Riguardo all’universo gotico, a suo modo cavalleresco, fantascientifico, cinico, oscuro e guerresco di Warhammer 40.000 abbiamo scritto in più occasioni e gli appassionati di videogiochi non possono ignorare l’esistenza di titoli su licenza che hanno ben ricostruito tutto il fascino del mondo di gioco creato da Games Workshop.
Warhammer 40.000: Eternal Crusade è solo l’ultimo di una vasta schiera che annovera, tra i tantissimi, Dawn of War e Space Marine di Relic Entertainment, Armageddon di Slitherine e Space Hulk di Full Control. Ma piuttosto che insistere sul versante strategico, Behaviour Entertainment era (e lo è tutt’ora) a lavoro su un progetto molto più ambizioso: un gioco multiplayer online a tema Warhammer 40.000, praticamente un World of WarCraft con requiem assortiti, Orki, Eldar e Space Marine del Chaos.
TANTO MASSIVO QUANTO POCO GDR
Tra gli annunci e i proclami che gravitavano intorno a Warhammer 40.000: Eternal Crusade e il gioco che è arrivato sui nostri schermi, c’è non poca roba che discorda. Depennato totalmente tutto l’impianto da videogioco di ruolo che ha reso grande World of WarCraft – oltre a rendere grandi, tanti altri giochi che si sono avvicendati negli anni – è rimasta la componente sparatutto con una prospettiva che ricorda moltissimo Space Marine di Relic Entertainment.
Il gioco si divide in grandi campi di battaglia (i più grandi arrivano a coinvolgere fino a 60 giocatori) su cui occorre prendere il controllo di aree strategiche: niente che non si sia visto in un Battlefield qualsiasi, o in un Call of Duty negli ultimi quindici anni.
Quello che fa la differenza è il setting. Sebbene il pianeta di Arkhona sia una distesa di sabbia e pietra, le strutture gotiche e spigolose dell’universo di Warhammer 40.000 non mancano, così come non mancano gli inconfondibili mezzi pesanti delle fazioni che prendono battaglia.
Space Marine, Chaos Marine, Orki ed Eldar sono le fazioni che troviamo a disposizione. Ogni razza ha cinque varianti di esercito, che corrispondono anche a varianti estetiche(sebbene per gli appassionati, a cambiare, sono anche il carattere ed il background narrativo delle forze in campo).
Proprio come nei più blasonati sparatutto in circolazione, partecipare alle battaglie, eseguire azioni di squadra e – immancabilmente – uccidere gli avversari, comporta un gettito di punti esperienza e crediti di gioco che vanno ad accumularsi in una riserva, che una volta riempita garantirà passaggi livello, nuovi equipaggiamenti e nuove abilità da utilizzare per ottenere vantaggi tattici in battaglia.
A livello di gioco di ruolo è tristemente tutto qui. Niente trama, solo passaggi di livello che indicano più o meno il tempo e grossomodo quanto bravi siamo stati durante le battaglie.
L’ETERNA BATTAGLIA DI ARKHONA
Warhammer 40.000: Eternal Crusade offre tante battaglie giocatore contro giocatore ed una modalità giocatori contro Tiranidi (una fazione non giocabile) che sembra presa in prestito da Left 4 Dead: una squadra di cinque componenti, al massimo, deve farsi strada nei meandri di un livello labirintico, soddisfare degli obbiettivi e sopravvivere ad ondate sempre più agguerrite di alieni assetati di sangue. L’abbiamo trovata davvero bella ed avvincente, specie perché si deve cooperare forzatamente per la sopravvivenza, ma la seconda partita è esattamente uguale alla centesima, pertanto ci ha dato l’impressione di essere una modalità messa lì a fare da “demo” a qualcosa che può – e deve – essere approfondito perché promette veramente bene.
Lontano dai campi di battaglia, il nostro alter-ego può essere potenziato con armi, pezzi d’armatura, abilità attive e passive. Spesso, purtroppo, il giocatore è invitato a metter mano al portafoglio per acquistare (talvolta anche solo temporaneamente) armamenti migliori per avere speranze di sopravvivere qualche secondo in più durante le battaglie.
