L’ultimo sforzo creativo dello studio polacco di Techland fra un Dead Island e l’altro si chiama Dying Light.
È considerato uno dei più sottovalutati videogiochi di questa generazione di console non ancora lontanamente conclusa e si distingue per una solidità di tecnica e di gameplay che mandano in estasi tutti gli appassionati di libera esplorazione, elementi “survival” e zombi.
Quasi un anno dopo arriva Dying Light: The Following, una corposa espansione al gioco base, acquistabile a parte o in una versione onnicomprensiva del gioco base più tutti i dlc pubblicati fino ad oggi, più qualcosa d’altro: la Enhanced Edition. Noi vi parleremo della versione PlayStation 4.
SI RITORNA AD HARRAN
Dying Light è un videogioco a base zombi, in prima persona, ambientato in una enorme mappa della città di Harran, vittima di un’epidemia e minacciata da un bombardamento nucleare. Il protagonista si chiama Crane, viene paracadutato in città da una misteriosa agenzia e la sua missione è tutta da scoprire, non vi riveliamo nulla, ma quel che possiamo dire è che non si tratta di una cosa moralmente accettabile.
Le cose, come ogni bella storia che si rispetti, non vanno nel verso giusto e le avventure di Crane in quel di Harran iniziano a prender piede. Dopo aver completato la catena di eventi che riguardano Dying Light, si prosegue la storia in The Following, che si può giocare anche saltando la storia precedente ma con un personaggio sicuramente impreparato ai pericoli di fuori.
Si, perché in The Following si scopre un passaggio per uscire da Harran, perché Crane deve trovare una comunità di sopravvissuti che pare non abbia bisogno di vaccini che ritardino la trasformazione in zombi: sembrano immuni al contagio. Il compito di Crane è semplice solo a dirsi, perché la comunità in cui deve infiltrarsi è parecchio diffidente nei confronti degli estranei ed il nostro alter-ego deve guadagnarsi la loro fiducia a suon di compiti e missioni fatti per loro. La novità più eclatante di The Following è il Buggy: la macchina fuoristrada che ci permette di coprire lunghe distanze in tempi brevissimi, difendendoci dalle orde di zombi e risparmiandoci infinite camminate a piedi.
PIU’ GRANDE E PIU’ BELLO
Le differenze sostanziali di Dying Light: The Following Enhanced Edition stanno tutte il piano contenutistico. In minima parte su quello tecnico che non manca di far parlare di sé. Sebbene si tratti di un aggiornamento corposo, gli sviluppatori si sono dati da fare per raffinare ancor di più il già impressionante aspetto tecnico, visivo e audio del gioco. Ora è anche possibile disattivare l’effetto “pellicola del cinema” che nel gioco base ha indisposto non pochi appassionati di schermate “pulite”. A parte ciò, si parla di altre piccole rifiniture ed ottimizzazioni, piccoli contenuti estetici (vestiti per il protagonista o modifiche estetiche per il buggy).
A voler misurare l’estensione di The Following, si può dire che la nuova mappa equivalga al gioco base – e a detta degli addetti ai lavori risulta essere anche più grande – così da poter offrire, a coloro che comprano la Enhanced Edition, praticamente due giochi in uno, garantendo centinaia di ore di gioco che giustifichino l’acquisto… senza dimenticare che Techland ha comunicato qualche giorno fa il suo continuo supporto per tutto quest’anno e l’arrivo di contenuti non ancora annunciati.
ANDANDO OLTRE I LIMITI CONOSCIUTI
Dying Light: The Following Enhanced Edition, come già espresso, offre nell’unico pacchetto il gioco di base, tutti i dlc fino ad ora usciti e l’espansione The Following. Per chi non lo sapesse, il nostro alter-ego, Crane, mentre corre, combatte e sopravvive nell’ambiente ostile di Harran e dintorni, acquisisce punti abilità che che migliorano l’efficienza e ne aumentano le possibilità di sopravvivenza.
Questi punti abilità sono in numero finito e verso la conclusione del gioco, i giocatori più bravi, potrebbero ottenere tutti i potenziamenti disponibili. Arrivati a questo fatidico traguardo, grazie all’espansione, si sbloccano i cosiddetti “livelli leggendari” – una cosa del tutto analoga a quanto visto accadere in Diablo III, per citarne uno – che ammontano a 250 e che permettono di far diventare Crane ancora più letale.
In aggiunta, ogni venticinque livelli, il nostro eroe può vantare nuovi abiti ed equipaggiamenti, magari da mostrare agli altri giocatori (resta ancora possibile giocare in via Internet insieme ad altri 4 sopravvissuti per esaltanti sessioni cooperative).
COMMENTO FINALE
Dying Light: The Following Enhanced Edition si può trovare in formato digitale o fisico e lo consideriamo semplicemente un acquisto obbligato per tutti gli interessati che vogliano godere della totale esperienza offerta dall’ultimo sforzo di Techland. Tecnicamente solido, valido, bellissimo a vedersi, nulla sembra essere lasciato al caso.
Di tutti i videogiochi in salsa zombi, è certamente quello che abbiamo apprezzato di più. Sarà per la possibilità di fare parkour estremo (cosa che ci rimanda alla mente le emozionanti corse in Mirror’s Edge), sarà che i ritmi di narrazione sono ben tarati e non fanno annoiare, sarà che – pur con tutti i suoi limiti – la storia funziona e il suo pretesto per metterci in un “gigantesco parco giochi di zombi” funziona, ma Dying Light risulta essere l’eccellenza fatta videogioco, la Enhanced Edition rende praticamente ottimo un gioco che l’anno scorso era già fenomenale.
Pregi
Tecnicamente superlativo. Unisce saggiamente i concetti “survival”, “horror” e “parkour”. Storia dai ritmi quasi perfetti. Tanto vasto quanto ben curato.
Difetti
I suoi punti di forza, agli occhi di molti, sono punti di debolezza: mappa molto vasta ed esplorabile, moltitudini di zombi, visuale in prima persona.
Voto
9