Gauntlet Slayer Edition, Recensione PlayStation 4

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Il genere hack and slash è uno di quelli che ha sempre attirato moltissimi giocatori. Il binomio, spesso e volentieri formato da Fantasy ed Azione, riesce ad attrarre incurante del tempo.

Uno dei capostipiti di questo è senza dubbio Gauntlet che quest’anno festeggia il trentesimo anniversario dalla sua uscita prima in sala giochi e poi nei vari computer e console dell’epoca. Ed è su Gauntlet Slayer Edition su PlayStation 4 che puntiamo i riflettori. A poco meno di un anno dall’uscita del buon reboot su Pc, infatti, Warner Bros e Arrowhead Studios ci riprovano con una versione adattata all’ammiraglia di casa Sony e con qualche novità per adattarsi meglio allo spirito console.

Publisher e sviluppatori sono riusciti a portare anche su PlayStation 4 tutta l’enfasi dell’hack and slash?

Possiamo anticiparvi che Gauntlet Slayer Edition riesce a fare, prima di tutto, il suo dovere: diverte ed offre una buona dose di sfida offrendo qualche variazione sul tema proposto l’anno scorso su Windows e proponendo una versione che include tutti i contenuti usciti su computer. Una versione di Gauntlet definitiva, insomma.

LE DIFFERENZE CON LA VERSIONE PC

In questo paragrafetto elenchiamo le novità proposte da Arrowhead e Warner Bros su PlayStation 4. Dal punto di vista tecnico le differenze non sono evidenti e graficamente parlando, troviamo pochissime differenze. Ma ne parleremo più avanti.

E’ diversa, invece, l’intelligenza artificiale che ha comunque fatto dei passi in avanti dando una sfida interessante fin dai primi dungeon. Troviamo qualche nemico differente e complessivamente tutto è più tosto.

I personaggi hanno adesso abilità speciali a seconda del proprio equipaggiamento con oggetti ed armi che possono essere sbloccati spendendo le varie monete raccolte nelle nostre scorribande. Un solo spazio (slot) per le reliquie.

Per i contenuti, invece, segnaliamo le modalità “Senza Fine” (con livelli generati casualmente e sempre più difficili, del tutto simili alla modalità Survival presente in tanti altri giochi di altri generi) da giocare in Locale e quindi offline, e “Colosseo” (che presenta sfide settimanali sempre diverse). Gli sviluppatori hanno sicuramente ascoltato il proprio pubblico.

La modalità “Senza Fine” è utile per accumulare soldini e sbloccare competenze.

LA (BUONA) COMPAGNIA E’ SICURAMENTE CONSIGLIATA

Un dettaglio rimane sostanzialmente identico all’edizione Pc: è caldamente consigliabile giocare Gauntlet in compagnia. In buona compagnia… e vedrete il perché.

Per la serie più si è meglio è. Un po’ come molti hack and slash, infatti, l’unione di intenti con amici (altri tre, numero perfetto per formare il classico party da quattro giocatori, limite massimo peraltro del titolo) è quasi un obbligo.

Perché il gameplay è più stimolante e più vario. Vedere in azione un team composto da Guerriero, Valchiria, Elfo, Mago e/o Necromante agire tutti insieme regala ore di divertimento nella modalità Campagna che può essere giocata ovviamente anche in locale. I cinque eroi selezionabili, inoltre, hanno attacchi completamente diversi ed offrono esperienze di gameplay varie. Giocare col Guerriero è simile a farlo con la Valchiria ma le differenze esistono ugualmente per via della velocità e del tipo di attacchi, abilità speciali ed altro che i due personaggi hanno.
La differenza sarà ancora più marcata guidando l’Elfo, o il Mago elementalista Merlino o ancora il Necromante. Tutti diversi ma complementari. Per cui, unendo questi elementi, la componente cooperativa del titolo diventa evidente e viene esaltata da un gameplay divertentissimo.

Divertimento che però rischia di essere minato dal fatto che se in party non si è equi nella spartizione del bottino la squadra tende a sfasciarsi. Le ricompense, infatti, non sono uguali. O meglio, i tesori che si trovano non vengono divisi in automatico (Diablo III docet) per cui il più veloce o i più veloci, potrà fare scorribande e ripulire il campo godendo della ricompensa.
Una cosa che stride con la natura spiccatamente cooperativa di Gauntlet. Un vero peccato. E’ quindi consigliabile giocare in buona compagnia e che si faccia gioco di squadra: diversamente i più lenti saranno sempre penalizzati e frustrati.

Da soli, invece, Gauntlet rischia di annoiare. La stessa modalità Campagna (composta da diversi labirinti da esplorare e superare), per ovvi motivi, diventa ripetitiva quasi da subito.

Tre i livelli di difficoltà: Facile, Normale, Difficile. La differenza sta nella velocità d’attacco, nel numero di nemici, nella loro resistenza, pericolosità, aggressività e nelle ricompense in denaro nel numero di danni che si infligge e che si subisce. Più difficile sarà il livello selezionato, più – ovviamente – la ricompensa sarà alta.

GAMEPLAY

E’ quanto di più semplice si possa descrivere. Del resto è un hack and slash per cui le azioni sono semplificate. In Gauntlet i nostri baldi eroi hanno i loro attacchi standard, le loro abilità speciali ed altri bonus dati dalle reliquie.
Per sbloccare tutto bisognerà accumulare tante monete ed accedere ad armi o equipaggiamento migliori e/o soddisfare alcune richieste (ad esempio uccidere un determinato numero di nemici complessivamente o distruggere un certo numero di elementi ambientali o ancora eliminare mostri con una determinata abilità) per le competenze.

