Wartile, Playwood ci riprova con stile, Anteprima
Abbiamo conosciuto Playwood Project, una piccola software house di Copenaghen, per Wartile il suo progetto su Kickstareter che, sfortunatamente, lo scorso anno non andò bene.
Eppure nelle nostre prime impressioni, a cura del nostro Luca Rungi pubblicate l’anno scorso di questi tempi, avevamo intravisto un potenziale non indifferente a prescindere dal fatto che le miniature o l’ambientazione norrena possano piacere.
Ma si sa: quando un progetto è valido vale sempre la pena perseverare. E con pazienza e dedizione, il mese scorso gli uomini di Playwood Project sono tornati all’assalto annunciando l’arrivo del gioco direttamente su Steam in versione Early Access.
Il gioco è quindi presente sulla piattaforma digitale di Valve al prezzo di 19,99 euro dallo scorso 17 marzo, ed offre la possibilità di guidare miniature in mappe ad ambientazione vichinga. Si tratta di una sorta di strategico che strizza l’occhio, anzi, che proprio prende in prestito la meccanica di molti board game (o giochi da tavola, se preferite) combinando assieme il mondo delle miniature e la meccanica delle carte, un po’ come Warhammer, Warmachine o altri famosi giochi a tema Fantasy.
Riuscirà il titolo a far scoccare la scintilla? Certo è che è ammirevole il fatto che un piccolo team formato da appena sei persone abbia fatto quadrato e non si sia dato per vinto andando così direttamente alla porta principale di Steam preferendo il rapporto diretto col pubblico tipico dell’Early Access piuttosto che riprovare una ulteriore e rischiosa campagna crowdfunding.
VICHINGHI IN MINIATURA… ALL’ARREMBAGGIO
Il gameplay di Wartile è stata una di quelle caratteristiche che ci ha colpito. Il compito è quello di guidare un gruppo di vichinghi in diverse missioni ispirate ad episodi dell’Alto Medioevo che hanno visto questa popolazione protagonista di saccheggi nei confronti dei “vicini” del Nord Europa. Il tutto condito ed impreziosito da uno spruzzo di mitologia.
Al momento sono quattro gli scenari presenti in questa versione del gioco su Steam in Early Access. Oltre ad un tutorial piuttosto veloce che dà si una prima infarinatura ma non offre il giusto approfondimento dovuto, almeno secondo noi, il titolo offre un breve ma interessante assaggio che ci ha permesso di scontrarci con miniature raffiguranti soldati ma anche creature mostruose decisamente più ostiche da affrontare rispetto a comuni arcieri, lanceri e soldati con ascia.
Dicevamo del gameplay. Per raggiungere i vari obiettivi della missione il nostro compito è quello di spostare, prendendo virtualmente la nostra miniatura in “mano” e piazzandola dove si desidera (ma con criterio), sulla mappa suddivisa in caselle esagonali. Durante i nostri spostamenti di casella in casella (o anche più distanti a seconda della capacità della unità utilizzata) sarà possibile anche trovare oggetti quali armi, armature, scudi più o meno magiche ma anche oro che sarà poi speso per comprare e migliorare l’armamentario ma anche carte per il nostro mazzo. Per raccoglierli sarà semplice passarci vicino.
Interessante, inoltre, il fatto che si possa prendere vantaggio tattico se, ad esempio, la miniatura si trova in una casella sopraelevata. E’ giusto ricordare che le mappe offrono diverse altezze per cui guadagnare una posizione piuttosto in alto sarà fondamentale anche per avere bonus come appena spiegato anche perché le diverse conformazioni delle ambientazioni possono favorire un approccio piuttosto che un altro.
Ogni miniatura avrà le sue caratteristiche derivate dalla classe di appartenenza (con tanto di statistiche di base) che influenzano le capacità in combattimento, sia di attacco (le armi in particolare) che di difesa e di assorbimento del danno dell’armatura o dello scudo oltre a naturalmente avere i punti ferita totali, ma anche la mobilità della pedina. Queste statistiche possono variare non solo da personaggio in personaggio ma anche a seconda dell’equipaggiamento che i nostri eroi troveranno nel corso dell’avventura o spendendo i punti esperienza (un po’ di gdr non poteva mancare), accumulati dopo le quest nel passaggio di livello.
Il gameplay diventa quindi un mix che ha il sapore dello strategico in tempo reale misto ad un pizzico di gdr ed è tutto sommato intuitivo nelle sue meccaniche. Tuttavia, ogni spostamento, benché possa sembrare in tempo reale, chiede poi un po’ di secondi di pausa dopo l’azione. Noterete, infatti, sulla base circolare della pedina il tempo della “pausa”. Va da se che sarà decisamente importante non fare azioni avulse ed andare direttamente al sodo studiando per filo e per segno le nostre capacità motorie, le impervie del terreno, gli ostacoli e la possibilità di piazzamento dei nemici.
Se questo all’inizio può snellire le cose e rendere le azioni più dirette, in termini di gameplay può essere più problematico quando si gestisce un manipolo di simpatici guerrieri di Odino più nutrito. C’è comunque una pausa dinamica che rallenta l’azione e permette di riflettere per tentare di avere la meglio tentando di ottemperare agli obiettivi della missione.
I combattimenti diretti, invece, sono totalmente automatizzati ed è possibile soltanto utilizzare le carte per offrire potenziamenti, protezioni temporali o attacchi poderosi nonché muovere il personaggio fuori dal duello. Purtroppo, inoltre, c’è il serio rischio di fare attacchi sconsiderati ad unità probabilmente più forti o di trovarsi in mischia in inferiorità numerica dal quale è difficile uscirne vivi e dalla quale è consigliabile, appunto, darsela a gambe levate. E’, infatti, possibile – a nostro rischio e pericolo – spostarsi per fuggire, laddove la strada sia libera. In certe occasioni è stato utile per raggiungere un obiettivo più ampio. Di se, però, il combattimento rimane piuttosto casuale.
