Quake Champions, prime impressioni Closed Beta
Quake Champions sta arrivando. La sua pubblicazione è prevista per il 2017 sotto egida Bethesda e Zenimax, mentre il suo sviluppo è affidato a “quattro mani”: id Software da un lato, storico sviluppatore che non ha bisogno di presentazioni, artefice della storia del genere sparatutto in prima persona dagli anni ‘90 all’ultimo Doom.
L’altro studio di sviluppo che sta faticando per portare un prodotto di massima qualità e aspettativa, invece, è Saber Interactive che – d’altro canto – ha bisogno di una presentazione in più: sono gli stessi, talentuosi, signori con base a San Pietroburgo, le mani dietro a Will Rock (loro prima fatica), TimeShift e dietro i due Halo Anniversary. Non conosciutissimi al grande pubblico, forse, ma non certo gli ultimi arrivati.
Abbiamo così provato la Closed Beta. Prima di raccontarvi le nostre Prime Impressioni vi ricordiamo che, proprio nelle scorse ore, Bethesda ha annunciato test su vasta scala dal 12 al 21 maggio prossimi.
PASSATO E FUTURO DEGLI SPARATUTTO COMPETITIVI
Prima che le generazioni di oggi si divertissero con Overwatch, Battlefield e Call of Duty tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni del 2000 gli sparatutto competitivi erano saldamente in mano a Quake di id Software e Unreal Tournament di Epic Games. Il “boom” di Internet e dei giochi firmati Activision ed Electronic Arts hanno, in un certo senso, messo ai margini le prodezze di altri sviluppatori. Il sontuoso (in termini di competizioni online) Counterstrike ha scritto pagine, libri, di storia e, di fatto, pochi e attempati appassionati riuscivano a godersi, senza troppe pretese, storici ritorni quali Wolfenstein e Doom.
Fra Lawbreakers di Cliff Bleszinski (ex Epic Games dietro Gears of War) che promette di fare da terzo incomodo, Unreal Tournament in pieno cantiere presso i lidi Epic Games e l’arrembante Quake Champions di cui nessuno può pubblicare immagini e video ma intorno al quale si stanno affollando utenti per una Closed Beta sempre più aperta al grande pubblico, sembra che gli sparatutto competitivi stiano tornando ad ammiccare insistentemente ai mitici anni ‘90. E la cosa non può che farci piacere.
MOTORE GRAFICO IBRIDO
Nonostante l’eccelso lavoro fatto da id Software con il suo id Tech di sesta generazione, in sede progettuale si è convenuto che a fare dormire sonni tranquilli ai russi di Saber Interactive sarebbe stato un motore grafico ibrido: un punto di incontro fra l’ottimo id Tech engine e la tecnologia in mano a Saber Interactive. Il risultato è Quake Champions: un gioco che pur non essendo ancora pronto per la pubblicazione e soggetto a numerose modifiche, sembra già un gioco fatto, finito, fluidissimo e assolutamente spettacolare.
Il motore di gioco è molto scalabile, oseremmo dire quasi quanto quello di Overwatch (che qualcuno gioca a livelli di visualizzazione davvero bassi), il che lo pone in netto vantaggio rispetto ad altri concorrenti, alla portata di configurazioni hardware non proprio recenti. A livelli medio-alti è semplicemente una pura gioia per gli occhi: chi ha giocato Doom sa di cosa stiamo parlando, chi non ha nemmeno provato la demo gratuita dell’ultimo parto di id Software si è perso un piccolo gioiello di tecnica. Null’altro da aggiungere.
CANTIERE APERTO CHE PROMETTE BENE
Gettarsi nella mischia di Quake Champions è tanto semplice quanto veloce. E semplice e veloce risulta essere anche il gioco in azione (frenetica e adrenalinica al punto giusto), che già in Closed Beta si mostra severo ma giusto verso tutti i sedicenti “fraggatori”. E’ davvero difficile, quando non impossibile, incolpare server di gioco, alta latenza oppure “hit box” (la zona entro la quale il colpo va a segno), è più semplice fare mea culpa e tornare ad impegnarsi per essere più precisi, proprio come quando si gioca qualcosa di serio, severo e giusto come Counterstrike.
Le armi che siamo riusciti a provare si trovano esplorando le mappe di gioco, non si sbloccano fuori dal gioco spendendo denaro virtuale. Sembrano tornate dal passato sotto la gloriosa veste di una nuova grafica: fucili a pompa, carabine, lanciarazzi con “rocket jump” annesso, railgun e pistole al plasma. Non manca nulla per sentirsi di nuovo negli anni ‘90. Non mancano le novità, come un’abilità molto potente che ciascun personaggio (nove nell’offerta iniziale) ha per ottenere rapidi e decisivi vantaggi in battaglia nella speranza di sopravvivere quel secondo in più, fondamentale per uccidere prima di essere uccisi.
Le modalità di gioco che abbiamo visto sono: il classico tutti contro tutti, il deathmatch a squadre ed il duello. Non ci siamo soffermati né abbiamo indagato sulle altre modalità di gioco, ma non ci sorprenderebbe che possano somigliare alle modalità “trova e distruggi” oppure “controllo del territorio”, tipiche dei giochi competitivi. Immancabile, aggiungiamo noi, la famosa “re della collina” che potrebbe garantire partite esilaranti e memorabili.
COMMENTO FINALE
Quake Champions è uno sparatutto in prima persona, online, dedicato al PvP che affonda le proprie radici nei mitici anni ‘90 e primi 2000 senza per questo disdegnare gli stilemi dettati dagli odierni sparatutto competitivi come Overwatch.
Dall’ultimo sforzo griffato Blizzard, il lavoro di id Software e Saber Interactive mutua un sistema di ricompense e personalizzazione del personaggio che si affida a proverbiali scrigni da aprire. Come ogni sparatutto competitivo insegna, inoltre, vi è un sistema di ricompensa in termini di punti esperienza che accresce il prestigio e il livello del profilo di chi gioca. Non sappiamo dire se sia voluto oppure no, ma il sistema di progressione ci è sembrato molto veloce e quindi appagante, con centinaia di punti esperienza pronti per essere raccolti, che non rendono gravoso o tedioso il dover “fare gavetta” oppure il “fare carriera”.
Tecnicamente il gioco si presenta già benissimo, fluido, scalabile, personalizzabile anche nel cosiddetto F.O.V. il campo di visuale, per venire incontro alle esigenze di tutti i giocatori. Le modalità di gioco a disposizione, al momento di pubblicare questo articolo, sono tre: duello, deathmatch tutti contro tutti e deathmatch a squadre, ma quelle che si possono scorgere all’orizzonte sono di più e questo garantisce un certo grado di varietà al gioco, che male non fa.
L’unico neo che ci sentiamo di non trascurare è l’assoluta impossibilità di formare gruppi di gioco con i nostri amici, caratteristica immancabile nella pubblicazione finale ma che ha lasciato l’amaro in bocca nelle prime fasi di questa closed beta. Presto, il periodo di prova, sarà esteso e auspichiamo che possa arrivare, insieme all’estensione, la possibilità di divertirsi tra persone che si conoscono.
Già da queste primissime fasi, Quake Champions ammicca tanto al casual gamer quanto a quello altamente competitivo e speriamo che possa inserirsi anche questo titolo nel novero dei titoli “sportivi”.
Pregi: Già ottimizzato per bene. Veloce, fluido, spettacolare. Abbastanza vario da non annoiare. Mappe disegnate davvero bene.
Difetti: Come per tante closed beta, mancano diverse caratteristiche, come quella di poter creare gruppi di amici.