Acaratus, Recensione Pc

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I giochi di ruolo strategici stanno avendo un buon successo. Tanti in questo periodo gli esponenti di buon livello (a partire dall’iconico The Banner Saga).

A dire la sua in questo contesto, popolato soprattutto da titoli indipendenti, spunta Acaratus. Si tratta di un titolo sviluppato dallo studio svedese Nodbrim Interactive arrivato in Early Access su Steam a febbraio dello scorso anno ed uscito da questa fase pochi giorni fa, precisamente lo scorso 26 maggio.

Questo ha la peculiarità di unire le dinamiche della strategia a turni a sfumature gdr con la presenza, a dare ulteriore pepe, delle carte da collezionare in un contesto medievale Steampunk. Forse un po’ atipico rispetto alle ambientazioni Fantasy.

Acaratus sarà in grado di dire la sua in un sottobosco sempre più ricco di proposte più o meno originali? Noi vi parliamo della versione Pc del gioco.

LA BREVE STORIA DI ADINA: LA SCHIAVISTA CHE COMBATTE PER I DIRITTI UMANI

Adina Collora è la protagonista della modalità storia di Acaratus. Lei è una commerciante di schiavi che a seguito del conflitto della regione è costretta a fuggire ed a organizzare anche attraverso l’aiuto di uno schiavo che le ha salvato la vita, una controffensiva contro il regime che non ha pietà della popolazione.

Per farsi strada, Adina dovrà comandare una squadra di Mecha (dei robottoni) in un contesto Steampunk medievale che ricorda l’epoca Vittoriana ma che ha le sue sfumature. Bisognerà combattere contro il regime della Regina Valeria e l’imperatore Helios che non esiteranno a mandare orde di Mecha per ribadire con pugno duro il loro regime dittatoriale.

Adina, quindi, da schiavista, dovrà combattere per riportare la pace nel regno e per… i diritti umani.

UN PO’ XCOM, UN PO’ BANNER SAGA IN UN MIX CHE CONVINCE

Il punto forte di Acaratus è comunque il gameplay che, come detto, mischia tanti elementi come la strategia a turni, il gioco di ruolo ma anche la gestione delle risorse ed attinge anche dai giochi di carte da collezione.

Può sembrare molto complicato detto così ma è decisamente più semplice di quanto non possa sembrare. La storia, che abbiamo brevemente raccontato, è un pretesto per muoversi in una mappa di gioco molto grande segnata da tantissimi punti di interesse dove è possibile incontrare nemici, o anche bisognosi che ci daranno delle missioni secondarie, o ancora personaggi chiave, location, dungeons, venditori di carte o di parti meccaniche.

La storia, ed eventuali decisioni in merito (non sono tantissime in verità), vengono raccontate attraverso dialoghi e scene di intermezzo ben realizzate e gradevoli da guardare. Le missioni si materializzano più che altro su combattimenti a turni su diverse scacchiere suddivise a quadrati e generate randomicamente.

Ogni Mecha ha le proprie caratteristiche ma è altamente personalizzabile in ogni sua parte con gli oggetti che troveremo o acquisteremo dagli innumerevoli mercanti delle enormi mappe generali.

Possiamo comandare fino ad un massimo di 6 robottoni meccanici ed avere così un vero e proprio party. I punti esperienza serviranno ad accrescere le qualità di Adina (scegliendo tra diversi Perk) mentre i nostri Mecha si migliorano tramite interventi presso alcune città principali che ospitano i fabbri spendendo cifre via via sempre maggiori. Ovviamente a suon di quattrini.

La personalizzazione di questi Mecha molto importante. Non ci sono tantissimi oggetti in verità con il quale costruire le nostre creature meccaniche ma questo aspetto è comunque ben fatto e permette una discreta realtà. Il focus della personalizzazione e costruzione ex-novo dei nostri robottoni è il Core. Da questo è possibile aggiungere un determinato numero di componenti come delle gambe meccaniche (che ricordano quelle del robot gigante nemico di Robocop nell’omonimo film del 1987 del regista Paul Verhoeven) ma è possibile mettere al loro posto anche delle eliche. Questa componentistica, assieme al peso totale del nostro robot determina la possibilità di movimento che viene espressa in quadri.
È chiaramente possibile armare di tutto punto la nostra pedina con asce, mazze, spade ad una o a due mani o dotarlo di armi a distanza come potentissime balestre o cannoni multipli o fare l’uno e l’altro per ottenere un mix abile sia nella mischia che a colpire da lontano. Si può anche intervenire su alcune coperture che possono migliorare la difesa o esaltare le abilità di attacco o di difesa. Volendo (e se il Core lo permette) si possono montare armi sopra l’ipotetica testa del robot.

Tutto dipende dalle esigenze ma un buon mix dovrebbe aiutare a superare diverse situazioni. Sarà possibile in ogni modo personalizzare la nostra squadra di robot.

Ma non finisce qui. Qualunque abilità dei nostri robottoni viene acuita in battaglia grazie all’utilizzo delle famose carte da collezione.

Sarà possibile utilizzarle solo durante le schermaglie e servono sostanzialmente a potenziare le proprie unità o indebolire gli avversari. Troviamo infatti carte che serviranno a poter fare un attacco supplementare, o a fornire scudi o ancora a dare maggior enfasi alle fasi di attacco o a riparare i nostri Mecha da eventuali danni subiti.

