Chi ha detto che i Pirati debbano per forza solcare il mar dei Caraibi? E se lo facessero in mondi realizzati proceduralmente? E se ci fossero anche sfumature gdr? Bene, unite i ricordi (solo quelli) che portano a Pirates!, ed otterrete Windward, un mmorpg “piratesco” per Pc giocabile anche in singolo.
Un gioco che non ti aspetti uscito per Pc Windows, Mac e Linux lo scorso maggio su Steam grazie allo sforzo di Tasharen Entertainment, un team formato da Michael Lyashenko, coadiuvato da Rich DiGiovanni ed Angelo Cicero per quanto riguarda rispettivamente la modellazione 3d e la composizione delle musiche che conciliano con l’ambientazione nel XVII secolo.
I PIRATI SENZA LO SPIRITO DI PIRATES!
Windward è un mmorpg sostanzialmente con sfumature ruolistiche, tanta azione e tantissime cose da fare. Tutto ruota attorno alla nave che controlliamo. All’inizio non sarà ovviamente un granché e dovremo fare di tutto per guadagnare soldi, esperienza ed equipaggiamenti per progredire.
Tutto questo si ottiene solcando i mari attraverso le varie regioni di mondi di varie dimensioni (si sceglie all’inizio della partita assieme al nostro nome, ai vari livelli di difficoltà e ad altre opzioni preliminari), ingaggiare combattimenti ed eseguire missioni, oltre a raccogliere, tra una navigata e l’altra, qualche oggetto che può far sempre comodo come scorte di polvere da sparo o di legno utili per le riparazioni al volo.
E’ chiaro che con una ambientazione piratesca, il pensiero vada al grande classico senza tempo Sid Meier’s Pirates!, che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 (oltre a qualche remake, il più recente e forse il più riuscito è quello del 2005 di Firaxis) ha scritto la storia videoludica.
Bene, Windward lo ricorda molto, il concetto è molto simile e viene riportato in chiave moderna ed in salsa mmorpg ma manca di fascino e profondità. Il motivo è presto spiegato: tantissime, troppe missioni simili con tonnellate di compiti piuttosto elementari che, di fatto, trasformano il giocatore in un fattorino o in un corriere salvo, in alcuni casi, alcune missioni in cui bisognerà dare la caccia a determinati Pirati, catturare navi, conquistare o fondare città, costruire fortificazioni o fari e così via. Manca costrutto.
Tutto questo, come detto, fa guadagnare soldi utili a comprare equipaggiamento o navi che vantano un inventario più grande e quindi più spazio nella stiva per poter fare anche più incarichi in contemporanea, o con caratteristiche difensive, di fuoco, di velocità e di altro più forti. Senza dimenticare che le ricompense di certe missioni o il loot possono fornire cannoni migliori, un equipaggio più capace, vele più resistenti e così via fino anche a tinture e disegni per personalizzare il colore dello scafo e delle vele per distinguerci nella massa multiplayer.
La sfumatura ruolistica è data dal guadagno dei punti esperienza ottenuti dalle missioni. Questi puntivanno a sbloccare diverse caratteristiche dell’albero delle abilità come ad esempio una capacità migliore di solcare le onde, o una mira migliore o acquisire la capacità di buttare in acqua dei barili esplosivi e fare più danno ai nemici o attivare abilità passive.
Ma nonostante sia presente anche la componente tattica come ad esempio riuscire a conquistare le città nemiche perché fanno da punto di spawn per i nostri alleati e permettono anche di avanzare lungo le varie mappe di gioco che presentano diverse condizioni climatiche e nemici sempre più agguerriti, c’è pochino in generale.
O meglio, c’è così tanto che ci si perde e la profondità va a farsi benedire anche perché si ha la sensazione di non arrivare mai al punto. Colpa del fatto che manchi una trama…
… LA TRAMA (DI FATTO) LA SCRIVEREMO NOI
Il multiplayer allieva la sensazione di monotonia e permette di entrare in partite locali dei nostri amici di Steam o di accedere a server realizzati dagli utenti. La community su Steam (e non solo) è piuttosto ampia segno che comunque Windward è capace di fare il suo e di divertire. Già, perché è giusto dire che pur non essendo un capolavoro ed al netto del confronto con il mostro sacro che è sua maestà Pirates!, il titolo si lascia giocare ed è adatto a tutti. A favorire il tutto è anche la localizzazione in italiano che è sempre ben accetta.
