SUPERHOT è un titolo che venne concepito in forma embrionale nel corso di una jam videoludica riguardo gli sparatutto in prima persona nell’estate del 2013, riuscendo ad aggiudicarsi, inoltre, il premio Developer Showcase il mese successivo alla WGK Conference.
Da allora, i polacchi della omonima SUPERHOT Team hanno sviluppato questa idea grazie a Kickstarter (superando di gran lunga l’obiettivo prefissato), per poi riuscire a pubblicare il titolo su Steam grazie al sostegno degli utenti su Greenlight.
Come probabilmente saprete già, la grande particolarità di questo titolo risiede nel fatto che l’azione di gioco rimarrà praticamente in stasi fino a quando il giocatore non deciderà di compiere un movimento o effettuare un’azione.
Questo significa che gli scontri a fuoco procedono, di fatto, ad un ritmo stabilito dal giocatore stesso! SUPERHOT promette quindi sparatorie e scontri a non finire al cardiopalma, in cui a farne da padrone è un fluire d’azione trattenuto a nostra convenienza e in base ai nostri scopi.
“STAI DICENDO CHE POSSO SCHIVARE LE PALLOTTOLE?”
Se leggendo le righe precedenti vi sono venuti in mente film quali A Better Tomorrow di John Woo o, per cascare proprio sull’ovvio, Matrix dei fratelli Whachowski, beh, ci avete decisamente preso. SUPERHOT è un videogioco composto da una serie di livelli da affrontare e risolvere facendo una cosa molto semplice: eliminare qualunque bersaglio voglia ostacolarci a suon di armi bianche, armi da fuoco o anche per mezzo di un paio di ganci.
Le azioni che potremo intraprendere in SUPERHOT a questo scopo, a parte spostarci, sono due: impiegare lo strumento in nostro possesso (o le nostre nocche, in caso fossimo disarmati) o lanciare ciò che stiamo impugnando innanzi a noi. Le armi, infatti, non sono ricaricabili, e imparerete presto quanti colpi potrete trovare di solito al loro interno. Molte armi inoltre, comprese quelle bianche, non potranno essere utilizzate di continuo, e dovremo attendere il momento in cui potremmo di nuovo scatenare, per esempio, il fuoco di un fucile a canne mozze o lasciare che una mazza da baseball torni in posizione ottimale per colpire di nuovo. Questa operazione è totalmente automatica, e il suo termine ci verrà puntualmente segnalato in maniera semplice, efficace e assolutamente non invasiva a livello di interfaccia.
Avete finito i colpi in canna? O, molto più semplicemente, non avete il tempo materiale per poter dare fuoco alle polveri nuovamente prima che vi facciano la pelle? Allora è il momento di lanciare brutalmente il vostro strumento di morte in faccia al prossimo! Così facendo, oltre a stordirlo per bene, lo costringerete a perdere la sua arma, che scaglierà innanzi a sé dandovi la possibilità di prenderla al volo e continuare la carneficina nel pieno dei canoni esibizionistici di una pellicola d’azione pura di tutto il rispetto.
BIANCO LATTE, NERO NOTTE, ROSSO SANGUE
I colori sopracitati saranno, praticamente, gli unici che vedrete mentre cercherete di colpire e, allo stesso tempo, di non farvi raggiungere da proiettile o spranga che sia neanche una volta. Ebbene sì, è il momento di confidarvi come in SUPERHOT la nostra controparte non sia minimamente coriacea, in quanto un singolo colpo ricevuto ci costringerà a ritentare un dato livello dall’inizio (anche i nostri nemici, per fortuna, sono altrettanto fragili).
L’utilizzo strategico degli elementi dello scenario come copertura e una gestione attenta dei tempi di ricarica nonché degli oggetti sarà quindi indispensabile. Che cosa intendiamo per “oggetti”? Si tratta di corpi contundenti non convenzionali sempre ben visibili (bottiglie, televisori, scatole eccetera) che potremo raccogliere per poi scagliare verso un bersaglio più o meno distante o per colpire qualcuno da vicino. Essi si distinguono in maniera inequivocabile dallo scenario, in quanto tutto ciò che funge da mera scenografia è stato coperto da un manto bianco.
