Originariamente sviluppato da Digital Dreams per PlayStation Vita, Metrico+ trova una seconda giovinezza grazie alla pubblicazione su Steam e su PlayStation 4 – la versione Xbox One è in dirittura di arrivo – per dare agli appassionati di platform ragionati una manciata di ore di relativa spensieratezza. Ricorda un po’ Braid e un po’ Limbo, ma Metrico+ risulta autentico per una scelta stilistica che può piacere oppure no: l’utilizzo di infografica.
INFOGRAFICA AL SERVIZIO DELL’INTRATTENIMENTO
La troviamo su giornali, riviste scientifiche, manuali di istruzioni, libri di statistica, libri di scuola e tanto altro ancora. Stiamo parlando della infografica, quella disciplina che proietta informazioni mediante grafici, tabelle, colonne, numeri, schemi, istogrammi e così via.
L’intuizione di Digital Dreams è quella di mettere questa disciplina al servizio di un videogioco: Metrico+. Quel che Braid ci faceva giocare contestualizzandolo in “potere di controllare il tempo”, Metrico+ lo spiega nel modo più geometrico e matematico possibile ed il risultato è quello di dare la sensazione di giocare un libro di matematica, di geometria o di statistica. Ogni livello corrisponde ad una pagina, ogni pagina reagisce all’input di chi gioca in maniera diversa.
Per esempio, muoversi verso sinistra potrebbe provocare l’innalzamento di un blocco, oppure il suo abbassamento. Procedere da destra a sinistra verso quella che sembra l’uscita del livello potrebbe provocare il ritirarsi del pavimento così da impedirci l’attraversamento della schermata. Al giocatore è dato il controllo indiretto dello scenario, oltre a quello contemporaneo del proprio alter-ego (la sagoma di un ragazzo o di una ragazza) e deve scoprire con quale sequenza di mosse o con quale tipo di movimenti bisogna venir fuori da livelli sempre più cervellotici.
ESSENZIALE, A TRATTI IPNOTICO, ALTRE VOLTE NOIOSO
Metrico+ offre l’esperienza platform più originale che vi sia data di giocare oppure quella più strana e finanche noiosa. Se i giocatori dalla mente più matematica andranno in brodo di giuggiole nel vedere infografiche muoversi secondo il proprio operato, altri potrebbero semplicemente constatare che si sta giocando ad un manuale di statistica che nella prima pagina ci offre i diagrammi, nella seconda le tabelle, nella terza i grafici, nella quarta gli schermi e così via. Non sarebbe affatto male, se non fosse che tra fondali astratti ma pieni di alberi si alternano strane piramidi, oppure: l’andamento dei livelli di gioco viene espresso mediante una grafica che sembra presa in prestito dalla mappa di una metropolitana. Tanti stili diversi che sembrano che ci hanno lasciati leggermente perplessi, lo ammettiamo.
Metrico+, nonostante l’aspetto tecnico semplice, si presenta come un platform che si svolge da destra a sinistra o da sinistra a destra, più raramente dall’alto in basso. Pochi poligoni e semplici figure geometriche colorate animano il mondo di gioco, mentre la sagoma dell’alter-ego è sempre un’ombra di blu scuro, discretamente animata. Quel che ricorda un po’ Braid e un po’ Limbo è il suo andamento fondato sul “prova, riavvia, riprova, trova la sequenza giusta di mosse”. Il tutto, sempre, a tema matematico, analitico, infografico.
Questa reiterazione di livelli e di azioni potrebbe essere fonte di frustrazione oppure tedio, qualora non si riuscisse a superare in breve un livello ed è un difetto inevitabile di tutti i giochi appartenenti a questo sottogenere di platform. Le musiche e i suoni sono essenziali, quasi assenti, restituendo un senso di assoluto relax, quasi a voler suggerire al giocatore che tutto quello che deve fare, oltre a rilassarsi (perché non ha vite contate o tempo che stringe) è concentrarsi su quel (poco) che ogni schermata chiede di fare. A volte bisogna avere tempismo, altre volte velocità di esecuzione, altre ancora estrema calma.
COMMENTO FINALE
Metrico+ è un singolare platform che fa dell’infografica il suo marchio di fabbrica e del “prova, riprova e riesci” il fondamento del suo gameplay. Prima di lui sono stati pubblicati giochi come Braid, Limbo e The Bridge, avvalorati da una storia o un’ambientazione intriganti. Metrico+ è più essenziale, senza fronzoli, di fatto privo di una storia che possa stimolare il proseguimento.
Si profila più come un pretesto per mettere su schermo prove di abilità che riescono a mettere alla prova le capacità logiche, deduttive e coordinazione occhio-mano del giocatore ma si perde nell’annacquare il tutto con ritmi di gioco certamente lenti ed un’ambientazione tanto unica ed inconfondibile quanto insipida. Essendo un porting da un gioco concepito per PlayStation Vita, che poteva essere sfruttata tramite accelerometri, touch-pad e touch-screen, se ne evince la natura molto adattata al pad oppure al binomio “mouse + tastiera”.
Adattamento perfettamente riuscito in tutto meno che in una cosa: coinvolgere oltre la soglia il giocatore. Se si prende in esame anche il prezzo di vendita – non proibitivo ma nemmeno tanto basso – possiamo affermare che non stiamo parlando di un gioco da non perdere, ma di un titolo che potrebbe affascinare più che per le scelte stilistiche (l’infografica che sostituisce blocchi, pietre, scale, ponti e piattaforme) che per quello che effettivamente offre. Un gioco per pochi, insomma.
Pregi
Stilisticamente unico nel suo genere. Mai vista prima l'infografica che diventa un livello da superare. Facile da padroneggiare. Impegnativo. Gratificante.
Difetti
Essenziale, forse anche troppo. Manca di carisma. Non ha una bella storia da raccontare e non resterà a lungo nella memoria di chi gioca.
Voto
6,5