Le battaglie tra le navi ricordano moltissimo Pirates!, e richiedono anche un certo tipo di acume tattico Sarà anche importante avere un buon livello ed una buona imbarcazione per poter usufruire di attacchi speciali o di più resistenza. Come ogni gdr che si rispetti, tali attacchi speciali saranno ricaricabili e quindi sarà fondamentale utilizzarli al momento opportuno senza sprecarli. Interessanti anche le numerose tipologie di imbarcazioni a nostra disposizione. Se il Brigantino vi sembra già grande, aspettate di incontrare Fregate e Galeoni… e c’è ancora tanto da vedere.
Di contro, per conquistare le città sarà sufficiente sostare davanti al porto nemico per un determinato periodo di tempo. Facile all’inizio ma se si è soli e contro la flotta nemica non sarà facile resistere e far cambiare bandiere al porto che, è il fulcro poi delle nostre attività. Da li potremo, infatti, acquistare merci, leggere le dicerie (importanti informazioni sul commercio), ma anche accettare le missioni.
La difficoltà, come già accennato, è ben delineata ed è possibile scegliere vari gradi. Nondimeno, gli scontri navali risulteranno piuttosto semplici nelle fasi iniziali ma in alcune regioni infestate da pirati e nemici non sarà così.
E le varie zone presentano difficoltà ed insidie sempre diverse e capiremo di aver lasciato mappa anche dal caricamento. Le zone, infatti, sono (praticamente) separate.
E’ necessario dunque avere una nave di buon livello e tante scorte di legname per effettuare riparazioni in mare visto che non sempre sarà disponibile un porto amico. Conviene sempre essere efficienti anche per poter resistere e conquistare località nemiche in modo da avere un punto di appoggio e di far si di avere rinforzi amici della nostra fazione. La storia la scriveremo noi, dunque, con le nostre azioni, attraverso quest ordinarie di cui abbiamo parlato e quest speciali che si ottengono raccogliendo nei nostri viaggi lettere che danno varie istruzioni per compiere l’incarico. Una variante interessante… ma non basta.
ASPETTO PULITO, MUSICHE GRADEVOLI
Abbiamo parlato del gameplay, adesso ci dedichiamo rapidamente al comparto tecnico del gioco firmato da Tasharen Entertainment. Possiamo senza dubbio parlare di un prodotto “pulito” con una grafica carina ma essenziale che comunque può vantare un buon 3d ed una buona atmosfera. I modelli delle navi non sono tantissime mentre è interessante la conformazione delle varie mappe, la resa dell’acqua e dei fondali. Non ci sono estri particolari, ma Windward si fa guardare con occhio benevolo senza esagerare.
Gradevoli le musiche che accompagnano la nostra navigazione ed interessanti anche gli effetti sonori sempre precisi e puntuali. I brani, però, se ben orchestrati ed orecchiabili, tendono a ripetersi fin da subito visto la poca varietà.
COMMENTO FINALE
Windward è un gioco piacevole. Non è il capolavoro che ci si aspetta quando si parla di giochi incentrati sui pirati ed ambientati nel XVII secolo. La presenza quasi ossessiva di Pirates!, è troppo marcata ma senza questo confronto, il gioco è senza dubbio gradevole anche se molto ripetitivo. Si, perché un grossissimo difetto, oltre che una storia inesistente, è quello di affrontare missioni identiche.
“Consegna merci da qui a qui, dai la caccia al pirata, porta i passeggeri qui, difenda la città, segui questa rotta…” ed insomma, non è proprio il massimo. Le missioni speciali (quelle che troviamo aprendo le lettere che raccoglieremo lungo le nostre peripezie) danno un po’ di biro ma non sono abbastanza.
Di contro non ci si può certo aspettare molto da una produzione indie di un team composto da pochissime persone al quale va il merito di aver comunque realizzato un lavoro discreto utilizzando pochi mega (si, megabyte e non gigabyte) col risultato comunque di far divertire una community di giocatori discretamente nutrita. La parte ruolistica spinge ad andare avanti al contrario dei vari incarichi da svolgere. Le battaglie possono essere divertenti mentre la sfida è adeguata.
E se un gioco diverte ha già fatto moltissimo con buona pace di produzioni costosissime a tripla A. Windward dà il meglio di se in multiplayer favorendo il contatto con altri utenti. Chi, però, lo desidera, può cimentarsi in navigazione solitaria con il pericolo di annoiarsi.
Pregi
Comparto tecnico senza problemi benché piuttosto semplicistico. Tantissime cose da fare. Buona componente ruolistica. Divertente in multiplayer.
Difetti
Troppo ripetitivo. Rischia di annoiare. Un po' di varietà in più non avrebbe fatto male.
Voto
7
1 commento su “Windward, Recensione Pc”