Titan Quest, Recensione Android
Il tempo vola. Sono passati dieci anni da quando Titan Quest fece il suo debutto trionfale su Pc. Un hack and slash “alla Diablo” per intenderci, che anziché proporre un’ambientazione dark fantasy, ne offriva una su varie mitologie.
Filo conduttore era la mitologia dell’Antica Grecia (capace di ispirare artisti di ogni genere ed in ogni arte, ndr) da dove iniziava e si concludeva la nostra avventura per continuare con l’Antico Egitto ed i miti dell’Asia.
Il gioco sviluppato originariamente da Iron Lore seppe guadagnare molti consensi grazie ad una realizzazione tecnica decisamente di altissimo livello in grado di incantare non pochi giocatori e di farsi apprezzare ancora oggi- Purtroppo, però, la software house dopo aver realizzato l’espansione Immortal Throne (che aggiungeva ulteriore capitolo, l’Ade, una nuova classe singola e tanto altro) venne sciolta. Ma questa è un’altra storia.
A distanza di dieci anni troviamo DotEmu e Nordic Games, che in precedenza aveva acquistato i diritti a seguito del fallimento del vecchio publisher THQ, sviluppare e portare il gioco su dispositivi mobile.
Noi vi racconteremo del porting realizzato su Android della software house francese, sempre più specializzata in questo tipo di lavori. Il titolo è uscito prima su iOS qualche settimana fa e successivamente su Android, l’altro ieri.
Riuscirà questo porting a rinverdire gli antichi fasti su Pc?
TITAN QUEST, WHAT ELSE?
L’edizione mobile di Titan Quest è sostanzialmente la versione “liscia” del gioco, senza l’espansione Immortal Throne. Un peccato ma diciamo subito che, anche così, è in grado di durare svariate ore (anche 30, benché ne vengano indicate il doppio probabilmente perché vengono contate tutte le run, dipende dall’approccio ma ci si può stare anche di più) con la possibilità di riprenderlo costantemente grazie al particolare sistema di gestione e crescita del personaggio.
Senza dimenticare che dopo aver finto la prima run si sbloccherà il livello di difficoltà successivo che sbloccherà nuovi mostri mitologici nonché nuovi oggetti sempre più potenti. Per farvi un esempio, anche un componente bianco a livello intermedio sarà paragonabile ai migliori raccolti durante la parte finale del gioco a difficoltà base. Ultima nota: manca anche il multiplayer. Tuttavia è un gioco piuttosto completo perché oltre ad essere molto vasto non propone alcun acquisto in app ed è lontano alle meccaniche free-to-play di alcuni titoli concorrenti nel mercato mobile, piattaforma dove – purtroppo – abbonda questa pratica. Per il suo costo (6.99 euro) avrete tutto senza “interruzioni” o compromessi. Tutto quello che il gioco “liscio” su Pc. aveva.
UN PO’ DI MITOLOGIA
Il mondo di Titan Quest ci catapulta tra i miti dell’Antica Grecia con Zeus ed i suoi dei dell’Olimpo in pericolo perché un mago folle ha mutato tante cose facendo impazzire le creature terrene, la maggior parte degli uomini e liberato Tifone grazie all’aiuto dei Telkin (dei titani minori), il titano nemico giurato del Padre degli Dei. Il nostro viaggio parte dal piccolo villaggio di Helos, il primo ad essere invaso dalle creature.
Una delle peculiarità di Titan Quest è l’enorme viaggio attraverso tante mitologie, ognuna con le proprie peculiarità. Il fascino aggiunto è proprio questo e ci consegna un gioco non solo enorme ma anche bello da godere e con una storia che, sia pure semplice ed un mero pretesto per menare nemici qua e la, fa la sua parte.
Bello incontrare mostroni come Polifemo (dopo i primi minuti è spiazzante) le baccanti, arpie, centauri, o ancora i satiri o, minotauri o, diavoli, senza dimenticare scheletri, zombie, mummie, yeti, mirmidoni ed un vastissimo bestiario di creature terrene e non.
I primi tre capitoli sono davvero lunghi. Antica Grecia, Egitto (tra cui ricordiamo la Valle dei Re con le relative piramidi) ed Asia (il Giardino Pensile di Babilonia, la Grande Muraglia Cinese, il Palazzo di Giada tra i posti da attraversare) sapranno tenere alta la sfida con l’epilogo, nell’Olimpo, davvero arduo.
