship che si terrà il 14 ed il 15 ottobre al SEA Major 2017 di Singapore per un premio in denaro di 6.500 dollari.
Possibile che il vecchio ed osannato Windjammers possa trovare il suo spazio anche nel panorama eSport? Solo il tempo potrà dircelo. Ma senza dubbio è un dato interessante al di là del montepremi che comunque fa gola anche se lontano da alcune competizioni come Hearthstone o alcune legate agli fps. Del resto, è giusto ricordare come il comparto multiplayer online fosse stato oggetto di una Beta nel mese di giugno proprio per testarne solidità e matchmaking.
PROVA LA GRANDE BOTTA… ED E’ GOL? SI CAPISCE, AMICO!
Parliamo di uno dei punti forti di Windjammers, ossia il gameplay. Benché si tratti di un titolo di 24 anni fa, la giocabilità non era male. DotEmu ha lasciato inalterato questo aspetto vincente.
Il gameplay è stato descritto efficacemente come un misto tra Pong e Street Fighter vista la presenza di tiri speciali.
Si sceglie uno tra i sei personaggi (li elencheremo a parte successivamente, ndr), e si daranno vita a partite rocambolesche a colpi di frisbee. Ogni atleta ha le sue caratteristiche (più lento è più potente saranno le sue giocate e viceversa) e colpi speciali diversi.
L’obiettivo di questo particolare “sport” che si gioca uno contro uno è quello di piazzare il fresbee in fondo al campo avversario che viene delimitato da delle reti simili al calcio.
La visuale dall’alto, perfetta per questo genere di giochi, denota la conformazione del campo suddiviso in due parti uguali e difeso dagli atleti. La linea di fondo campo (o di porta) è suddivisa in diversi colori: gialla che dà 3 punti e rossa che ne dà 5. Ogni arena ha disposizioni diverse con alcuni ostacoli che rendono le partite più stuzzicanti ed imprevedibili. Si vince il set arrivando a 12 punti (ma si può anche variare tramite il pannello delle opzioni, ndr), si vince la partita aggiudicandosi due set. Può capitare che i set si concludano in parità, a quel punto entra in atto la “morte istantanea”, una sorta di golden goal. Se questo non arriva al termine del tempo prestabilito, il match si chiude in parità e si viene eliminati.
Per vincere la modalità arcade bisognerà avere la meglio su tutti i concorrenti ad eliminazione diretta affrontando anche un match contro sé stessi.
Il gameplay vero e proprio è immediato e velocissimo. Per lanciare il frisbee basterà premere il tasto X ma sarà possibile imprimere effetti spettacolari ed effettuare tiri speciali altamente scenografici. Un comodo tutorial ci mostrerà le mosse da fare. Non sono tante ma nonostante tutto ne nasce una giocabilità varia e dai ritmi infernali. Ma si può agire d’astuzia facendo in modo che il disco sia irraggiungibile e cada a terra guadagnando due punti o, si può anche spiazzare l’avversario utilizzando le sponde e, ancora, sorprenderlo con cambi di direzione improvvisi.
Spettacolare in attacco ma anche in difesa con possibilità di tuffi prodigiosi, capriole più o meno utili per bloccare i tiri avversari. Sarà possibile anche respingere il disco e bloccarlo poco dopo o sfruttare l’impennata dal frisbee ed effettuare tiri speciali, pallonetti o piazzati micidiali. A patto, però, di non essere storditi dalla potenza dei tiri ricevuti. Può capitare infatti che i nostri impavidi eroi del frisbee possano rimanere storditi per qualche istante e perdere l’attimo buono. Va da se che Windjammers offra il meglio di sé in termini di divertimento nelle partite con altri giocatori.
EROI ED ARENE
Windjammers ha sei protagonisti. Conosciamoli meglio.
- Klaus Wessel dalla Germania: è il giocatore più potente ma anche i più lento. Ha un tiro speciale potentissimo ed un avversario più leggero che difende la sua linea di fondo rischia di cadere a terra assieme al frisbee.
- Gary Scott dagli Stati Uniti: atleta di colore più propenso alla potenza che alla velocità.
- Loris Biaggi dall’Italia: Windjammers è figlio dei suoi tempi. All’epoca i motociclisti come Loris Capirossi e Max Biaggi erano apprezzati in tutto il mondo ed il nome del nostro rappresentante è chiaramente ispirato a questi noti motociclisti. Giocatore equilibrato, leggermente più potente che veloce. Il suo tiro speciale è il “tiro a vortice”.
- Jordi Costa dalla Spagna: atleta equilibrato leggermente più veloce che potente, è considerato il miglior giocatore con il quale iniziare a cimentarsi a Windjammers.
- Steve Miller dal Regno Unito: è molto veloce ed ha un tiro speciale che fa percorrere il frisbee lungo il fondo del campo. Una mossa micidiale contro avversari lenti e su un campo largo.
