Chi ama le avventure punta e clicca, conosce senza dubbio Wadjet Eye Games, una software house indipendente che nel corso degli ultimi anni si è fatta apprezzare per la qualità delle sue produzioni che richiamano i classici del passato ma che hanno un loro corpo ed una loro anima.
Protagonista della nostra recensione è Shardlight, una nuova arrivata, presente da inizio marzo scorso su Steam per Windows. Si tratta di un titolo ad ambientazione post-apocalittica ovviamente in pixel-art per Windows Pc che si aggiunge ai vari ed apprezzatissimi Gemini Rue, Blackwell, Technobabylon e così via.
Riuscirà il titolo ideato da Francisco Gonzales, già conosciuto per A Golden Wake uscito nel 2014, a farsi apprezzare dagli estimatori delle avventure grafiche punta e clicca?
UN MONDO DISTRUTTO… ANCORA PIU’ INGIUSTO…
Shardlight racconta attraverso le vicende di Amy Wellard, protagonista del gioco che dovremo aiutare nella nostra ricerca, di un mondo devastato dalla caduta delle bombe atomiche.
Amy è giovane donna sui 25 anni, un meccanico dai folti capelli biondi, che vive facendo i lavori più umili in una città che ancora distrutta dagli strascichi di una guerra nucleare che distrusse la civiltà, così come la conosciamo, vent’anni prima degli eventi narrati nel gioco.
Le macerie del vecchio mondo sono evidenti ma con esse, e con l’andare avanti nel gioco, vedremo che le differenze sociali emerse dal post nucleare sono ancora più evidenti che nel passato con i pochissimi ricchi sempre più potenti ed in preda praticamente a deliri di onnipotenza, ed i poveri ancora più poveri a fare i conti con una realtà ancora più amara e con quel senso di solidarietà sociale che sembra dissolto come la spensieratezza che le bombe atomiche, cadute due decenni prima, si sono portate via e, apparentemente, per sempre. Prova ne sia che nonostante il tempo, la ricostruzione non sia partita su vasta scala con ovvie ripercussioni.
Gli Aristocratici, infatti, controllano le risorse più preziose a loro piacimento e costringono – tenendo ben alla larga dagli affari più importanti – il resto della popolazione che deve sperare in miracoli per andare avanti. Noteremo un netto distinguo tra i ricchi ed i poveri con i primi agghindati da vestiti che ricordano la Nobiltà Francese del XVIII secolo e gli ultimi vestiti da straccioni.
A peggiorare la situazione anche una malattia letale, figlia dei bombardamenti, la Green Lung (o Polmone Verde se vi aggrada la traduzione) che sta decimando ancor di più i superstiti di questa landa desolata che fa da sfondo alla avventura.
I nobili sono riusciti a trovare un vaccino che non cura definitivamente la malattia ma che la riduce fortemente permettendo all’organismo di contrastare con efficacia gli effetti devastanti. Il problema rimane però a tutto il resto della popolazione che deve spaccarsi le ossa per cercare di avere un biglietto della lotteria che mette in palio le vitali dosi di vaccino.
Le nostre peripezie iniziano proprio dal fatto che Amy stia svolgendo un lavoro per tale lotteria riparando un reattore nucleare. Un lavoro pesantissimo e rischioso, nonché vitale… per ricevere, però, la speranza di ottenere un rimedio per la malattia… Qualcosa però andrà diversamente e cambierà il corso della sua vita per contrastare questo sistema sociale profondamente ingiusto grazie all’aiuto di nuovi (insperati) amici.
Non andiamo oltre ma vi diciamo che la storia è molto godibile ed è sicuramente uno dei punti forti dell’avventura targata Wadjet Eye Games. Profonda, a tratti toccante e con qualche colpo di scena con un’ambientazione post-apocalittica che fa ottimamente da sfondo a queste vicende che fanno anche riflettere.
STORIA PROFONDA, GAMEPLAY CLASSICO E SFIDA INTERESSANTE
Shardlight offre un gameplay classico arricchito da un’ambientazione ed una narrazione di sicuro valore. Ne nasce un’avventura fluida che terrà senza dubbio i giocatori impegnati per almeno 8-9 ore. A dirla tutta potrebbe impegnare di più visto che il gioco è completamente in inglese e chi ha qualche difficoltà con la lingua di Albione dovrà rileggersi (e riascoltare) i dialoghi per comprendere in toto la situazione. Un vero peccato che non ci sia un progetto per la nostra lingua, ma tant’è.
Avendo detto del gameplay classico, il titolo non offrirà aiuti di sorta e gli enigmi saranno piuttosto raffinati anche se non impossibili: bisognerà fare attenzione a molti dettagli ed ai dialoghi per entrare bene nel meccanismo. Considerando che sarà comunque piacevole ascoltare e leggere questi dialoghi grazie anche ad una caratterizzazione dei personaggi molto valida, una volta entrati nell’ottica di ascoltare e leggere, le soluzioni ai puzzle logici saranno poi quasi indotte anche se bisognerà metterci del proprio. Ed in qualche caso parecchio del proprio. Il che darà anche soddisfazioni. Avremmo voluto, perché ci è piaciuto molto, ancora più ambientazioni ed una longevità più ampia ma può andare bene così perché il ritmo rimane sempre ad un livello medio-alto pur con qualche pausa.
