Ad inizio febbraio 2015 abbiamo assistito all’uscita sul mercato per Pc Windows, Mac, Linux e PlayStation 4. Ve ne parliamo rapidamente in occasione di queste festività natalizie.
Si tratta di un buon action platform rigorosamente in 2 dimensioni ambientato nell’antica Grecia e dal particolarissimo aspetto: il tutto ha lo stile delle antiche ceramiche di Exakias. Per intenderci, lo stile grafico è simile a quello che abbiamo visto nelle anfore rappresentate nei libri di storia.
Ovviamente non parliamo di un God of War in 2d ma di un platform firmato da Alientrap ma di un interessante platform dall’ambientazione (e meccaniche) antiche che mostra pregi e difetti di una produzione indie.
NIKANDREOS, UN NUOVO EROE GRECO
Gli dei si infuriano, gli uomini piangono. La terra non dà frutti ed il mare è privo di pesci. In questa tragedia (greca), spicca la figura Nikandreos, un guerriero incaricato da Era (la moglie furiosa di Zeus fin dai tempi di Pollon…) che deve affrontare sei divinità dell’Olimpo (Ade, Apollo, Artemide, Atena, Ares e Poseidone… oltre al padre di tutti gli dei) attraverso dieci grandi livelli eliminando diversi soldati e nemici che popolano ed affliggono queste macro-aree.
Non si tratta di un platform lineare e spesso e volentieri saremo costretti a tornare nuovamente indietro per sbloccare un’area. C’è anche la possibilità di raccogliere oggetti e dedicarsi al crafting che si riduce alla combinazione di due o più ingredienti per la creazione di pozioni o al miglioramento di alcune armi.
Come ogni platform che si rispetti dai nemici abbattuti si raccoglieranno monete, armi, ed anche energia vitale (salute).
GAMEPLAY BUONO MA COMBATTIMENTO TROPPO LEGNOSO
Il gameplay di Apotheon è buono e vario: si possono brandire tante armi come spade, coltelli, mazze, lance, giavellotto e puntare anche su armi a distanza come arco e frecce e la possibilità di lanciare le armi appena elencate oltre che ad utilizzare scudi ed armature che attutiscono o deflettono i danni.
Purtroppo il sistema di combattimento non è esattamente il massimo e lascia a desiderare rallentando un’azione altrimenti fluida nonostante le trappole, le urne esplosive da lancio e così via.
Il tutto, infatti, diventa legnoso quando affrontiamo i nostri nemici che non sembrano avere una particolare intelligenza andando indietro o lasciandosi sorprendere alle spalle per non parlare del sistema di difesa con lo scudo e di attacco con arco e frecce con un sistema di mira semplice ma un po’ troppo impreciso a meno di non avere un grande colpo d’occhio per aver intuito la giusta parabola da impartire al colpo per andare a segno.
Le collisioni inoltre lasciano a desiderare, frutto anche di un sistema di combattimento legnoso e difficile da apprendere al volo. La scelta delle armi, tramite croce direzionale dal pad, a volte è caotica. Ed, infine, leggere la mappa, per quanto stilizzata sia, non è esattamente chiaro.
La difficoltà di base è ben bilanciata ma è possibile aumentarla una volta finito il grande tutorial che si conclude con l’incarico di Era. Si può accedere così al livello “Champion” che rende la sfida ancora più difficile con nemici più aggressivi, veloci e duri da buttare giù. Ah, si, ci sono anche gli immancabili puzzle ambientali. Poca roba ma ci sono e servono ad aumentare la longevità a circa 10-12 ore anche per “colpa” del backtraking che costringe a ritornare sui propri passi per sbloccare nuove aree. Belli, invece, i boss fight, ossia le battaglie con i vari dei dell’Olimpo. Non male per un platform. Ah, altro dettaglio interessante che da “spessore” al gioco, è la varia resistenza delle armi che si usurano e che quindi devono essere sostituite.
COLPO D’OCCHIO STUPENDO
Il punto forte, e la particolarità di Apotheon è dunque nella sua grafica. Uno stile a dir poco magnifico che fa brillare gli occhi anche se, ad onor del vero, alcuni passaggi sono poco chiari e rendono il gameplay più difficoltoso.
Colori magnifici e design eccellente. Veramente da applausi. A tratti sembra, vista la vivacità della palette utilizzata, di Guacamelee. L’antica Grecia raffigurata nelle ceramiche trasportata in un videogioco con tanto di animazioni ed altro. Un bel colpo d’occhio. Benché si giochi molto con i chiaro-scuri, i dettagli non mancano e ci sono anche delle piccole finezze. Artisticamente parlando c’è davvero molto.
Il tutto è accompagnato da un buon sonoro, da buoni effetti ambientali e da un doppiaggio che svolge il suo compito in modo dignitoso e contribuiscono ad incupire l’atmosfera rendendola sempre più simile ad una tragedia greca.
Qualche neo, dal punto di vista tecnico, esiste. A volte, sarà questione di prospettiva o di comandi, scendere le scale o da un ambiente all’altro non sarà così automatico. Nondimeno, a tratti, ci sono degli inspiegabili rallentamenti. Inspiegabili perché non stiamo parlando né di computer vetusti né di titoli che vogliano troppo dal punto di vista hardware.
COMMENTO FINALE
Apotheon non è minimamente un God of War in 2d, né tanto meno è un Metroidmania ma è un onestissimo platform action “all’antica” con un gameplay quasi immediato spezzettato da un po’ di backtraking e da un sistema di combattimento non perfetto. Mostra tutti i pregi ed i difetti di una produzione Indie a basso costo.
Buona la longevità, buonissimi i combattimenti con i mostri di fine livello, Apotheon mostra il meglio di se a livello artistico grazie ad una grafica quasi ammaliante. Un 2d fatto davvero bene e ben particolareggiato nonostante lo stile che ricordi le antiche ceramiche Exakias.
Il gioco offre una buona sfida ed è consigliabile agli amanti del genere ed a chi piace l’ambientazione dell’antica Grecia. Alientrap ha realizzato un buon prodotto ricco artisticamente e capace di offrire una bella atmosfera (“pesante al punto giusto”) con alti e bassi ma che merita comunque attenzione perché in grado di regalare divertimento.
Pregi
Artisticamente sontuoso. Atmosfera da "antica Grecia" riportata molto bene. Longevo al punto giusto. Buona sfida. Vario.
Difetti
Gameplay spezzettato da un combat system balbettante. Qualche rallentamento inspiegabile.
Voto
7+