Postal fece molto scalpore nel 1997. Si trattava di uno sparatutto isometrico che per la sua violenza gratuita, all’epoca fece molto parlare di se. Era, infatti, possibile eliminare tutti i presenti su schermo a prescindere dal fatto che si trattasse di inermi ed innocenti cittadini o forze dell’ordine intervenute per fermare il protagonista, un cittadino impazzito che ha deciso di fare piazza pulita.
Il gioco ebbe un paio di seguiti ed ai giorni nostri, Running With Scissors, lo studio che ha dato vita alla serie, ha deciso di rivitalizzare il primo e storico capitolo pubblicando su Steam qualche giorno fa Postal Redux, una versione rimasterizzata che arriverà anche su PlayStation 4 più avanti nel corso dell’anno.
Come è andata questa operazione di restyling? Leggiamolo in questa nostra recensione, ma prima una nota sulla definizione “Going Postal”, ossia andare fuori di testa che nacque in seguito alla strage di Edmon (Oklahoma) del 20 agosto del 1986. Un episodio tragico che vide protagonista il postino Patrick Sherrill il quale freddò a sangue freddo 14 colleghi dell’ufficio, e ne ferì altri 6 prima di togliersi la vita con un colpo in testa. Da questo nacque appunto la definizione “Going Postal” di uso comune nello slang americano.
VENTI ANNI SI FANNO SENTIRE
Iniziamo col ribadire e ricordare il fatto che Postal Redux, come del resto l’originale del ’97, non ha alcun tipo di trama. Non c’è un moltissimo di romanzato che ci spieghi la storia di Postal Dude salvo qualche frase nel corso delle schermate di caricamento tra un livello e l’altro che ci fa capire come il protagonista sia un tipo da rinchiudere in sanatorio.
Sono passati quasi 19 anni, e nel mentre sono stati pubblicati alcuni titoli dello stesso filone quali Manhunt ed il più recente Hatred, ma la violenza in Postal Redux è rimasta la stessa benché ora come ora faccia quasi sorridere vista la presenza dei giochi sopracitati nonché della serie GTA capaci di prestazioni grafiche infinitamente superiori ed in grado, dunque, di stuzzicare l’attuale suscettibilità del grande pubblico soprattutto al di là del contesto videoludico.
Potremmo parlare di una violenza concettuale visto che il pubblico è cresciuto nell’arco di quasi due decenni ed è meno impressionabile: Hatred, ad esempio, è molto più esplicito.
Detto questo, il gioco è semplice: si scende in strada armati di una mitraglietta con colpi infiniti ma con la possibilità di prendere armi, munizioni, granate ed altro che possa seminare morte e distruzione. Troviamo 10 armi diverse: un revolver, fucili a pompa, lanciafiamme (quest’ultimi molto vistosi), cannoni al plasma, mine, dinamite, granate nonché missili a ricerca. Ad aiutarci anche la possibilità di raccogliere giubbotti antiproiettile e munizioni, oltre a vari kit medici.
Si, avete capito che Postal Dude è un tipo tutto sommato risoluto nella sua missione.
L’obiettivo è quello di sbarazzarsi di tutte le forze ostili (si intendono poliziotti e forze speciali che proveranno a fermare Postal Dude) per aprirsi le porte alla mappa successiva.
In tutto sono 17 le mappe presenti (ci sono le originali più qualche variazione sul tema) per un totale di circa 3, massimo 4 ore di gameplay a seconda del proprio approccio, dal livello di difficoltà selezionato ed anche bravura. Si può decidere (ma alcuni livelli lo consigliano), di avere un approccio diretto o più tattico con coperture, o ancora mirare ad oggetti infiammabili per grosse esplosioni e maggiori danni. A noi la scelta. Attenzione, però: nulla di estremamente tattico. Postal incita all’azione anche perché, diciamocelo pure, l’intelligenza artificiale soffre di alti e bassi. Questo altalenare fa si che le forze dell’ordine chiamate a fermarci non siano eccessivamente coordinate e se si agisce anche non troppo lontani dal loro campo visivo si potrà essere letali senza rischiare troppo.
Le difficoltà sono dovute ad alcuni nemici che sono ben nascosti nelle mappe che vengono individuati anche tardi. Purtroppo non solo perché nascosti tra la vegetazione ma perché posti al di fuori dalla nostra inquadratura. In questo ci vorrebbe un piccolo miglioramento.