Se da un lato la commistione di tutti questi elementi risulta in una miscela assolutamente insolita e vincente, d’altra parte non abbiamo potuto fare a meno di notare come la meccanica della “stasi perenne a meno che…” abbia dato luogo ad alcuni effetti collaterali.
Le pallottole in SUPERHOT, infatti, viaggiano nello spazio alla loro velocità solo in caso di movimento nostro, e la stessa cosa vale anche per la ricarica del nostro arsenale. Ci siamo trovati quindi obbligati, di fatto, a fare talvolta dei veri e propri “balletti” dietro le barricate solo per far passare il tempo necessario a far arrivare il nostro piombo a destinazione o per ricaricare un’arma.
Alcuni livelli, inoltre, ci sono parsi un po’ troppo improntati al “riprova, sarai più fortunato”, risultando purtroppo deleteri. I proiettili sparati dai nemici, inoltre, tendono ad avere una traiettoria un po’ casuale, e per questo talvolta ci siamo trovati semplicemente nel posto sbagliato senza possibilità alcuna di evitarli.
Prima di passare alla conclusione, dobbiamo assolutamente menzionare il fatto di come SUPERHOT non sia semplicemente un’accozzaglia di livelli, ma di come il tutto sia stato inserito in un contesto singolare in cui sono presenti anche elementi extra curiosi. Naturalmente non vogliamo rovinarvi la sorpresa al riguardo, ma ci tenevamo a segnalare semplicemente la cosa. Non appena terminerete tutti i livelli la prima volta, inoltre, sbloccherete la possibilità di affrontare delle sfide (come terminare l’intero gioco armati solo di katana, per esempio) e la modalità Endless, in cui il punto è riuscire ad eliminare più nemici possibile prima di essere sopraffatti.
COMMENTO FINALE
SUPERHOT ci ha positivamente colpito sia col suo stile grafico che per, ovviamente, le sue meccaniche di gioco singolari. Al tempo stesso, tuttavia, quest’ultimo elemento presenta un paio di nei esposti nel paragrafo precedente (i “balletti” dietro le barricate, soprattutto). Una volta terminato un livello con successo, inoltre, il gioco ci mostrerà automaticamente un replay dell’intero livello appena affrontato senza interruzioni di alcuna sorta. Per quanto si tratti di un’aggiunta quasi geniale, rivedendo le nostre azioni senza pause ci siamo resi conto di come Superhot, come fps in sé, sia piuttosto elementare e quasi scialbo, e di come grandissima parte del suo fascino risieda proprio nella possibilità di controllare lo scorrere del tempo in maniera diretta.
In ultima analisi, SUPERHOT è un titolo che ci ha tenuti incollati sino alla fine, ma che purtroppo non ci sentiamo di premiare appieno a causa di alcune sezioni, a nostro avviso, un poco esagerate e che abbiamo dovuto ritentare un po’ troppe volte. Lo stile grafico, se da un lato potrebbe affascinare nelle prime sessioni, inoltre, potrebbe alla lunga stancare. Ah, non c’è traccia di una qualsivoglia colonna sonora originale ed è proprio un peccato, in quanto avrebbe potuto enfatizzare ulteriormente la manipolazione del tempo, iniettando ancora più adrenalina nei giocatori.
Pregi
Meccanica centrale decisamente interessante. Estetica essenziale ma funzionale. Rigiocabilità incoraggiata dalle sfide.
Difetti
Filone principale, forse, un po’ breve. Alcune sezioni sono un poco esagerate e deleterie.
Voto
7,5
Parecchio curioso. Lo aspetterò scontato.
io mi ci sono bloccato male, concordo sulla storia troppo breve.