Armikrog, Recensione PlayStation 4
Le avventure di Tommynaut e del cane parlante Beak Beak tornano su console. Armikrog, infatti, dopo aver fatto il suo debutto l’anno scorso su piattaforma Pc è approdato anche su PlayStation 4, Xbox One e Wii U.
La particolare avventura grafica punta e clicca realizzata con la tecnica Claymotion firmata da Pencil Test Studios e pubblicato su etichetta Versus Evil è finalmente uscita in tutte le piattaforme annunciate nel corso della campagna Kickstarter di due anni fa che si chiuse positivamente con oltre 18.000 sostenitori e quasi un milione di dollari raccolti (974.578 per l’esattezza).
Noi parleremo della versione PlayStation 4. Riuscirà il Dualshock 4 a sostituire degnamente mouse e tastiera in uno dei generi più amati dagli utenti Pc che cerca di affermarsi anche su console?
TRAMA ED AMBIENTAZIONE
Armikrog è ambientato nel futuro ed ha una trama piuttosto semplice che viene spiegata nel filmato che apre gioco e dà il via al nostro cammino. Gli abitanti di Ixen hanno bisogno del P-tonio, una sostanza di vitale importanza per loro che si trova su un altro pianeta: Spiro Five.
La popolazione di Ixen manda tre eroi per compiere l’impresa ma due sono morti. L’unica speranza di ritrovare il P-tonio è Tommynaut che però si schianta nella superficie di un pianeta sconosciuto, enigmatico ed alquanto inospitale.
Dopo un atterraggio di fortuna Tommynaut ed il suo fedele cane cieco Beak Beak ma dotato di un linguaggio piuttosto forbito, vengono attaccati da una bizzarra creatura e per sfuggire dalle sue fauci si chiudono in una fortezza inespugnabile, chiamata – appunto – Armikrog.
Da li parte il viaggio, in un’ambientazione futuristica (ma non troppo) e strampalata. Ricordiamo che Armikrog è il sequel spirituale di un’altra avventura realizzata in Claymation e Stop-Motion, ossia di The Neverhood che uscì nel lontano 1996, venti anni fa, a firma di Dreamwork Interactive (EA Los Angeles) gli autori sono gli stessi.
Così come le tecniche riviste e rivisitate a distanza di 20 anni. Armikrog è un gioco fatto in plastilina ed ulteriormente abbellito grazie all’Unity Engine.
TANTI PUZZLE, TANTA (TROPPA) ATTENZIONE
Il fulcro del gameplay di Armikrog non è altri che la risoluzione di puzzle. Alcuni sono semplici, quasi elementari, altri hanno bisogno di più attenzione perché sembreranno apparentemente senza senso fin dall’inizio ma tenendo bene gli occhi aperti si arriva a risolverli.
Il tutto funziona sostanzialmente bene, peccato, però, che non ci siano delle indicazioni e tutto sembra essere messo li per caso, senza un apparente nesso spiegato dalla narrazione. Questo avrebbe sicuramente catturato di più i meno esperti.
Per intesi, c’è l’arco narrativo ma è piuttosto deboluccio. La sensazione di essere intrappolati in una fredda (benché folle) fortezza è il sentimento predominante. E fin qui potrebbe andare bene. Peccato che ci si senta poi lasciati al proprio destino. Forse era proprio questo che gli sviluppatori volevano trasmettere?
Inoltre, bisognerà fare attenzione anche al cursore che ci indica cosa possiamo fare a patto di aver raccolto l’oggetto utile. I punti di interesse, quelli – per intenderci – con i quali è possibile interagire, non sempre vengono visti.
Ricordiamo inoltre che l’inventario è sostanzialmente inaccessibile (Tommynaut raccoglie gli oggetti infilandoli nella sua pancia gommosa) per cui non si potrà nemmeno provare e riprovare le combinazioni come avviene in altre avventure punta e clicca. Tutto molto essenziale, così come i comandi su PS4. Si usa la levetta analogica per muoversi ed il pulsante X per interagire con l’ambiente o usare un oggetto. E’, inoltre possibile utilizzare il pad del DualShok 4 per simulare l’effetto mouse. Beh… ve lo sconsigliamo. E’ più precisa, nonostante tutto, la levetta analogica sinistra.
Questo da un lato facilita il compito degli avventurieri ma appiattisce l’inventiva benché la risoluzione di alcuni enigmi sarà davvero fantasiosa. Nota di merito, invece, va per l’ironia che in Armikrog è presente in maniera abbondante. I dialoghi, sottotitolati in italiano, sono simpatici. Non sono tantissimi ma, ripetiamo, aiutano a capire le sfide che ci vengono proposte.
Anche Beak Beak avrà la sua parte. Il nostro fido amico a quattro zampe cieco ma parlante è davvero intelligente (forse anche più di Tommynaut, ndr) e sarà pure lui selezionabile. Grazie alla sua piccola stazza ed agilità in alcuni casi sarà indispensabile per la risoluzione di alcuni enigmi ambientali come ad esempio uno all’inizio delle nostre peripezie: salterà su una piattaforma che aprirà una porta dove il nostro eroe potrà continuare il suo girovagare nel tentativo di uscire da questa fortezza. Inoltre, nonostante sia cieco, ha gli altri sensi acuiti ed è in grado di scovare ulteriori indizi. Un tocco di classe è il suo utilizzo nei cunicoli: ci sarà un bianco e nero come se vedessimo in negativo attraverso i suoi occhi da cane.
