Il remake Final Fantasy VII sarà in più uscite perché espanderà la storia

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Torniamo a parlare del remake, o reboot, di Final Fantasy VII, vero e proprio caso della settimana. Sul blog ufficiale di Square Enix, infatti, Yoshinori Kitase – produttore di diversi capitoli della serie – ribadisce in modo ufficiale il motivo per cui il settimo capitolo della saga sarà suddiviso in più parti.

Questa scelta non è stata presa alla leggera. E viene ribadito il fatto che non si tratterà una ricostruzione grafica ma ci sarà molto di più vista l’idea di espandere il mondo di gioco – che peraltro era molto grande nell’originale – ampliando la città di Midgar e tutto il resto.

Per questo il progetto dovrà essere per forza allargato. Aggiungiamo noi: non sarebbe meglio parlare di reboot?

Kitase ha dunque spiegato:

“La ragione principale per cui non abbiamo mai fatto prima un remake di Final Fantasy VII è perché si tratta di uno sforzo enorme quello necessario a ricostruire il gioco da zero con le tecnologie moderne. Produrre un remake in alta definizione appropriato a Final Fantasy VII che mantenga lo stesso feeling di densità del mondo originale risulta in un volume di contenuti che non potrebbero risiedere all’interno di un capitolo solo. Abbiamo visto le reazioni e i commenti alla notizia che Final Fantasy VII Remake sarà una serie divisa in più parti e molti hanno pensato giusto riguardo alle ragioni di questa decisione. Se avessimo dovuto inserire tutto dall’originale all’interno di una singola uscita, avremmo dovuto tagliare alcune parti e creare una versione condensata di Final Fantasy VII. Sappiamo che nessuno avrebbe voluto una cosa del genere”.

E conclude:

 

“Spero che spiegando un po’ di più i motivi alla base delle nostre decisioni di design possiate apprezzare maggiormente la dimensione di questo progetto e quello che abbiamo in mente per il remake. Andando oltre la scala e la profondità del mondo, la narrazione e il gameplay dell’originale per costruire qualcosa che risulti familiare ma anche nuovo. Come ho detto, ci piace sorprendere tutti”.