RAPIDO RIPASSO ALLE MAESTRIE
Andiamo al sodo. Una caratteristica che rese Titan Quest memorabile fu l’interessantissimo sistema di progressione del personaggio. Come accennato all’inizio, ma solo dopo aver conseguito il primo livello, si può scegliere una tra le otto maestrie presenti. Ognuna ha un proprio albero di abilità attive e passive che includono aure, attacchi speciali ed altro.
La scelta è ampia. Si va dalle classi Tank (Difesa e Combattimento) o a quella di supporto (Natura) o ancora Furfante, Terra, Tempesta, Spirito e Caccia.
Ma non finisce qui: al livello d’esperienza 8 si aggiunge una seconda maestria da affiancare a quella primaria. Queste creano classi specifiche: unendo Difesa e Combattimento si ottiene, ad esempio, il conquistatore che è il combattente corpo a corpo per eccellenza, unendo Terra e Tempesta si guiderà un elementalista, mentre Caccia e Natura ci offrono il Viandante e così via.
L’unione delle due classi permette al personaggio di ampliare le scelte offensive e difensive ma aumenterà anche la difficoltà intrinseca nella gestione dell’eroe che però diventa uno dei tratti più belli in assoluto del gioco. Da prendere ad esempio anche per altre produzioni.
POSITIVO (TUTTO SOMMATO) IL GAMEPLAY RISCRITTO PER IL MOBILE
La versione mobile di Titan Quest ci ripropone in chiave mobile il gameplay che abbiamo apprezzato nell’edizione Pc.
Il gioco è godibilissimo grazie ad un’interfaccia riscritta molto bene per i comandi tattili. Sulla sinistra, in basso troveremo le frecce direzionali che simulano il pad, a destra troveremo i pulsanti per il combattimento, per gli attacchi speciali e per parlare con i PNG. L’inventario e la scheda del giocatore si richiamano a sinistra in alto. A destra, in alto, la mappa.
C’è qualche piccola incertezza nella raccolta degli oggetti ed ogni tanto nelle collisioni durante i combattimenti. Tuttavia si riesce quasi sempre ad ovviare anche se, soprattutto all’inizio, il tutto appare un po’ macchinoso. La gestione dell’inventario, invece, a nostro avviso deve essere ulteriormente limata.
Anche qui i Tutorial (sottotitolati in italiano come tutto il gioco) come nella controparte originale, ci vengono in aiuto soprattutto per prendere confidenza con l’interfaccia che comunque rimane intuitiva.
Il gameplay è quanto di più classico esista: si eliminano i mostri che ci si parano contro, si raccolgono e collezionano oggetti ed armi, ma anche pezzi unici (quando ne vedrete uno contrassegnato dal colore viola potete esultare) o di set di armatura o ancora pezzi di reliquie che se uniti formano degli oggetti da applicare ad armi ed armature in grado di offrire specifici vantaggi, o anelli e collane. Si fa esperienza e si migliora il personaggio.
Il tutto è molto intuitivo, semplice, ed adatto a tutti. Consigliamo, però, vivamente, di giocare Titan Quest su dispositivi con schermo di almeno 7 pollici. Questo non solo per potervi godere al meglio l’aspetto grafico (ne parleremo subito dopo) ma anche per poter tenere sotto controllo meglio la situazione. E’ anche possibile zoomare ma su schermo piccolo ridurrebbe troppo la visuale e ci si potrebbe trovare in difficoltà con attacchi da lontano.
Se si dispone di un dispositivo con schermo sui 5 pollici, consigliamo di zoomare soltanto per leggere i messaggi o i diari delle varie missioni. Come detto Titan Quest offre un viaggio lungo con ambientazioni varie e tante quest da fare. A queste si uniscono alcuni incarichi secondari interessanti utili non solo per le ricompense ma per raccattare punti esperienza che saranno sempre utili. Livellare in Titan Quest sarà una cosa lenta ed i miglioramenti al personaggio saranno graduali. Aiutano ovviamente i vari oggetti e pozioni raccolti ma anche i santuari che ogni tanto offrono potenziamenti temporali.
Il grado di sfida è molto ampio e sovente si potrà morire con l’obbligo di ripartire dall’ultimo checkpoint raffigurato in gioco dalle fontane della rinascita. La difficoltà generale è ben distribuita e diventa elevata perché bisognerà stare attenti anche a come si equipaggerà il proprio eroe. Non serve saper solo attaccare, ma avere anche un’alta capacità di recupero fisico o di mana (quest’ultimo serve per lanciare magie o attacchi speciali), ma anche cercare di essere il meno vulnerabili ai danni da perforazione, a quelli magici, al freddo ed al caldo e via discorrendo.