- Hiromi Mita dal Giappone: è l’unica donna ed è il personaggio più veloce, ma più debole fisicamente, del lotto.
Ricordiamo anche, una chicca: ogni personaggio esclama delle frasi (in occasione dei tiri speciali e per festeggiare la vittoria) nella lingua della propria nazione. Il nostro Biaggi dirà “Bravo”.
Sei le arene di gioco ognuna con le proprie caratteristiche che devono essere ben memorizzate per poter trarre dei vantaggi tattici. I match si svolgono su superfici diverse quali sabbia, prato rasato, piastrelle, cemento, terra battuta o parquet all’interno di uno stadio e (come detto in precedenza) le aree di porta in fondo al campo variano di posizione e dimensione.
- La spiaggia, ad esempio, è il campo più piccolo: la zona da 5 punti è piazzata al centro e le zone da tre agli angoli.
- Il prato è, di contro, il secondo campo più grande disponibile: anche qui, la zona da 5 punti è in mezzo e quelle da tre ai lati.
- Il piastrellato è la seconda arena più piccola: la zona di tre punti è al centro, quelle da 5 sono agli angoli.
- Cemento, ha le stesse dimensioni del prato ma ha due barriere vicino alla rete. Il disco che colpisce queste barriere rimbalza e cambia angolo creando difficoltà alla difesa. Cinque punti se si segna in mezzo, tre negli angoli.
- Argilla, ha le stesse dimensioni del campo in erba ma ha due barriere al centro. Anche in questo caso la zona da 5 punti è in mezzo alle due da tre.
- Lo Stadio è il campo più grande (ed è quello della finale): cinque punti se si segna al centro e tre per i lati. La zona da cinque punti crescerà ogni volta che un giocatore segnerà consecutivamente dando a chi subisce i punti maggiori opportunità di recupero.
RIVIVE UN PICCOLO GIOIELLO
DotEmu ha riportato in toto Windjammers anche dal punto di vista tecnico. Per l’epoca il titolo era un piccolo gioiello. Nulla di particolare, intendiamoci, ma la grafica era molto buona e caratteristica con alcune scene animate interessanti. Dobbiamo sempre considerare che si trattava (e si tratta) di un titolo arcade. Chi non aveva NeoGeo a casa invidiava la console griffata SNK anche per merito di Windjammers. I vari filtri che permettono di modificare in parte l’aspetto sono l’unica aggiunta cosmetica di rilievo.
Anche il sonoro accompagna molto bene le azioni di gioco ed i piccoli commenti parlati facevano il resto. Un arcade da casa che nel 1994 era quasi un lusso. Peccato, e ci permettiamo di scriverlo, per un dettaglio: di fatto non siano presenti contenuti aggiuntivi e sei personaggi per gli standard del 2017 sono davvero pochi. Se oltre all’ottimo lavoro di riproposizione si fosse potuto ampliare il lato contenutistico siamo sicuri che nessuno si sarebbe opposto. Puristi a parte, forse.
COMMENTO FINALE
Non è mai facile recensire un titolo del genere. Windjammers è un classico che grazie alle tecnologie moderne rivive soprattutto in ottica eSports vista la presenza delle partite online e delle partite classificate. La Beta di giugno per testarne l’efficacia e l’annuncio di un torneo a Singapore con montepremi di 6.500 dollari suggeriscono una vena, neppure velata, di eSports. E ci farebbe piacere rivedere il vecchio Windjammers protagonista di una disciplina in modo stabile.
Una caratteristica in più che dà spessore ad un lavoro di conversione pressoché perfetto visto che il classico del 1994 rivive in tutto il suo splendore anche su PS4 e PS Vita (con opzione cross-buy). Tecnicamente non era un compito difficile mentre ripetiamo che l’aggiunta dell’online classificato può offrire scenari già descritti piuttosto stimolanti.
In più il gioco, nonostante i suoi limiti (benché carino, è comunque un arcade di 23 anni fa), è molto divertente e chi è nostalgico come noi non può che apprezzare anche se forse in questo contesto avremmo apprezzato qualche novità sui contenuti. Sicuramente più personaggi, arene e modalità non avrebbero fatto male. E siamo certi che non avrebbe snaturato il titolo anche se si sarebbe dovuto lavorare molto sul bilanciamento andando a toccare, magari, scenari un po’ più complicati di quanto non possiamo immaginare. Ad ogni modo, consigliamo caldamente ai nostalgici ed anche agli amanti di questi titoli competitivi l’acquisto di Windjammers che torna in vita per rimanerci a lungo grazie al gameplay online.
Pregi
Windjammers in tutto il suo splendore. Buon gameplay. Gradevole graficamente. Interessantissima l’aggiunta delle partite online. Conversione arcade perfetta...
Difetti
... ma le altre aggiunte, benché azzeccate sono molto limitate. Perché non aggiungere qualche giocatore ed arene in più?
Voto
8,5