Pubblicato i primi giorni d’aprile del 2014 su computer e poi arrivato su PlayStation 4 e Xbox One un anno dopo, The Elder Scrolls Online di Bethesda e Zenimax, firmato da chi aveva passato alla storia Dark Age of Camelot, Mithyc Entertainment non ha scosso molti animi, se non quelli che al di là di Skyrim non concepiscono giochi di ruolo alternativi per potersi divertire.
The Elder Scrolls Online giungeva a colmare un grande vuoto: la mancanza di multiplayer cooperativo e competitivo nei classici della saga ruolistica Fantasy, facendo la felicità (piuttosto breve) delle masse. Il passaggio alla formula “buy to play”, analoga a quella di Guild Wars e libera da canone mensile ha, in parte, salvato il mmorpg dal tracollo, l’annuncio di una grande espansione che rievoca i fasti del passato ne ha catalizzato maggiormente l’attenzione, parliamo di The Elder Scrolls Online: Morrowind, atteso per il prossimo 6 giugno su Pc, Xbox One e PlayStation 4.
Bethesda inoltre, non ha mai mollato la presa sul suo mmorpg che nel frattempo (a fine febbraio scorso, ndr) ha raggiunto gli 8,5 milioni di giocatori, aggiornandolo con l’arrivo di tanti contenuti come sistema giuridico e la Gilda dei Ladri, la Fratellanza Oscura, il Champion e il Veteran System, oltre alla rimozione dei blocchi geografici che permette la possibilità di giocare con qualunque persona incontrata, grazie ad un sistema di livellamento temporaneo delle abilità. Per chiudere un rapido quadro con l’ultima novità in ordine cronologico: l’introduzione della possibilità di acquistare la propria casa a Tamriel.
GIOCO DI RUOLO ONLINE DI MASSA CANONICO
Per chi non lo sapesse, The Elder Scrolls Online è un videogioco di ruolo online di massa, che richiede una connessione ad internet permanente, l’acquisto del gioco e la necessità di essere sempre connessi ai server ufficiali. Anche se foste giocatori solitari, comunque dovreste giocare collegati ad internet e incrociando altri giocatori intenti a giocare (da soli o in gruppo). Nulla vi vieta di giocare eternamente in solitaria oppure organizzarvi in gruppi di gioco (con amici o persone conosciute direttamente in gioco).
The Elder Scrolls Online sembra ricalcato su Skyrim, famosissima versione single-player ed ultimo esponente della serie principale, The Elder Scrolls. Si può giocare in prima oppure in terza persona, l’interfaccia sembra mutuata dal parente che vanta più remaster e riedizioni di famosi libri di letteratura ma cambia qualcosa riguardo alla gestione delle abilità attive e passive, oltre a vantare di centinaia di oggetti ed equipaggiamenti in aggiunta.
RITORNO A VVANDERFELL QUINDICI ANNI DOPO
Ben tre lustri fa, di questi tempi, il mondo conosceva e osannava (a buon diritto) The Elder Scrolls III: Morrowind, l’ultimo arrivato in casa Bethesda e forse l’ultimo, puro, crudo, rimpianto capolavoro di un modo di fare videogiochi di ruolo che ancora ammiccava alla nicchia, piuttosto che alle masse. Di Morrowind, al di là dei facili stilemi riguardanti la trama, hanno lasciato il segno le ambientazioni, la flora, la fauna, l’esotismo tutto singolare di un sub-continente lontano da Cyrodill e Skyrim. Hanno lasciato il segno anche certi personaggi non giocanti che, i più attempati tra i giocatori, ricordano quasi con affetto.
Considerato che gli eventi di The Elder Scrolls Online si svolgano migliaia di anni prima di quelli di Skyrim, è ovvio che non possiamo aspettarci di ritrovare le stesse personalità che animavano Morrowind nel 2002 su Pc e Xbox. Ma occorre tristemente ammettere che al di là della sensazione di nostalgia, c’è ben poco che passi alla storia di questa espansione.
TRA WARDENS E STRIDERS
The Elder Scrolls Online: Morrowind mette sul piatto della propria offerta una nuova classe, il Warden, che assume i contorni di guardiano delle foreste, una sorta di ranger o di druido che è tanto bravo a combattere quanto ad evocare potenti incantesimi.
Morrowind, dal canto suo, come abbiamo detto prima, ritorna più bella da vedere che mai. Tutto sembra essersi cristallizzato e lasciato a migliorare, grazie alle nuove tecnologie e al nuovo motore grafico.
Possiamo tornare a calcare le terre intorno al vulcano, a vedere i giganteschi Silt Striders – famosi mezzi pubblici di trasporto di Morrowind – uccidere mostruosità assortite (vecchie e nuove), tornare là dove molti appassionati di videogiochi di ruolo, quindici anni fa, andavano all’avventura senza sapere che il loro genere preferito non sarebbe mai stato lo stesso e spesso non si sarebbe evoluto nella direzione sperata. The Elder Scrolls Online: Morrowind è lì a metà strada: a fare l’assoluta felicità di chi – The Elder Scrolls Online – lo adora e l’assoluta nostalgia dei primi anni 2002, al tempo in cui molti giovani appassionati scoprivano le bellezze ideate da una Bethesda che non c’è più.
COMMENTO FINALE
The Elder Scrolls Online: Morrowind promette di rinverdire di fasti di un gioco di ruolo online di massa che, da quando ha fatto la sua apparizione sul mercato nel 2014, non ha riscosso molti consensi, specialmente tra coloro che investono tempo e risparmi in Mmorpg decisamente più appaganti, spesso gratuiti o (nel nostro caso) tradotti in italiano.
Ci sono due tipi di giocatori che potrebbero avere a cuore l’acquisto dell’espansione Morrowind, per The Elder Scrolls Online: quelli che con il gioco ci sono “cresciuti”, cioè lo hanno acquistato e ci giocano tutt’ora apprezzando ogni istante dedicato al gioco e quelli che, richiamati dai fasti di The Elder Scrolls III: Morrowind, vorrebbero ricalcare le terre degli elfi oscuri, Vvanderfell, per rivivere l’emozione di tornare al passato e rivedere “vecchi amici”.
Purtroppo, per i secondi, la sensazione di “ritorno al passato” lascia il tempo che trova: The Elder Scrolls Online non è un titolo pensato per loro ma più per coloro che adorano Skyrim e non si lasciano intimidire dalla lingua inglese (dell’italiano, temiamo, non saranno scritte nemmeno le opzioni dei menu).
Pregi: Una nuova, vasta, nostalgica mappa. Nuova classe e nuove attività di gioco.
Difetti: Pensato più per le nuove leve e per la community. Gli adoratori di Tes III: Morrowind potrebbero non apprezzarlo particolarmente.
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