Ma una volta finito si sbloccherà il livello di difficoltà successivo che includerà nuove sfide e mostri mitologici diversi oltre al fatto di, come avevamo già descritto, la possibilità di raccogliere oggetti ed armi più potenti.
SARA’ VECCHIO MA E’ SEMPRE UN PIACERE
Titan Quest ha compiuto nei giorni scorsi 10 anni. In ambito videoludico è un’era geologica (forse due), ma all’epoca si fece notare per tantissimi tocchi di classe.
Tra i più applauditi c’era quello del movimento d’erba o del grano al nostro passaggio. Anche su dispositivi mobile questa caratteristica è rimasta, ma al di la di questa piccola meraviglia tecnica possiamo notare una trasposizione pressoché identica alla controparte Pc.
Tutto al suo posto, dettagli, animazioni e molto altro sono riprodotti fedelmente. Tante le note di merito perché visivamente parlando fa ancora, nonostante dieci anni, la sua figura con spunti davvero interessanti come gli effetti particellari che incontrerete in una particolare missione dove si dovrà raccogliere un ramoscello d’ulivo. Chi ha già giocato sa di cosa stiamo parlando. Anche le animazioni sono allo stato dell’arte mentre la fisica (salvo qualche piccolo errore) è notevole. Così come è interessante ricordare la presenza del ciclo completo giorno-notte.
In generale si tratta sostanzialmente di una fotocopia di quanto visto su Pc ed è assolutamente un dato positivo. Certo, ci sono alcune incertezze, qualche effetto pop up, ma pazienza. Si nota anche qualche rudezza che inevitabilmente un prodotto di dieci anni or sono ha nonché qualche rallentamento e quindi un frame-rate non del tutto stabile.
In sostanza la differenza a livello visivo è data dall’interfaccia ovviamente ridisegnata per i dispositivi mobile.
Copia-incollato anche il sonoro che offre un buon doppiaggio in inglese e musiche ambientali ben fatte. Sono presenti alcune piccole scene di intermezzo e tutto funziona egregiamente.
COMMENTO FINALE
Il porting di Titan Quest è riuscito (quasi) perfettamente. I giocatori mobile possono fare la conoscenza di uno degli action gdr-hack and slash “alla Diablo” migliori di sempre per ambientazione, per realizzazione tecnica e per grado di sfida.
Titan Quest ha un fascino antico, e dire che si tratti di un titolo mitologico non è poi tanto sbagliato. Ma non è solo bello da vedere, è anche un piacere giocarci. E sui dispositivi mobili la situazione non cambia di molto.
Una realizzazione che ci ha felicemente smentiti. Non nascondiamo, infatti, la nostra paura iniziale perché portare un mostro sacro su Pc (sia pure una vecchia gloria) sembrava una impresa non da poco. Dopo un po’ ci siamo ricreduti quasi del tutto.
Titan Quest ci ha convinti quasi in toto ed è molto bello poterlo giocare ovunque ed averlo a portata di mano, anzi, di dispositivo. Consigliamo, per goderlo al meglio, dispositivi con schermi da almeno 7 pollici. Noi lo abbiamo provato su un Asus ZenFone 2, versione con 4GB di Ram, processore Intel quadcore, e comunque ci siamo trovati bene. Tuttavia, con uno schermo più grande, che solo un tablet può offrire, si può avere un maggior comfort soprattutto nella lettura dei dialoghi.
Se vi piacciono gli action gdr e le lunghe sfide (con alto tasso di rigiocabilità) puntate tranquillamente su questo porting. Peccato, però, non aver realizzato anche l’espansione Immortal Throne che avrebbe aggiunto parecchi contenuti aggiuntivi e molte ore di gameplay supplementare. Ma rimane ad ora uno dei migliori esponenti del suo genere anche su mobile.
Pregi
E' sostanzialmente la fotocopia della versione Pc. Un hack and slash profondo ed intrigante. Grado di sfida elevato. Longevo con centinaia di ore potenziali. Gestione personaggio superba. Alto tasso di rigiocabilità. Graficamente ancora notevole. Interfaccia ben realizzata…
Difetti
… ma con qualche imperfezione. Ed il fatto di essere un copia-incolla da Pc porta con se anche qualche difetto originario come cali di frame-rate. Non c'è l'espansione. Manca il multiplayer.
Voto
9-