Ys Origin, Recensione PlayStation 4

-

La serie jrpg Ys è una delle più famose del suo genere. Negli ultimi anni anche noi giocatori occidentali abbiamo potuto apprezzare ambientazione, storia, personaggi e fattezze tecniche dei vari capitoli della serie.

Questo grazie a XEED che tradotto sei giochi della saga. Tra questi, Ys Origin ha fatto il suo esordio pochi giorni fa su PlayStation 4 ed arriverà su PlayStation Vita a fine maggio con la formula Cross Buy che permetterà agli utenti di acquistare il titolo ed utilizzarlo indifferentemente sia sulla console di casa che quella portatile.

Ys Origin è uscito originariamente sul finire del 2006 su Pc ed è arrivato per la prima volta dalle nostre parti nel 2012 sempre su Pc attraverso Steam che ha riportato agli albori questo gioco sviluppato da Falcom Corporation.
A distanza di oltre quattro anni, l’approdo su PS4 ad opera di DotEmu, software house francese che ha in questo genere di operazioni buona parte della sua mission e che ha già operato sulla serie YS realizzando le versioni Android ed iOS dei primi due episodi e che sta lavorando ai remake di Wonderboy e di Windjammers.

Riuscirà Ys Origin a stregare gli utenti PS4 abituati a titoli di nuova concezione e di altissimo livello?

UN PO’ DI TRAMA

Come suggerisce il nome del gioco, (Origin, appunto, ndr), il gioco ha l’importante compito di fare da prequel delle avventure di Adol Christin che per la prima volta nella serie non è protagonista.

Le vicende cominciano 700 anni i racconti narrato in YS I: Ancient YS Vanished. La terra di YS è fortemente minacciata dall’invasione dei demoni. Le due dee gemelle, Feena e Reah utilizzano il potere magico della Perla Nera per far ascendere al cielo il Tempio di Salomon dove si è rifugiata tutta la popolazione.
Ma il malvagio invasore erige una torre per raggiungere gli umani ed attaccarli definitivamente. Ad aggravare la situazione (perché i guai non vengono mai da soli) ci si mette anche la scomparsa delle due dee assieme alla Perla Nera.

Il tutto parte da qua e dal fatto che gli abitanti di Ys allestiscono una squadra di ricerca che ha il compito di tornare sulla superficie della terra infestata dei demoni alla ricerca per trovare e riportare a casa le dee ed il potente artefatto magico.

La storia verte attorno ai tre protagonisti (due saranno selezionabili fin dall’inizio) che viaggiano attraverso la Torre dei Demoni alla ricerca delle dee: Yunica Tovah, Hugo Fact e Toal Fact. Ognuno ha i suoi motivi per salire la torre, e inizia il suo viaggio verso la cima. Le tre storie sono parallele ma non fanno parte della stessa versione della storia. Quindi solo alcune sfumature saranno diverse: i cambiamenti, nel gameplay li troviamo in qualche boss diverso e nella presenza di dialoghi diversi. Nulla più.

IL FASCINO DELLE ORIGINI

Ys Origin è un titolo che ha quasi 11 anni (venne pubblicato a dicembre 2006 in Giappone) e che arriva su PlayStation 4 in un periodo florido di gdr, action gdr e titoli simili. Ha tuttavia diversi grandi pregi: dal gameplay piuttosto intuitivo al fatto di essere tutto sommato una buona conversione sotto doversi punti di vista.

Il gioco deve essere visto per quello che è: un remake per permettere agli appassionati della serie possessori di PS4 e PS Vita di poter godere dell’inizio (dal punto di vista della linea temporale) di Ys.

Il gameplay, dicevamo, è abbastanza immediato e varia a seconda della scelta del personaggio ma ha comunque le fattezze di un dungeon crowler snello, senza troppi fronzoli. Yunica Tovah (giovane apprendista cavaliere) non ha la capacità di manipolare la magia del nonno (il sacerdote), né l’esperienza del padre, Saul Tovah, capo dei cavalieri del tempo, ma la sua volontà e devozione verso le dee gemelle fanno di lei un ottimo potenziale con l’ascia che maneggia con buona padronanza. Lei è il tank della situazione per intenderci, capace di fare tantissimi danni singolarmente e di incassare nei combattimenti corpo a corpo.

Hugo Fact, invece, padroneggia la magia al contrario di Yunica, ed è in grado di utilizzare alcuni artefatti importanti per amplificare il suo potere che diventa devastante contro le masse. Come ogni buon mago che si rispetti, agisce sulla distanza ma se viene preso corpo a corpo, le cose si complicano. E’ comunque un mago di grande talento, figlio del sacerdote Cain Fact e fratello minore di Toal Fact.

