Conan Exiles, sopravvivenza e testosterone nel mondo di Hyboria, prime impressioni
Ispirato dalla saga ideata da Robert E. Howard, che riguarda un famoso barbaro, adoratore del dio Crom, Conan Exiles è il nuovo ed ambizioso progetto dello studio Funcom. Si tratta di un gioco di sopravvivenza in prima o in terza persona, ambientato ad Hyboria e limitato alle misteriose ed inospitali “terre dell’esilio” che, alla fine dei lavori, vanteranno un’area di ben 53 chilometri quadrati.
Previsto per Pc Windows, Xbox One e PlayStation 4, Conan Exiles al momento è disponibile solo su Pc – in versione Early Access, cioè ad accesso anticipato – e segue il sentiero tracciato da Ark: Survival Evolved di Studio Wildcard. Lo sviluppatore di Conan Exiles è Funcom, lo stesso di Age of Conan, The Secret World e The Longest Journey, tra i tanti. Mentre è giusto ricordare che Conan Exiles sarà aggiornato costantemente fino a raggiungere la sua forma “finale” grazie anche all’aiuto dei feedback degli utenti.
FRA ATLANTIDE E I FIGLI DI ARYAS
L’universo narrativo di Conan, ordito da Robert E. Howard, è ambientato in un epoca di fantasia, a metà strada tra la vera preistoria e quella mitologica. Si parla della caduta della mitica Atlantide e di una “pangea” che ricorda, sotto certi aspetti, il mondo in cui viviamo. Conan Exiles si ispira proprio a quello, ma invece di sondare terreni già battuti da libri, lungometraggi, fumetti e cartoni animati, Funcom gioca sul “non narrato” o almeno appena accennato. Si gioca nelle lande degli esiliati e l’alter-ego del giocatore è uno di quelli che è condannato a sofferenze, perdizione e morte a causa dei suoi crimini. Provvidenzialmente arriva Conan, che lo salva da una terribile crocifissione in mezzo al deserto e lo abbandona a se stesso.
Da qui parte Conan Exiles, da un esiliato personalizzato in fattezze fisiche secondo le preferenze del giocatore, che può sceglierne anche la razza ed il sesso. Si parte raccogliendo arbusti e radici per fabbricare i primi rudimentali vestiti e utensili, si finisce – centinaia di ore più tardi e senza una vera e propria “fine” – con armature, armi e strumenti molto più complessi ed elaborati. Nel mezzo ci sta una lenta ed inesorabile evoluzione fatta di miglioramenti e scoperte, come quella del fuoco e della capacità di creare mattoni.
La componente di sopravvivenza di Conan Exiles, in sostanza, è mutuata da quella di altri illustri predecessori, come il già citato Ark. Il titolo di Funcom risulta essere spietato, impietoso, difficile, soprattutto se si spendono le ore di gioco in solitaria. Quando si ha la fortuna di giocare con persone che tendono a socializzare o – meglio – amici pronti a difendere e cooperare, l’esperienza di un bel titolo di sopravvivenza emerge in tutta la sua essenza.
MOTORE IRREALE DI QUARTA GENERAZIONE
Unreal Engine ha segnato la maggior parte delle produzioni della passata generazione e sembra che anche per quella attuale lo vedremo spesso in campo. Il lavoro svolto da Funcom su Conan Exiles, sebbene sia ancora in fase di inizio, fonda le proprie basi su Unreal Engine 4 e a differenza dei concorrenti, a patto di scendere ad un po’ di compromessi visivi, si gioca che è un piacere e va quasi tutto liscio senza per questo avere una configurazione hardware dispendiosa.
Le lande degli esiliati si presentano, all’inizio, come una distesa di sabbia (tanta) e roccia (in misura minore) ma più ci si addentra più la sabbia cede il passo ad erba ed alberi, finendo con l’essere rigogliosa in prossimità dei laghi ed a tratti quasi lussureggiante. Sebbene, ancora, non vanti i 53 chilometri quadrati promessi in sede di proclami, Conan Exiles offre già una vasta mappa popolata di creature tra le più disparate. Nei nostri maldestri tentativi di raggiungere una fonte d’acqua per allontanare la morte per disidratazione abbiamo incontrato creature bipedi simili a dei ghoul, gigantesche tartarughe ostili, scorpioni giganti ed altri esiliati, organizzati in gruppi o tribù e decisamente ostili.
COMMENTO FINALE
Conan Exiles è un videogioco di sopravvivenza in prima o in terza persona, ambientato in una mappa che permette una libera esplorazione. Ambientato nel mondo di Conan il Barbaro, il titolo pone il giocatore nel ruolo di un esiliato che è liberato da Conan abbandonato a se stesso nelle inospitali lande degli esiliati. Sta al giocatore farsi forza e dar fondo alle sue capacità di sopravvivenza per non perire per fame, sete oppure ucciso dalle numerose minacce che costellano il territorio: anche altri esseri umani.
Tecnicamente parlando, Conan Exiles si affida ad un Unreal Engine di quarta generazione che – a differenza dei concorrenti e sebbene non sia ancora ottimizzato a dovere – suggerisce un impatto grafico e sonoro di un certo spessore. Ambiente desertico, foreste e oasi si alternano senza troppi traumi e convincono, così come risultano convincenti i modelli di creature e personaggi, un po’ meno le animazioni ma i margini di miglioramento sono grandi (il gioco è appena arrivato in accesso anticipato.
Il survival di Funcom si lascia giocare con piacere, non è ostico né proibitivo. Tutto è a portata di click e niente ci è sembrato fuori posto. Sicuramente tanto è ancora da snellire e migliorare ma le basi di partenza sono convincenti. Giocare in solitaria un gioco come Conan Exiles suona quasi come un’eresia perché il gioco è tanto vasto e sembra più concepito per essere affrontato in cooperazione con altri giocatori. Se giocato da soli, il titolo diventa oltremodo ostico, ostile e difficile da affrontare.
Come ogni gioco di sopravvivenza online, anche Conan Exiles deve trovare la giusta “alchimia” per non fare migrare i giocatori altrove, dal momento che ci vogliono ore ed ore di gioco impegnativo per erigere abitazioni e fortificazioni ma pochi secondi per vanificare il tutto. Sia questo provocato da un assedio, un titano o altre calamità assortite.
Pregi: Sebbene sia da ottimizzare, suggerisce una presentazione visiva di sicuro impatto. Molto facile da padroneggiare. Giocato con la giusta compagnia diventa una “droga”.
Difetti: Allo stato attuale non porta tante novità rispetto alla concorrenza. Se giocato in solitaria diventa molto difficile ai limiti della frustrazione. Avremmo preferito più Conan e meno peni svolazzanti.