La storia si dipana in diverse ambientazioni che vengono sbloccate man mano che si andrà avanti con la trama. Ovviamente sarà necessario essere dei provetti investigatori esplorando ed esaminando ogni dettagli di tutto quello che andremo a visitare. Raccogliere, laddove possibile e richiesto, degli oggetti, utilizzarli tra loro o con gli ambienti nel modo corretto e così via, nulla di nuovo sotto l’orizzonte. Mentre troviamo la possibilità di sperimentare tre finali diversi.
PIXEL ART LODEVOLE, DOPPIAGGIO E COLONNA SONORA CONVINCENTI
Andiamo alla parte tecnica di Shardlight. Parliamo di uno schema classico in due dimensioni realizzato in una pregevolissima pixel art. Vero e proprio marchio di fabbrica di Wadjet Eye Games. Niente di miracoloso, intendiamoci, ma fatto con giusta dovizia. Ci sono piaciuti i volti delle persone che appaiono durante i dialoghi, ma anche i numerosi dettagli e piccole finezze sparse ovunque nel gioco. Quel sapore di datato ci è piaciuto ed ha fatto si che l’ambientazione sia comunque forte.
Varie le location che non sono tantissime ma che comunque fanno la loro parte così come i tanti personaggi con i quali interagiremo, ognuno caratterizzato in modo profondo: troveremo il vecchio vedovo che parla con i corvi, le nobildonne pettegole e classiste, il vecchio saggio che ci racconterà alcune storie e ci farà leggere alcuni libri importanti e tanti altri personaggi che ci aiuteranno in modo più o meno evidente, senza dire altro perché non vogliamo rovinarvi il sapore di giocarvelo.
Molto convincente anche il doppiaggio dei vari personaggi che rende credibile e dà la giusta enfasi ai dialoghi. Abbiamo apprezzato tantissimo un dettaglio: Amy che gioca con i bambini saltando la corda e cantando alcuni motivetti di canzoni per i più piccoli. Motivetti che narrano delle paure e che fanno emergere attraverso queste semplici sfumature una situazione nel mondo davvero drammatica.
Splendida, oseremmo dire, la colonna sonora composta da Nathaniel Chambers con moltissimi brani dai ritmi lenti in grado di descrivere ed accompagnare molto bene la pesantezza di certe ambientazioni e di alcune situazioni alternando anche alcune note di speranza con un sound più aperto e meno cupo in altre circostanze. Davvero belli.
Il gameplay lo abbiamo già descritto ed è accompagnato da una interfaccia grafica estremamente minimale composta soltanto dall’inventario a scomparsa che appare quando si andrà col mouse nella parte superiore dello schermo. Le azioni principali quali parlare, andare da una parte all’altra o raccogliere ed usare un oggetto si concretizzano cliccando direttamente sul mouse dove si desidera.
COMMENTO FINALE
Chi conosce Wadjet Eye Games e le sue avventure sa che anche Shardlight, che mantiene molti tratti distintivi, è in grado di offrire una bella storia e complessivamente un buonissimo gioco privo di fronzoli tecnici ma ricco di trama, di un’ottima ambientazione, di dialoghi convincenti e, comunque, di una valida realizzazione dall’impostazione retro.
Shardlight è un’avventura molto concreta che narra una storia difficile ambientata in un mondo devastato da quella che è facile intuire come un’apocalisse atomica figlia della Terza Guerra Mondiale. Ci è piaciuta molto la storia e la narrazione che pone i giocatori in un mondo duro reso molto bene anche dai personaggi e da quanto saputo realizzare dagli sviluppatori in grado di offrire riflessioni.
La protagonista ha il suo carisma ma non sono da meno anche le persone con chi dialoga, bambini inclusi. Ognuno offre qualche cosa all’economia del gioco.
Il gameplay basato molto sulla deduzione e sull’attenzione ai dialoghi ed alle letture è molto classico anche se a volte è possibile girare a vuoto per trovare uno spunto ed andare avanti. Di fatto non è semplicissimo Shardlight. Tre, invece, i finali diversi per un titolo che strizza molto l’occhiolino a chi è avvezzo alle avventure grafiche, a chi è propenso ad ascoltare ed a sperimentare. Gradevole anche l’extra dei commenti audio degli sviluppatori (sono 4) durante il gioco che ci spiegheranno alcuni retroscena e delle scelte di lavorazione. Peccato per l’assenza dell’italiano.
Pregi
Avventura grafica classica ben realizzata. Buona sfida. Grafica in pixel art ricca. Accompagnamento sonoro di impatto. Dialoghi davvero interessanti. Storia profonda che fotografa un mondo post-apocalittico angosciante.
Difetti
Peccato (non influisce sul voto, ndr) per la mancanza della traduzione, almeno dei testi, italiana. A volte servirebbe qualche aiuto per la risoluzione degli enigmi.
Voto
8,5