E c’è da migliorare l’utilizzo della telecamera con alcune inquadrature non precise soprattutto nei posti più elevati.
Wartile ha anche una componente che si rifà ai giochi di carte da collezione. Prima di ogni missione si può personalizzare il proprio “deck” con carte che danno supporto permettendo di curare i feriti od ottenere bonus agli attacchi o alla difesa o, ancora, più genericamente alle statistiche di base per un breve lasso di tempo.
Sempre nella schermata iniziale, prima della partita, si vede la scrivania tipica del board game che permette altre opzioni importanti come la scelta della missione sulla mappa che appare al centro del tavolo. Si potranno acquistare le miniature ma anche potenziarle applicando sia i punti esperienza sia comprando o migliorando l’armamentario e l’equipaggiamento necessario. Manca un vero e proprio editor per la personalizzazione estetica. E questo, se deve essere considerato (anche) un board game, è importante.
Per ora, in questa versione, abbiamo solo tre classi di vichinghi ed il loot presente nelle missioni è piuttosto limitato (così come il numero di carte). Consideriamo questo abbastanza in linea in questa fase preliminare: col passare del tempo il discorso si amplierà e ne gioverà anche il gameplay, a patto di un attento lavoro di bilanciamento delle forze in campo che, siamo sicuri, non mancherà.
Il gameplay va un po’ limato ed anche se un po’ acerbo non possiamo che apprezzarne le potenzialità perché, rimanendo in tema di deck, Wartile ha tutte le carte in regola per offrire interesse.
In ultima analisi va per l’interfaccia. Interessante visivamente parlando ed anche discretamente efficace perché di facile leggibilità ed interpretazione benché qualche dettaglio in più avrebbe sicuramente giovato. Di facile lettura con le statistiche sotto forma di barre (non numerate). La barra della vita, invece, è posta alla base della nostra miniatura: più ampia sarà, più punti salute avrà l’unità che se verrà sconfitta si frantumerà in mille pezzi.
UN DIORAMA E’ PER SEMPRE… ED IN WARTILE E’ PURE MOLTO BELLO
Il fiore all’occhiello di Wartile è comunque l’aspetto grafico. Forte dell’Unreal Engine 4, il team di sviluppo ha realizzato mappe incluse in diorami semplicemente splendidi sia dal punto della particolarità dei dettagli, sia per quantità, qualità e varietà.
Come detto in precedenza, le mappe poi sono suddivise in esagoni e sono molto “verticali” ma possono essere anche più aperte e con la presenza di grotte. Non possono mancare ponti levatoi da attivare, torri dalle quali gli arcieri scoccano frecce ed altro. Non mancano anche missioni in notturna dove la luce del fuoco sarà fondamentale.
Paesaggi innevati e deliziosi corsi d’acqua ci fanno ricordare l’ambientazione scandinava. Anche le miniature sono davvero molto belle e ricche di dettagli. I modelli 3d ci hanno davvero ben impressionato.
Insomma, artisticamente parlando, possiamo già affermare che il gioco abbia bisogno di pochissimi ritocchi. Il lavoro artistico non è miracoloso ma è impreziosito da piccole perle per gli occhi grazie ad un’ambientazione vichinga ben riportata su schermo grazie a diorami eccellenti. Abbiamo notato qualche effetto di compenetrazione durante i nostri spostamenti ma riteniamo che siano problemi risolvibili col tempo e la maturazione del gioco.
COMMENTO FINALE
Sono tantissime le potenzialità di Wartile che ha tutte le carte in regola per essere uno dei giochi più sorprendenti di questo 2017. Punto di forza che ci ha attratto fin da subito, ed è inutile negarlo, è l’aspetto visivo. Davvero già molto ben delineato, dettagliato ed in grado di trasudare un’atmosfera nordica di grande impatto. Ma l’abito non fa il vichin… il monaco ed oltre alla grafica c’è di più.
Per quanto riguarda il gameplay, infatti, c’è ancora tanto lavoro da fare. il tutto è ancora un po’ acerbo anche se ha tutti gli ingredienti per essere sviluppato al meglio. Forse nei combattimenti non dovrebbero essere così automatizzati ma se non altro si può intervenire con le carte e decidendo di uscire (laddove l’ambientazione lo permetta) dal corpo a corpo.
Il mix tra strategico “atipicamente” in tempo reale, anzi, quasi in tempo reale, praticamente un mix con quello a turni, board game e gdr (ricordate i punti esperienza che si guadagnano dopo le missioni?) può essere realmente la carta vincente di un gioco che comunque meritava di essere portato su Steam dopo una campagna Kickstarter interrotta prematuramente lo scorso anno e che probabilmente non avrebbe portato ai risultati sperati.
Confidiamo nel duro lavoro degli sviluppatori che finora hanno mostrato una abnegazione ammirevole. La strada è lunga con tanti contenuti, bilanciamenti e ritocchi da fare, anche se l’inizio ci è sembrato incoraggiante visto il numero esiguo di persone che lavora al gioco che ha già molto stile.
PREGI: Direzione artistica molto bella e di gran stile. Miniature ed ambientazioni dettagliate, particolareggiate e ben fatte. Gameplay atipico ma interessante. Atmosfera da board game. Offre già un grado di sfida importante.
DIFETTI: Tutorial un po’ scarno. Manca l’italiano (non influisce sul giudizio). Mancano molti contenuti al momento (non influisce sul giudizio). Essendo un board game manca un vero editor.