Dopo aver fatto parlare di sé più per le difficoltà economiche e la ristrutturazione aziendale che per i videogiochi sviluppati, Crytek prova a pubblicare titoli con più regolarità pur non dando l’impressione di voler battere strade inesplorate.
È il caso di Arena of Fate, dello studio Black Sea (già creatori di Knights of Honor e Worldshift) che dal 2008 è diventato Crytek Black Sea e si è messo all’opera per la concezione e la realizzazione di Arena of Fate. Parliamo di un MOBA che promette di essere l’isola felice e trampolino di lancio per tutti gli utenti che si affacciano al genere, con un occhio di riguardo agli utenti più agonistici.
FRANKENSTEIN CONTRO CLEOPATRA, JACK LO SQUARTATORE CONTRO ROBIN HOOD
In un mercato – quello dei Multiplayer Online Battle Arena (Moba) – che è dominato sostanzialmente da League of Legends e DOTA 2, la cui leadership è contesa dall’ottimo Heroes of the Storm (più accessibile, veloce e con personaggi più carismatici) e dal pur apprezzato Smite (la variante in terza persona creato da Hi-Rez Studios, l’arrivo di Arena of Fate fa interrogare moltissimi appassionati: se ne sentiva davvero il bisogno?
Arena of Fate prova a dire la sua proponendo uno schieramento di personaggi preso in prestito dalle più disparate letterature, leggende metropolitane e storia antica.
Così ecco a nostra disposizione Jack lo Squartatore, Frankenstein, Cleopatra, Robin Hood, Nicola Tesla, Riccardo Cuor di Leone, Baba Yaga ed altri ancora. Il roster ne conta una trentina e potrebbe essere rimpolpato in futuro.
Tutti i personaggi sono divisi in diverse classi combattive: dall’assassino di altri personaggi controllati da giocatore a difensore delle immancabili torri, da quello che è deputato ad abbattere le suddette torri al preposto per attirare su di sé le malevole attenzioni degli avversari (così da permettere ai compagni di squadra tutto il tempo e la possibilità di agire).
Le classi sono Assassino, Incantatore, Arciere, Guerriero e Difensore, con la relativa variante da Mischia o a Distanza a seconda del personaggio
SCHEMA CLASSICO E CONSERVATORE MA DEDICATO AGLI ESORDIENTI TOTALI
Arena of Fate presenta subito, dalle prime battute, la sua natura a favore dei giocatori esordienti che non hanno mai giocato ad un Moba.
Lo fa semplificando la gestione del personaggio scelto, spiegandone le poche abilità con precisione e velocità. Lo fa lasciando più tempo al giocare piuttosto che alla permanenza nella propria base a gestire le proprie finanze per comprare l’equipaggiamento opportuno ai nostri scopi.
Le finanze si ottengono uccidendo i puntualissimi “minions” sfornati ad intervalli regolari dalle basi avversarie, ma queste possono comodamente essere spese “in loco”, nel bel mezzo del campo di battaglia (pur non essendo la più saggia delle scelte), per acquistare le abilità che occorrono o per potenziare quelle già in nostro possesso.
Come ogni Moba che si rispetti, Arena of Fate pone subito le squadre formate da 5 giocatori su una mappa costellata da torri. Quello che il lavoro di Crytek propone, come piacevole variante sul tema, è il tempo limite di 20 minuti (addio partite infinite a League of Legends) ed il fatto che vince la squadra che totalizza più punti o comunque arrivi a 10, soddisfacendo precise condizioni (abbattere sette volte un giocatore avversario frutta un punto, per esempio).
Questa implementazione del tempo limite e del sistema a punti che riduce l’importanza del “nexus” avversario (di fatto non è obbligatorio distruggerlo) è l’aspetto di Arena of Fate che abbiano gradito di più, perché lo avvicina più ad un gioco sportivo che ad una maratona in cui vince – anche – chi si stanca di meno.
VALIDA ALTERNATIVA OPPURE NO?
Arena of Fate, allo stato attuale, è in fase di closed Beta e pertanto non gode di moltissimi utenti giocanti.
Tra le comprensibili pecche da segnalare, neanche a dirlo, bisogna evidenziare i tempi di attesa piuttosto lunghi prima che una partita inizi, perché il gioco fatica a trovare utenti disponibili perché le condizioni per giocare siano soddisfacenti.
wwwI personaggi proposti, presi un po’ a destra e un po’ a sinistra da diversi universi – reali o fantastici – creano un enorme pentolone che a qualcuno può piacere ma a noi ha dato l’impressione di mancanza di idee per dare un carattere distintivo al gioco.
Allo stato attuale non ci sembra essere un gioco per cui valga la pena di abbandonare i più rodati lavori di Riot, Valve e Blizzard. E come quarta scelta esiste comunque Smite che fa felici tutti coloro che “odiano” la visuale isometrica e prediligono un gioco più action con tanto di telecamera alle spalle del personaggio. Per chi, però, vuole cimentarsi nei MOBA, ed impararne i meccanismi, può essere senza dubbio una buona palestra.
A muovere il tutto è il CryEngine 3 riadattato per l’occasione. Buone le musiche nei menu ed il sonoro in generale che svolge il suo dovere.
CONCLUSIONI
Arena of Fate è un cantiere aperto che ha fatto del tempo limitato di gioco e del sistema di punteggio delle ottime fondamenta sportive. Purtroppo, da quel che traspare, quello che viene costruito sopra queste fondamenta non fa breccia nel cuore di chi ha provato tutti i Moba più famosi.
Indubbiamente, come Heroes of the Storm, la formula semplificata di controllo e gestione dei personaggi potrebbe essere la carta vincente per attrarre neofiti del genere Moba e utenza più disinteressata, con meno tempo a disposizione. Si profila, insomma, come un gioco per “dilettanti allo sbaraglio” ed esordienti totali. Non farà certo la felicità dei veterani di DOTA 2 e League of Legends e potrebbe lasciare praticamente indifferenti i grandi giocatori di Heroes of the Storm ma i neofiti potrebbero apprezzare.
PREGI: Adatto ai neofiti. Facilissimo da padroneggiare, Tempo limite di 20 minuti a partita. Limite di 10 punti a partita per concludere prima dei canonici 20 minuti.
DIFETTI: Personaggi presi a destra e a manca senza apparente e preciso scopo. Fin troppo semplificato per chi cerca una sfida elevata. Nulla di particolarmente rilevante per giustificare esodi di massa o valide alternative ai già ottimi concorrenti.