Oculus VR condannata a risarcire ZeniMax con 500 milioni di dollari
Una giuria del Texas, ha condannato Oculus VR a risarcire ZeniMax con 500 milioni di dollari. Di questi – spiega Polygon – 200 sono per aver infranto il patto di non divulgazione, 50 milioni per aver infranto diritti d’autore; Oculus ed il fondatore Palmer Luckey dovranno pagare 50 milioni a testa per falsa designazione ed il cofondatore Brandan Iribe a pagare 150 milioni per le stesse motivazioni.
Il verdetto, raggiunto mercoledì pomeriggio dopo oltre due giorni di camera di consiglio, si riferisce alla causa che ZenMax – società proprietaria tra le altre Bethesda ed id Software – aveva intentato contro Oculus VR ed il fondatore di quest’ultima Palmer Luckey per aver rotto un accordo di non divulgazione e rubato tecnologia.
La giuria, però, come si nota, non ha ritenuto colpevole Oculus per il reato più grave: appropriazione indebita di segreti industriali che era una delle accuse fondamentali in questo processo. ZeniMax aveva additato fin da subito l’ex fondatore di id Software, John Carmack di aver portato via in corso d’opera tecnologia sviluppata per la sua ex società, per passare in Oculus VR.
La società aveva chiesto inizialmente 2 miliardi di dollari di risarcimento come compensazione ed altri 2 miliardi di dollari come danni. Non è ancora chiaro se Oculus VR presenterà appello.
La causa iniziò nel maggio del 2014 quando ZeniMax accusò Oculus di aver rubato segreti commerciali ed aver accusato il cofondatore John Carmack di aver rubato, appunto, tecnologia mentre lavorava in id Software (società posseduta da ZeniMax) in favore di Oculus. Ad agosto 2016 le nuove accuse a Carmack.
Al momento della lettura della sentenza, Palmer Luckey e John Carmack erano in aula. Vedremo quali saranno le reazioni e se questa botta avrà ripercussioni economiche sulla società di proprietà di Facebook che la acquisì per 2 miliardi di dollari nel luglio 2014.