C’è anche il terzo personaggio che viene sbloccato dopo aver concluso il gioco con i due personaggi appena descritti. Anzi, per dirla tutta, c’è anche il quarto, Adol.

Tutto fila abbastanza liscio, salvo qualche piccolo problemino (ci è capitato che il gioco sia crashato senza apparenti motivi). Le fasi di esplorazione e di combattimento si susseguono e vengono intervallate da qualche puzzle ambientale e dai dialoghi trascritti abbastanza bene anche nella nostra lingua mentre i combattimenti sono in tempo reale e si avvalgono di combo e velocità di esecuzione per avere risultati degni.

Il cammino è irto di insidie ma se la maggior parte dei nemici sembra fatta su misura per essere definita canne da macello, i combattimenti con boss sono cosa ben diversa e decisamente più ostici. Ci vorrà un minimo di tattica per andare avanti e salvare tutto e tutti.

L’evoluzione del personaggio non è complessa: non ci sono alberi delle abilità. Si basa semplicemente sull’esperienza conseguita dai combattimenti. Si avrà a disposizione una sola arma, sei armature e sei protezioni base. Questi elementi possono essere potenziati ma il personaggio non subirà differenze nelle statistiche. Altri oggetti come le pozioni possono essere raccolti ed usati nell’immediatezza ma non accumulati.

La longevità offre una sfida lunga circa otto ore da livello normale in su ma è chiaro che una singola run non conti poi molto e per affermare di aver terminato il gioco se ne dovranno fare di più anche per sbloccare gli altri due personaggi per non parlare delle altre modalità (oltre alla Storia, infatti, troviamo Time Attack ed Arena) nonché difficoltà supplementari.

UN PORTIG BUONO MA NON PERFETTO

Tecnicamente parlando, la versione PlayStation 4 è realizzata sulla base di quella uscita su Steam nel 2012. Il comparto grafico non fa gridare al miracolo ma la sua realizzazione è gradevole. Tuttavia, c’è da notare qualche imperfezione soprattutto per la presenza di alcuni glitch nel filmato iniziale.

Purtroppo, inoltre, non c’è una grossissima varietà ma quel che vediamo è piacevole e per certi versi affascinante: c’è quel sapore di antico che a dirla tutta non ci dispiace. Il tutto mixa ambientazioni in simil 3d e nemici in 2d, una soluzione che ovviamente i fan degli jrpg (giochi di ruolo alla giapponese) conoscono a menadito. Su schermi grandi, queste scelte faranno emergere ancora di più texture non di grandissima levatura seppur dalla trama davvero gradevole ed alcune spigolosità in determinati frangenti ma è pur sempre il porting di un titolo che ha quasi 11 anni, un’eternità.

Benissimo le animazioni, sempre fluide e molto interessanti alcuni nemici davvero ben fatti.

Ci sono piaciute molto, benché mostrassero le rughe, anzi, i pixel dell’età, le sequenze animate per descrivere la trama. Ottimo, invece, il sonoro con tanti brani molto belli ed orecchiabili e che ben stanno con l’avventura che il gioco offre.

COMMENTO FINALE

Ys: Origin ci è piaciuto molto. Ammettiamo di non conoscere molto la serie per cui questo è il nostro primo approccio. Il sistema, benché semplificato, di gestione del personaggio, l’ambientazione, la storia e tutto il resto ci è andato a genio.

Tecnicamente, il porting offre il fianco non solo al tempo ma anche a qualche difettuccio (qualche glitch ed anche una varietà non troppo elevata nelle ambientazioni benché generalmente ci sia piaciuto nonostante tutto), ma il gameplay immediato, il buon grado di sfida e l’atmosfera ci ha preso. E pazienza che la grafica ed anche le scene di intermezzo mostrino i segni del tempo. I contenuti sono interessanti e questo non fa che giovare a Ys Origin. Pensiamo che non tutti possano apprezzare questo titolo ma per chi vuole una sfida rivivendo i vecchi fasti della serie e degli jrpg in generale questo potrebbe essere un acquisto consigliato anche a chi ama gli action gdr senza troppi fronzoli. Ah, dimenticavamo, c’è anche la traduzione dei testi in italiano, piuttosto ben realizzata.

 

Pregi

Gioco dall'atmosfera affascinante. Gameplay piuttosto semplice e snello, adatto ai neofiti. Buona longevità grazie anche alle tre modalità presenti. Ottima colonna sonora. Grafica gradevole nonostante non sia perfetta. Traduzione italiana dei testi. Un porting tutto sommato buono…

Difetti

… ma non esente da difetti. Alcuni glitch. Il gioco ha freezato dopo qualche ora.

Voto

8-