Tommynaut, invece, è il classico eroe forzuto ma con un gran cuore. Un pilota eccezionale ed è capace di tenere i nervi saldi anche in situazioni assurde. Coraggio o incoscienza? Beh, a voi scoprirlo. Il gameplay, quindi, come visto è altalenante: il ritmo senza una narrazione forte, ne risente. I dialoghi sono ridotti all’osso e praticamente si attivano solo quando c’è un episodio importante. Ed è un peccato perché sono di buona qualità. La difficoltà di Armikrog non è troppo alta ma richiede molta attenzione per andare avanti e non rimanere bloccati.
Il gioco non dura tantissimo: ci si mettono 5-6 ore (anche di più se non si è abituati a certe logiche e dinamiche, ndr) per portarlo a termine, ma anche di più se si perde tempo con le meccaniche di alcuni enigmi. Questo chiaramente può fare storcere il naso ancora più ulteriormente ma non per forza la scarsa longevità (o presunta tale) deve essere un difetto.
CLAYMATION DAVVERO BELLO, DOPPIAGGIO E SONORO INTERESSANTI
Come su Pc, il punto forte della produzione di Pencil Test Studios è senza dubbio il comparto tecnico. Graficamente, Armikrog è davvero ben fatto: il tutto è molto colorato e dettagliato con uno stile che è tranquillamente paragonabile a varie produzioni (anche in ambito cinematografico) di alto livello realizzate con la tecnica del Claymation.
Il mondo in plastilina (anima del Claymation) di questo gioco è il fiore all’occhiello. Il duro e paziente lavoro che c’è dietro è clamoroso. Il risultato finale è molto bello con una grafica molto ben animata e decisamente di impatto con tanti tocchi di classe sia a livello di ambientazioni con colori forti e forme decise. L’atmosfera diventa surreale ed il racconto, seppure molto scarno, ne beneficia. Il biomeccanico della fortezza di Armikrog diventa quasi comico e buffo. Se si è sensibili a questo tipo di opere, l’aspetto grafico può coprire alcuni difettucci come le imprecisioni nel puntamento del joypad per fare alcune azioni e risolvere alcuni enigmi.
I personaggi sono stati inventati da Doug TenNapel (autore di Eartworm Jim) e realizzati da Ed Schofield e Mike Dietz (i creatori di The Neverhood, storico titolo che è di fatto considerato il prequel di Armikrog). Da notare la presenza di alcuni attori professionisti che doppiano i personaggi quali Jon Heder (Napoleon Dynamite), Rob Paulsen (Mignolo e Prof) e Michael J. Nelson (Mystery Science Theater 3000) mentre l’ottima colonna sonora originale è composta e registrata dal cantautore e produttore americano Terry Scott Taylor.
COMMENTO FINALE
Anche la versione PlayStation 4 di Armikrog è positiva. L’avventura grafica punta e clicca si avvale di una validissima realizzazione tecnica sia dal punto vi vista grafico che da quello audio.
Il gameplay non si discosta troppo dalla versione Pc con l’utilizzo del DualShock 4 piuttosto semplice anche se in qualche frangente non precisissimo. Il titolo di Pencil Test Studios è affascinante ed intrigante ma rischia di dividere in due il pubblico tra chi preferisce un’avventura con più narrativa o a chi va bene lo stile minimalista.
Il gameplay è praticamente standard ma è farcito da alcuni puzzle dalla meccanica astrusa e macchinosa che richiedono di stare con gli occhi ben sbarrati e con la mente aperta a tutto. Non convincono del tutto, infatti, alcuni enigmi che sembrano messi li per caso per far perdere tempo. Inoltre la mancanza di indicazioni (l’inesistenza dell’interfaccia e dell’inventario) fanno si che la natura minimalista nonostante una tecnica grafica davvero interessante anche su PS4 possa essere un’arma a doppio taglio.
Peccato, inoltre, che non duri tantissimo anche se probabilmente per questo genere di giochi potrebbe non costituire un grosso problema.
Se però siete amanti delle avventure grafiche e ne avete giocata qualcuna, Armikrog può essere senza dubbio apprezzato per quanto di buono sa offrire e non solo dal punto di vista squisitamente tecnico. Senza dimenticare che sulla console di casa Sony non ci sono troppi giochi di questo genere. Da provare sicuramente ma scarsamente indicata ai neofiti che potrebbero trovarsi in difficoltà fin dal principio.
Pregi
Aspetto grafico eccellente. Ottima musica. Buon doppiaggio. Il Dualshock si comporta degnamente tutto sommato. Essenziale e minimalista…
Difetti
… ma a volte poco intuitivo e non adatto ai neofiti. Puzzle non legati dalla narrativa. Meccaniche non immediate. Qualche imprecisione nei comandi.
Voto
7,5