Andrzeji Sapkowsi, l’autore polacco che ha dato vita grazie ai suoi libri all’universo di The Witcher, sta recitando il mea culpa. Un amarissimo, mea culpa.
Il motivo è semplice: lo scrittore si è pentito dell’accordo iniziale per la cessione dei diritti a CD Projekt, la software hosue polacca che ha poi realizzato nel corso di questi dieci anni tre giochi di successo.
L’autore ne parla in una lunga intervista (in inglese) ad Eurogamer. Sostanzialmente, non credendo molto nel successo della serie di videogiochi, ha stipulato un contratto forfettario, con una cifra unica, che non prevedeva il percepimento delle royalty. In sostanza non percepisce alcun guadagno sulle vendite dei giochi. Un grossissimo errore di valutazione, quello dello scrittore polacco quello di non aver creduto al potenziale della serie che ha visto l’apice con The Witcher 3: Wild Hunt, acclamatissimo ancora oggi consacrando ancora di più Gerlat di Rivia come icona del mondo dei videogiochi.
Mondo dei videogiochi che a quanto pare Sapkowksi non ama particolarmente, ma forse proprio per questo suo mancato guadagno ne “giustificherebbe” il suo astio. Cifre alla mano, il solo The Witcher 3 ha venduto oltre 10 milioni di copie (il dato si riferisce a luglio scorso) e non stentiamo a credere che anche una piccola percentuale sui guadagni avrebbe fatto comodo a chiunque.
Lo scrittore si è autodefinito “abbastanza stupido da cedere loro (a CD Projekt, ndr) tutti i diritti. Mi hanno offerto una percentuale sui profitti ma ho detto no, non ci saranno profitti, datemi tutti i miei soldi adesso! L’intera cifra e sono stato stupido perché non credevo nel loro successo. Io non avrei potuto prevederlo”.