Approdato su Steam, PS4 e Xbox One il 26 maggio scorso, Friday the 13th: The Game è un survival horror multigiocatore asincrono sviluppato da Gun Media, IIIFonic e alcune delle più alte personalità che si celano dietro le telecamere dei film che approdarono al cinema. Sette sopravvissuti, controllati da altrettanti giocatori, devono sopravvivere un’intera notte in un ambiente in cui si aggira Jason (l’ottavo giocatore) che, solo contro tutti, da fondo a poteri soprannaturali per fare strage di poveri malcapitati.
DALLA PELLICOLA AGLI HARD DISK
Concepito, inizialmente, come un semplice videogioco-tributo a Venerdì 13 (Friday the 13th in originale), lo sforzo creativo del lavoro congiunto di Gun Media e IIIFonic ha trovato nei creatori del film del 1980 (si parte dal regista Sean S. Cunningham, al compositore Harry Manfredini, agli effetti speciali curati da Tom Savini per continuare con Kane Hodder, la controfigura di Jason in diverse pellicole), prima di tutto il loro benestare per sfruttare totalmente la licenza delle pellicole e poi dei grandi sponsor per trainare una campagna di finanziamento di BackerKit e Kickstarter, capaci di monetizzare più di un milione di dollari per realizzare il gioco ufficiale di Venerdì 13. Presto si unirono ai lavori alcuni degli attori che hanno reso celebre la pellicola, per registrare le movenze in motion capture ed offrire la migliore esperienza all’utente finale.
Il risultato finale è un videogioco che trasuda passione da tutti i pixel offrendo delle ambientazioni ricostruite meticolosamente e riuscendo a infondere la giusta tensione a chi deve fuggire e sopravvivere a Jason, per evitare di essere ucciso brutalmente e tra atroci sofferenze.
UNA VOLTA SU OTTO NEI PANNI DI JASON
Friday the 13th: The Game, senza troppi giri di parole, ci porta in pochi click in una lobby multigiocatore in cui noi ed altri sette compagni d’avventura stiamo ad aspettare per scoprire chi, da un sorteggio automatizzato, vestirà i panni di Jason e chi quello dei sette sopravvissuti. Va da sé che abbiamo solo una possibilità su otto di indossare la famosa maschera da hockey, quindi per la maggior parte delle partire finiremo con il fuggire alla disperata ricerca della salvezza. Questa può essere raggiunta trovando oggetti che servono a “sbloccare” le vie di fuga (una barca, una macchina e così via) ma sono posizionati in luoghi sempre causali ed è difficile trovarli. Un altro modo per salvarsi è riuscire a scappare e nascondersi fino all’alba, oppure chiamare la polizia. La leggenda (e gli sviluppatori) dice che è possibile uccidere Jason ma non è chiaro il modo.
I sopravvissuti si aggirano per la mappa (grande e liberamente esplorabile) alla ricerca di nascondigli, armi, trappole e oggetti chiave. Con l’ausilio di cuffie e microfono dovrebbero comunicare tra loro per massimizzare i loro sforzi di sopravvivenza, ma il condizionale è d’obbligo perché è difficile farlo con perfetti sconosciuti, spesso anche sprovvisti dei mezzi di comunicazione. Ne segue una rocambolesca corsa contro il tempo, cercando di non “inciampare” sui passi di Jason e sperando che lui uccida gli altri prima che noi.
Giocare nei panni di Jason è, certamente, l’esperienza più bella e totalizzante di tutto il gioco. Lento, inesorabile, potente e anche paranormale: l’assassino con la maschera da hockey può attivare una visione speciale (che ricorda molto quella di Assassin’s Creed) per individuare i fuggitivi; può teletrasportarsi in un punto qualsiasi della mappa e può appesantire i movimenti della sua prossima vittima facendola sprofondare in un incubo ad occhi aperti che non lascia scampo. Arrivato a portata di braccio, il “cattivo” del film può porre fine all’esistenza del ragazzo di turno con una varietà di esecuzioni che va dallo splatter più genuino all’autentico sadismo.
TANTO BELLO DA VEDERE QUANTO BISOGNOSO DI TOPPE E PULIZIA
Friday the 13th: The Game, visivamente parlando, è convincente. I movimenti sono affidati al motion capture e risultano discreti, a volte ben fatti. I volti sono espressivi nella misura giusta ma è dal fronte sonoro che arrivano le migliori convinzioni: doppiaggio originale da far venire la pelle d’oca e soprattutto le musiche affidate al compositore delle pellicole originali, quindi assolutamente perfette in ogni momento.
Al momento di pubblicare questa recensione il gioco è arrivato al grande pubblico da più di un mese, ha subito provvidenziali interventi di patch ed è migliorato moltissimo su tanti aspetti che presentavano qualche imperfezione, tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare per garantire a tutti il giusto grado di divertimento, perché la percezione è quella di godersi davvero il gioco quando si vestono i panni di Jason, mentre diventa frustrante o noioso sgambettare alla ricerca della salvezza (obbiettivo molto difficile senza reale cooperazione).
La prospettiva di una campagna in giocatore singolo in arrivo entro la fine di questa estate potrebbe decisamente capovolgere la valutazione finale di questo titolo, allo stato attuale assolutamente discreto e godibile, ma lontano dall’essere imperdibile.
COMMENTO FINALE
Survival Horror in terza persona in cui un giocatore (che impersona Jason) si oppone a (massimo) sette ragazzi terrorizzati sviluppato da Gun Media e IIIFonic. Friday the 13th: The Game è forse il più riuscito gioco ufficiale a tema Venerdì 13 a memoria di videogiocatore. Vantando, tra i collaboratori al progetto, sceneggiatore, compositore e attori dei film originali, il fronte tecnico del gioco di Gun Media e IIIFonic è sicuramente quello più solido, soprattutto quello sonoro.
Sette giocatori si oppongono a Jason, impersonato da un ottavo giocatore sorteggiato tra quelli che compongono la sessione di gioco (al momento Friday 13th è solo multiplayer) e devono cooperare per sopravvivere alla notte oppure fuggire. E’ possibile uccidere Jason, ma sono i giocatori a dovere scoprire come. Jason, dal canto suo, semina panico, terrore e cadaveri grazie anche a poteri speciali che contestualizzano la potenza paranormale di questo assassino apparentemente immortale e sovrumano: la percezione, il teletrasporto e lo stalking.
Se non fosse per qualche glitch e la pressoché impossibilità di godere del titolo con perfetti sconosciuti – che tutto fanno, meno che cooperare – staremmo parlando di un titolo assolutamente eccezionale. Forse l’arrivo della già annunciata modalità per singolo giocatore potrebbe risollevare le sorti di un gioco che sembra concepito più per i fan incalliti che per i genuinamente interessati a provare nuovi giochi horror.
Pregi
Atmosfere del film ricostruite magistralmente. Giocare nei panni di Jason è estremamente divertente. Riuscire a cooperare e sopravvivere insieme ad altri come teenagers è fonte di grande soddisfazione. Graficamente gradevole e musiche di grande impatto emotivo.
Difetti
La possibilità di giocare nei panni di Jason è molto bassa (mediamente una volta ogni otto partite). Senza cuffie e microfono si perde moltissimo della “magia” della cooperazione. Nonostante i tanti aggiornamenti, necessita ancora di qualche accorgimento.
Voto
7,5