Già, perché le aspettative di vita di un giocatore alle prime armi o alle prime ore di gioco su Eternal Crusade, appena raggiunge il fronte, rasentano una manciata di secondi. E’ facile, troppo facile imbattersi in giocatori ben più ferrati e, soprattutto, più potenti in tutto e per tutto. La sensazione è di essere di fronte ad un maldestro – forse del tutto assente al momento – matchmaking che pone sullo stesso piano tanto i personaggi di livello di partenza quanto quelli di livello molto elevato. Il tutto si traduce in una mattanza dei secondi, a danno dei primi, che passeranno le prime ore di gioco a risorgere al punto di partenza e correre verso il fronte per essere immediatamente abbattuti in pochissimi colpi.
Come se ciò non bastasse, dopo aver preso confidenza con tutte le classi, si identifica subito quale sia quella più dotata e quella meno adatta all’economia di gioco, creando di fatto interi stormi di personaggi tutti uguali che se le danno di santa ragione praticamente in tanti “scontri allo specchio”.
Frustrante a dir poco, ma quel che apprezziamo di Eternal Crusade è il sistema di copertura (migliorabile), che fa il verso a quello di Gears of War. Inoltre se si riesce ad avere un minimo di gioco di squadra, indubbiamente le difficoltà della singolar tenzone si dissipano in gran parte.
Altra parte apprezzabile è il sonoro, soprattutto le colonne sonore, che al pari della veste grafica e della fluidità in generale, si difendono piuttosto bene. Purtroppo, anche qui, bisogna ammettere che ci sia tanto lavoro da fare per ottimizzare la Rete che ospita i giocatori (troppa latenza al momento) e per ottimizzare un motore grafico che appena le cose si fanno più serie, ci sono più giocatori su schermo e fin troppe esplosioni, semplicemente, va a scatti e non è un bello spettacolo.
E’ come se Eternal Crusade avesse fretta di uscire dallo stato di Early Access per fare cassa. Perché allo stato attuale risulta interessante ma fin troppo grezzo, come se il meglio dovesse ancora venire. Quel che non si comprende è la pubblicazione prematura. Indubbiamente, con le giuste patch di aggiornamento ed un supporto costante, Eternal Crusade più che essere fonte di eterne lamentele potrà diventare portatore di eterne partite all’insegna del divertimento.
COMMENTO FINALE
Warhammer 40.000: Eternal Crusade si presenta ai nastri di partenza con più ombre che luci, ben poche munizioni per quello che è un requiem ed un’offerta assolutamente anti-massiva che potrebbe (condizionale d’obbligo) piacere solo ai cultori e ai fanatici di ogni cosa che è a tema Warhammer 40.000.
La grafica ci ha colpito in positivo, almeno per quanto riguarda modelli dei personaggi, animazioni, sistema di copertura, armi. Le mappe grandi e ben costruite. Anche il sonoro è buono, tra esplosioni, raffiche, colonne sonore originali va tutto bene. Peccato per il pesantissimo lag, la generale confusione durante le battaglie, l’impietoso sbilanciamento che pone giocatori di primo livello (quindi “nudi” degli equipaggiamenti più potenti) contro quelli “immortali” che giocano fin dall’accesso anticipato.
A fronte di una spesa di 49 euro (prezzo di listino), ci si trova di fronte ad un gioco pressoché mondo, incompleto, bloccato in quasi ogni sua parte e per accedere alle cose che garantirebbero un minimo di sopravvivenza occorre pagare con moneta reale o moneta di gioco.
Infine, Eternal Crusade NON è un Mmo. Era stato annunciato come un Mmorpg, doveva assomigliare più a World of WarCraft che a Battlefield 1 ma qualcosa è evidentemente andato storto durante lo sviluppo.
Resta un incrocio tra il vecchio Space Marine griffato Relic Entertainment e un qualsiasi Battlefield, modalità conquista a 64 giocatori, grezzo e – speriamo – supportato fino alla sua forma finale, che potrebbe risultare molto interessante. Allo stato attuale è consigliato solo agli irriducibili amanti di Warhammer 40.000.
Pregi
Atmosfera di Warhammer 40.000 ricreata perfettamente. Colonna sonora d’impatto. Non ha molto da invidiare ai leader del suo genere a livello di battaglie.
Difetti
Troppo sbilanciamento tra le classi. Troppo sbilanciamento tra veterani e neofiti. Gioco a prezzo pieno che si presenta vuoto di contenuti, come se fosse un free-to-play. Alcune modalità appena abbozzate. I server soffrono di alta latenza.
Voto
6