Queste ci fanno vedere i progressi raggiunti da ogni singolo personaggio. Ci sono tante cose da sbloccare. L’equipaggiamento ad esempio: armi, talismani, reliquie, aspetto testa, corpo e mantelli.

Nel nostro percorso troveremo monete, chiavi, cibo ma anche potenziamenti momentanei, barili esplosivi ed altro che potranno facilitarci il compito… o rendercelo più duro. Senza dimenticare la moltitudine di nemici che incontreremo nei vari dungeon pronta a sbarrarci la strada in ogni modo.

Non dobbiamo dimenticare neppure le monete teschio che permettono al personaggio di ottenere un numero di vite da sfruttare in una singola partita. Servono in sostanza a far resuscitare il nostro eroe una o più volte.

Gli Obiettivi interni del gioco sono, quindi, divisi per personaggio e classe.

Per il bilanciamento, che avevamo accennato essere stato rivisto e corretto rispetto all’edizione Pc, Harrowhead ha fatto alcuni aggiornamenti alle abilità di tutti e cinque i protagonisti.

I due personaggi da mischia ad esempio, il Guerriero e la Valchiria, adesso possono cambiare le loro abilità speciali mentre nell’edizione Pc queste erano ancorate alla scelta iniziale.
Ovviamente anche gli altri tre personaggi, il Necromante, il Mago e l’Elfo, possono variare. L’Elfo, su PlayStation 4, può sfruttare due abilità nuove.

In generale, Gauntlet offre una buona sfida adatta sia ai principianti che ai giocatori più tosti perché certi passaggi diventano davvero difficili per non dire ostici.
Da sottolineare anche la natura auto ironica del gioco. Fantasy si, Epico anche ma capace di non prendersi troppo sul serio con commenti scanzonati capaci di strappare un sorriso nelle piccole pause tra un combattimento e l’altro.

E TECNICAMENTE, DI GRAZIA, COME E’?

Grafica pulita, discretamente dettagliata, molto dark e sostanzialmente tutto al proprio posto con effetti luce, ombra e particellari ben realizzati senza, comunque, troppi estri.

Un prodotto buono che non soffre di particolari difetti e che si comporta in modo fluido. Sostanzialmente identico all’edizione Pc. Un lavoro che certo non si può definire epico per difficoltà ma svolto bene. Del resto, per chi non se lo ricordasse, Arrowhead Studios ha firmato l’ottimo (ed anch’esso scanzonato) Magicka, un biglietto da visita non indifferente.

La visuale a volo d’uccello permette unita alla possibilità di poter utilizzare qualche elemento ambientale (barili esplosivi, piattaforme per saltare da una parte all’altra e così via) permette anche qualche sprazzo tattico intramezzando i meri momenti di baldoria pura.

Interessanti le animazioni e la fisica che si comporta bene. C’è da segnalare, anzi da ricordare, che le ambientazioni al chiuso (dungeon) una buona varietà di base. Tuttavia, dopo un po’, tende tutto a ripetersi.

Ottimo il sonoro con bei brani dai toni epici che ben accompagnano l’azione. Del gameplay e del grado di sfida abbiamo parlato. Manca la longevità. Non è tantissima, soprattutto se si pensi alla sola “Campagna”. Tuttavia le varianti, la corsa per sbloccare le abilità, le armi e le competenze dei cinque singoli eroi, la possibilità di giocare in multiplayer sia online che offline e le modalità in rete danno al titolo più spessore e le ore in compagnia di Gauntlet Slayer Edition si moltiplicano.

COMMENTO FINALE

La presenza di Gauntlet Slayer Edition su PlayStation 4 è interessante. La versione riveduta, corretta e riadattata alla console di casa Sony incontra il nostro favore. Non cambia moltissimo rispetto alla versione Pc ma le variazioni sono mirate e ben indirizzate.

Il gioco è immediato e se goduto in compagnia riesce a rendere al meglio. Discorso diverso per il single-player che fa sembrare il tutto un po’ piattino.

Non ci soffermiamo molto sul lato tecnico: è un gioco relativamente facile da realizzare per un team peraltro abituato a questo genere ed esperto (Magicka su tutti). Il suo complesso è molto pulito con una componente sonora gradevole. La grafica fa il suo dovere: è discretamente dettagliata e piuttosto fluida. La fisica si distingue e gli effetti luce, ombre e particellari fanno quello che devono fare. Tecnicamente, però, non offre spunti di grande discussione; è senza fronzoli e va dritta al punto.

Consigliamo il gioco agli amanti degli hack and slash a sfondo Fantasy vista la ricca azione, la dose di sfida non indifferente, i toni canzonatori, le tante cose da sbloccare e soprattutto l’adrenalina che rilascia giocata con amici sia in locale che in multiplayer. A patto che gli amici non facciano la corsa al loot (bottino) creando così malcontenti nel party.

Chi ha poi l’abbonamento al Plus può godersi un comparto multigiocatore interessante. Da prendere in considerazione anche perché su PS4 non ci sono così tanti titoli del genere ed il prezzo (19,99 euro) è comunque valido ed offre il giusto.

PREGI: Divertente in compagnia. Realizzazione tecnica senza fronzoli. Bella sfida. Tante cose da sbloccare e da fare che aumentano notevolmente la longevità altrimenti non ai massimi livelli. Autoironico.

DIFETTI: Come ogni gioco del genere, tende ad essere ripetitivo. In single-player perde molto del suo appeal ed è quasi anonimo. In multiplayer non c’è un’equa spartizione del bottino.

VOTO: 8+/10.