Fin dal suo annuncio, The Wardrobe ha fatto parlare di sé. Un’avventura grafica punta e clicca, ricca di citazioni che ha protagonista uno scheletro sviluppata dagli italiani di C.I.N.I.C. Games e finanziata col supporto di Eppela.
Chi apprezza questo genere di giochi non ne è rimasto indifferente. E così, finalmente, al suo esordio su Steam e Zodiac per Pc Windows, Mac e Linux, avvenuto lo scorso 15 febbraio sotto etichetta Adventure Productions, gli amanti dei titoli come The Secret of Monkey Island o Day of the Tentacle hanno potuto mettere le mani su questo promettente titolo indie.
Ecco la nostra recensione.
DUE AMICI INSEPARABILI ED UNA PRUGNA
La storia di The Wardrobe parte cinque anni prima delle vicende di Skinny, il protagonista di questo gioco. Lui, adesso ridotto ad uno scheletro (e non per modo di dire, ndr), prima era un ragazzo adolescente normale con una vita normale. Condivideva gran parte delle sue giornate con il suo migliore amico Ronald. Un giorno i due giovini (ma non sarebbe meglio dire giovani? Cit.) fanno un allegro pic-nic. Tra una pietanza e l’altra si arriva alla frutta… e qui Ronald offre una prugna al suo amico fraterno.
Succede l’irreparabile: uno shock anafilattico fulmina Skinny (inconsapevole della sua intolleranza al frutto) che purtroppo ci lascia le penne mentre nel frattempo, in preda al panico, Ronald fugge e rimane al contempo traumatizzato senza riuscire a proferire parola. Ma accade anche un evento soprannaturale: Skinny non lascia la vita terrena e rimane presente sotto forma di scheletro… ben sistemato in una bara, pardon, in un armadio nella stanza del suo migliore amico con un unico scopo. Parlare al suo amico prima che scadano cinque anni e Ronald sia colpito eternamente da una maledizione.
Iniziano qui le nostre peripezie in punta di mouse. Riuscirà il nostro amico scheletrico a trovare il modo di parlare al suo migliore amico? Saremo in grado di aiutarlo? Ne avremo voglia?
LA VITA CONTINUA… O NO?
Si parte, dunque. E scopriamo che Skinny vive nascosto nell’armadio dalla forma stranissimamente (già) simile a quella di una bara nella cameretta di Ronald vegliando su di lui.
Mancano tre giorni allo scadere dei cinque anni che concretizzerebbero una tremenda maledizione che colpirebbe Ronald (afflitto per i sensi di colpa e traumatizzato), e, dopo tanto tempo a riflettere, Skinny decide che è ora di palesarsi per aiutare il suo fraterno amico.
La mattina sembrerebbe una delle tante per cui il nostro eroe si sveglia, esce dalla sua ba… dal suo armadio, parla simpaticamente con lo scoiattolo Noce e poi va in bagno. Uscito da li (e c’è il tutorial più “approssimaivo” della storia dei videogiochi) si trova una sorpresa: la stanza di Ronald è stata svuotata e cosa ben peggiore non c’è più il suo loc… il suo armadio. Perché? Semplice, la famiglia sta traslocando e tutta la casa è in subbuglio.
Primo nostro obiettivo sarà quello di andare al nuovo indirizzo di Ronald per rintracciarlo e qui cominciano le nostre peripezie tra enigmi più o meno astrusi (alcuni sono davvero problematici), dialoghi strampalati con tante citazioni e rapporto odio-odio (sarebbe odio-amore ma non è così) tra il protagonista ed il suo manovratore.
The Wardrobe è, infatti, un’avventura dove moltissimi oggetti possono essere raccolti o visualizzati ma dove tutto non funziona con tutto. Il classico meccanismo “trial and error” viene molto contestato dal protagonista ossuto che non esiterà a palesare le sue rimostranze sul fatto che una determinata azione da noi appena proposta non sia troppo sensata. A dire il vero, quello della contestazione da parte dei protagonisti, è una pratica che si sta diffondendo nelle avventure punta e clicca moderne ma qui gli autori ci sono andati giù con tutti i sentimenti.
Da questi dialoghi si denota come il protagonista abbia un senso di superiorità ed amor proprio sconfinato. Beh, del resto, aggiungiamo noi, bisogna essere proprio str… per decidersi di muoversi tre giorni prima dello scadere di cinque anni per avvertire il proprio migliore amico ed essere doppiamente str perché nemmeno la morte lo ha voluto in prima battuta.
Fatto questo doveroso inciso (no, niente incisioni… purtroppo) sul protagonista, il gioco offre tantissime gag interessanti. Molte sono citazioni nonché sfottò come se fosse una rivincita dei nerd nei confronti degli altri stereotipi, altre sono genuine.
Tra puzzle, più o meno arzigogolati, dialoghi più o meno utili ed altro, le ore passano in fretta anche se non nascondiamo che in qualche occasione siamo rimasti bloccati nonostante i nostri tentativi (ed insulti ricevuti).
Ad ogni modo, The Wardrobe ha tutti i canoni della classica avventura punta e clicca con molti spunti divertenti con un gameplay abbastanza rodato con comandi snelli (il cursore che cambia forma non appena va su un punto o un oggetto di interesse o su una persona con la quale conversare) ed un inventario piuttosto alternativo: la gabbia toracica del nostro eroe che ha una capienza invidiabile nonostante la sua fisicità esile.