Le scacchiere di combattimento sono di diverso genere ed hanno caratteristiche che possono essere usate a nostro favore. I quadrati della scacchiera avranno diverse colorazioni: blu se quelle caselle ci offriranno copertura, a strisce se ci saranno degli ostacoli. Nondimeno ci saranno anche ulteriori ostacoli “attivi” che dipendono dall’ambientazione. Se combatteremo in una zona innevata e sono presenti dei mulini a vento, potremo aspettarci delle folate di vento congelanti. Sarà bene evitare quella zona e possibilmente attirare li i nemici. Ma anche la lava sarà un agente esterno da non sottovalutare.

Come in qualsiasi gioco a turni, poi, si sceglierà la nostra unità per decidere cosa fare, o avvicinarsi strategicamente al punto o ancora colpire le unità nemiche.

Il gameplay offre molte possibilità e le nostre strategie saranno fondamentali per andare avanti. Vale la pena sottolineare come ad ogni combattimento le unità che subiscono danni potranno essere riparate sostando nelle città o nei campi lungo il nostro impervio cammino.

Il gameplay è davvero uno dei punti forti di questo gioco che mixa tanti elementi in modo egregio. Anche le battaglie a turni sono ben fatte e con tattiche ben congegnate si possono ottenere fin da subito risultati importanti. E’ giusto ricordare che la sconfitta in missione comporta solo un rallentamento perché si può ritentare la sorte in battaglia infinitamente. Sarà importante ricordarsi di fare andare a riposare il party nelle aree apposite e, quando possibile, aggiornare i propri Mecha per adattarli alle sfide seguenti.

Bisogna anche rammendare la possibilità, giocando ad una sorta di slot machine, di acquisire dei pezzi (anche aggiornati con dei bonus).

Acaratus propone diversi livelli di difficoltà: facile, normale, difficile ed altri due livelli sempre più complicati dove saranno maggiori le ricompense ma anche i danni subiti e minori quelli fatti.

La modalità storia si può terminare in un lasso di tempo che va dalle 8 alle 12 ore (dipende anche dai combattimenti) ma il titolo offre la modalità schermaglia per battaglie anche online interessanti con la possibilità di scegliere tra più personaggi e tra più classi per personalizzare al meglio il proprio leader e team (o party).
Il gioco è completamente in inglese ma vi assicuriamo che non mina l’esperienza di gioco. A meno che non siate proprio asciutti della lingua di Albione, il titolo è godibile con dialoghi secchi e frasi brevi di facile intuizione. A maggiori difficoltà il titolo propone una sfida decisamente più appagante.

UNA GRAFICA CARINA CON ALTI E BASSI ED UNA BUONA MUSICA

Dal punto di vista tecnico Acaratus si comporta abbastanza bene su alcuni fronti ed un po’ meno nelle rifiniture.

Ottima la contestualizzazione Steampunk con un comparto artistico davvero interessante e molto gradevole. Belle le scene di intermezzo, splendida l’enorme mappa di gioco. Funzionale il menu di gioco che ci permette di tenere d’occhio tutte le informazioni che ci servono grazie anche ad un pratico inventario.

In movimento le cose cambiano un po’ anche se si resta sempre su livelli discreti. In battaglia, infatti, le mappe hanno una grafica più spartana ed alcune non hanno neppure tanti dettagli. Del resto contra soprattutto il gameplay in giochi di questo genere e come abbiamo visto, Acaratus si comporta molto bene. Le animazioni sono all’altezza della situazione. Fluide ed anche caratteristiche si fanno notare. La gestione della telecamera invece poteva essere migliore: non è possibile girare la visuale ed alcune volte l’interfaccia interferisce quando si sceglie l’obiettivo.

Buonissime, invece, le musiche che accompagnano le nostre vicende. Nulla di epocale ma sicuramente un buon lavoro che contribuisce a fornire un’atmosfera interessante.

COMMENTO FINALE

Nodbrim Interactive ha lavorato duramente al suo Acaratus offrendoci un buon gioco. Il punto forte di questa produzione indie è senza dubbio la bontà del suo gameplay che è adatto a tutti: i neofiti potranno imparare i rudimenti alle difficoltà più semplici mentre chi ama le sfide potrà cimentarsi ai livelli più elevati.

Il mix fatto di strategia a turni e gdr è ben implementato. Ottima anche l’implementazione delle carte in gioco che offrono bonus temporanei che possono realmente fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Utile quindi anche la gestione e l’utilizzo delle carte e dei soldi visto che ogni mazzo costerà oro come del resto le parti meccaniche da migliorare e combinare per realizzare la squadra di Mecha perfetta.

In conclusione, Acaratus ci è piaciuto proprio per l’ambientazione Steampunk in un contesto medievale “arricchito” dalla meccanizzazione che è resa molto bene dalle atmosfere unito ad un buonissimo gameplay che offre anche una interessante personalizzazione.

Chi ama il genere, o l’ambientazione o soltanto vuol provare il mix gdr-strategia a turni può effettivamente dare un’occhiata a questo gioco che si, ha anche qualche pecca, ma che è comunque realizzato con cuore e genuinità oltre al fatto di essere costantemente supportato.

 

Pregi

Gameplay ben realizzato. Buon comparto artistico. Personalizzazione interessante. Fattore strategico che ha peso. Le carte in game danno ulteriore brio. Adatto a tutti. Gradevole la modalità schermaglia.

Difetti

Le “scacchiere” in battaglia sono un po’ anonime. Alti e bassi a livello grafico. Gestione della telecamera migliorabile.

Voto

8