La versione Redux, inoltre, include la modalità Rampage che permette di giocare nuovamente queste mappe ma con un sistema di punteggio e di valutazione che tiene conto delle possibili combo e di altri fattori.
La violenza, come detto, è l’unica cosa che abbonda in Postal Redux ed anche far fuori civili o… struzzi… non fa differenza.
REDUX VERSION
La versione Redux, a livello contenutistico aggiunge, come abbiamo già detto, l’interessante modalità Rampage, un’opportunità per realizzare punteggi sempre più alti. C’è anche un nuovo livello nella modalità Campagna, ossia Carnival, molto ben fatto e colorato.
Per il resto troviamo un restyling grafico che mostra una grafica isometrica più ripulita unita ad alcuni effetti particellari più complessi e ad una maggiore risoluzione. Postal Redux, inoltre, offre una maggiore fluidità delle animazioni che sembrano quasi cartoonesche quasi a mitigare “la violenza concettuale” che il titolo rievoca.
Il sonoro si limita a qualche frase del protagonista, alle intimazioni dei poliziotti, alle grida di dolore, di terrore ed alle richieste di pietà da parte dei poveri disgraziati che cadono sotto il piombo di Postal Dude. Ovviamente ci sono anche i varie effetti sonori ambientali che comunque sono realizzati al meglio. L’unica musica che si ascolta è nella modalità Rampage. Non è assolutamente male ed accompagna l’azione.
Buoni, invece, i controlli che sono piuttosto precisi e regalano un gameplay equilibrato e ben realizzato. Sicuramente questa è la parte migliore del gioco che offre spunti interessanti e passaggi mai troppo difficili.
Gli sviluppatori promettono ulteriori aggiornamenti gratuiti per Postal Redux come le classifiche online, altri livelli extra ed una modalità deathmatch. Questo, ovviamente, non fa che rendere il gioco appetibile anche nell’immediato futuro, a patto che queste novità arrivino anche in tempi decenti. Su questo ne siamo sicuri visto che gli sviluppatori sono molto aperti.
COMMENTO FINALE
L’idea di riportare Postal ai fasti di un tempo è apprezzabile soprattutto per chi ha amato l’originale, uno dei capostipite del genere twin stick shooter. Peccato per la violenza gratuita che è già difficile da digerire in contesti come la Guerra ad esempio. Senza però fare i moralisti, il gioco non ha la violenza efferata di Hatred (tecnologicamente, quest’ultimo è nettamente superiore perché più evoluto) e se lo si prende come un normale sparatutto ci si diverte perché diretto ed immediato, senza troppi fronzoli tattici. Del resto Postal Dude, che comunque si conosce poco come personaggio, è piuttosto colorato e l’atmosfera non è esasperata come nel molto più recente titolo firmato da Destructive Creation.
Ovviamente è un gioco adatto a chi vuole approcciarsi al genere twin stick shooter vista l’ottima reattività dei comandi e l’immediatezza del gameplay votato all’azione pura. Peccato, inoltre che alcuni nemici si attivino prima di essere ripresi dall’inquadratura e questo crea i veri problemi perché prima di individuarli ed eliminarli, questi simpaticoni potrebbero averci già fatto fuori. Certo, non brilla per contenuti (che però arriveranno con aggiornamenti gratuiti in futuro) mentre dal punto di vista tecnico, il lavoro è stato quello di rinfrescare un gioco che già allora non era eccelso (buono si ma non eccelso) ed il passare del tempo si sente pesantemente (19 anni non sono un giorno nella vita reale, figuriamoci in ambito tecnologico)
Si tratta di un lavoro onesto, senza fronzoli particolari che rispolvera il gioco pur mantenendo intatta l’atmosfera dell’originale. Diciamoci comunque la verità, si può trovare altro.
Pregi
Rifatto ma fedele all'originale. Ottimi comandi. Gameplay immediato senza pretese. Modalità Rampage divertente. Contenuti in arrivo...
Difetti
… ma ad ora, il gioco dura molto poco. Violenza piuttosto gratuita (anche se non spettacolarizzata). Alcuni alti e bassi dell'intelligenza artificiale. Pochi, al momento, i contenuti.
Voto
6,5
2 commenti su “Postal Redux, Recensione Pc”