Superata la prima parte del gioco che è ambientata nella vecchia casa di Ronald ed a poche altre location, il gameplay diventa più vario arrivati alla discarica. Da li si sbloccheranno numerose altre ambientazioni e situazioni che ci richiamano a tanti altri classici del genere. Non a caso gli sviluppatori hanno accennato a The Secret of Monkey Island ed a Day of the Tentacle. Alcune situazioni sono ispirate da questi due capolavori ma l’intero gioco è pieno a riferimenti di tantissimi videogiochi antichi e moderni o di alcune serie televisive che chi ha superato i 25 anni conosce molto bene. Chi vi scrive sta arrivando ai 40 e quindi si sente più vecchio… ma andiamo avanti. Il modo in cui sono stati incastrati (anche tra i dialoghi o tra i tratti di alcuni personaggi) è apprezzabile e molto divertente. Questo non fa altro che alzare le quotazioni del gioco anche perché e questo è un valore aggiunto, il gioco ha comunque una sua identità ben distinta grazie al carisma di Skinny ed al suo senso di superiorità rispetto agli altri personaggi presenti.
Ah, una nota sui dialoghi. Molti sono davvero spassosi ed anche la gara degli insulti (un po’ come il Maestro di Spada dell’Isola di Melee nel già citato The Secret of Monkey Island) ci ha fatto sorridere e ricordare i bei vecchi tempi andati quando tutto era più semplice. In generale, però, tra i dialoghi assurdi, personaggi vari ed alcuni improbabili e molto altro ci si diverte.
GRAFICA COLORATISSIMA E DETTAGLIA, OTTIMO SONORO, BUON DOPPIAGGIO
Andiamo alla noce del discorso. No, non allo scoiattolo degno amico di Skinny, ma al cuore di The Wardrobe e del suo lato tecnico. Essendo un’avventura grafica l’aspetto visivo è molto importante e (quasi) tutto funziona al meglio.
I tratti fumettistici sono molto ben realizzati con Skinny capace di esibirsi in ottime espressioni facciali. Alcune location spiccano rispetto ad altre: ci sono piaciute moltissimo quella della festa, nonché la fogna, il museo ed il cimitero. Ci sono piaciute di meno alcune colorazioni forse troppo forti ma lo stile è lo stile ma abbiamo notato – a nostro avviso, sia chiaro – punti più morbidi e raffinati ed altri un po’ meno “dolci”.
Tanti i dettagli ed i particolari di oggetti e personaggi fanno il resto e parliamo di un lavoro certosino fatto con impegno e devozione.
Simpatiche anche alcune animazioni mentre il comparto sonoro è degno di nota. Ottime, infatti, le musiche che ci accompagnano location su location. Molto varie ma anche ben realizzate ed orecchiabili: si va dal Metal (con tanti richiami anche grafici) a brani strumentali di accompagnamento e di atmosfera.
Non male il doppiaggio in italiano. Anche qui troviamo alti e bassi ma tutto sommato funziona. La testa di cavallo con accento catanese ci ha fatto ridere nonostante sia limitato a pochissime battute mentre Skinny riesce nel suo intento. Interessanti anche le voci sintetizzate di alcuni apparecchi con i quali interagiremo… Buonissimo il doppiaggio inglese, forse più azzeccato in alcune scelte.
COMMENTO FINALE
The Wardrobe è una buonissima avventura grafica, un inno alle avventure grafiche punta e clicca ed un omaggio ai classici. Chi ama il genere ed è legato a The Secret of Monkey Island o a Day of Tentacle o ad altri classici non potrà non apprezzare il gioco. La paura è che con così tante citazioni, il titolo potesse perdere di mordente e di identità. Fortunatamente non è così grazie ad alcuni fattori. In primis Skinny che riesce ad essere un protagonista carismatico, a tratti antipatico ed anti-eroe ma al tempo stesso risoluto anche se ancora immaturo (del resto è morto “non morto” giovanissimo, ndr) nonostante la sua missione sia quella di impedire al suo migliore amico di subire una maledizione perenne.
Le citazioni, anche cinematografiche, nonché musicali, più o meno velate a soggetti più o meno datati, sono pertinenti e rallegrano il tutto.
Bene il gameplay che è fluido nonostante qualche enigma sia un attimino difficile (gomma da masticare…). Abbiamo apprezzato i dialoghi ed anche molte situazioni. Tecnicamente parlando, The Wardrobe si presenta bene. Un buonissimo (e varissimo) comparto grafico unito (con qualche alto e basso a nostro avviso nello stile) ad un buon doppiaggio in italiano ed inglese ed a splendide musiche fanno del gioco di C.I.N.I.C. Games un’avventura grafica rivolta agli amanti del genere grazie alle innumerevoli cose da fare. Scanzonato, folle, irriverente… ma anche buono perché Skinny è si str… ma è anche un caro ragazzo… del resto perché avrebbe aspettato i fatidici cinque anni per avvertire il caro amico?
Pregi
Divertente. Ottima colonna sonora. Doppiaggio comico. Citazioni nerd coltissime e finissime. Skinny sa il fatto suo, ha carisma. Ha una sua identità nonostante le innumerevoli citazioni. Longevo. Buon gameplay…
Difetti
… ma a volte ci si blocca per enigmi troppo strampalati. Skinny si lamenta troppo con noi (non influisce sul voto). Lo stile grafico, pur di ottima fattura, non ci ha convinti fino in fondo.
Voto
8
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