Cast of the Seven Godsends, Recensione Pc

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Ancora oggi si fa spesso riferimento ai classici degli anni ’80. Molti sviluppatori, soprattutto indie, realizzano giochi che strizzano l’occhio e traggono palesemente ispirazione dal passato sfruttando concetti di gameplay più o meno in uso e rilanciando alcune dinamiche o stili grafici.

Cast of the Seven Godsends, un action platform in stile arcade, omaggia due titoli Capcom del calibro di Ghost’n Goblins e Ghouls’n Ghost che proprio negli anni ’80 spopolarono in sala giochi.

Si tratta di un lavoro sviluppato dal team tutto italiano chiamato Raven Travel Studios formato da due persone. Possiamo fin da subito affermare che Cast of the Seven Godsends sia un gioco genuino, dal tocco amatoriale ma dai risultati, come vedremo, piuttosto interessanti. Ricordiamo che il gioco, pubblicato su Steam per Pc Windows e Mac lo scorso 17 luglio grazie anche ad una collaborazione con IV Production di Ivan Venturi e Merge Games.

UN PO’ DI TRAMA

Beh, trattandosi di un action platform dai risvolti arcade sembra un po’ strano parlare di trama. Gli sviluppatori però hanno voluto dare un tocco di profondità al tutto. Alla fine di ogni scontro importante o di ogni livello, infatti, ci saranno alcuni dialoghi in italiano che ci sveleranno un po’ di storia.

E così, sette secoli fa, l’imperatore malvagio Zaraiima fu imprigionato dalle sette divinità di Dareca che assicurarono al regno un lungo periodo di pace e prosperità. Ma nulla è per sempre. Zaraiima incombe ed ovviamente accecato da sette secoli di rabbia e solitudine può devastare tutto e tutti.

Serve un rituale ed il folle imperatore ha bisogno del figlio appena nato del re Kandar. Viene così organizzato un rapimento nel quale gli scagnozzi dell’imperatore eliminano Kandar.

I sette Dei però resuscitano il re e per aiutarlo gli mettono a disposizione alcuni poteri: sette per la precisione. Man mano che si andrà avanti nel gioco se ne saprà di più e basta questo per dire che questa trama va già oltre quanto si impegnava trent’anni e passa fa.

MECCANICHE ARCADE, BUONA SFIDA

E passiamo a spiegare a cosa sia Cast of the Seven Godsends. Troviamo un platform in 2d (senza nemmeno elementi 2,5d come si usa ora dire) dalle meccaniche gameplay piuttosto classiche. I comandi del joypad sono semplici: avanti, indietro, salto, abbassarsi e lanciare l’arma contro i mostri che ostacolano il nostro cammino.

Come da platform che si rispetti, sulla nostra strada ci saranno oltre che dei nemici, altri semplici, altri un po’ più ostici, anche dei bonus (15 diversi) che possono fornirci l’armatura, un’arma più o meno potente ed altra. Troveremo cinquanta tipi di mostri, 12 boss (6 di metà livello ed altrettanti di fine stage) ed altro.

Ci sono anche degli “orb” che offrono oggetti bonus (punti supplementari o vantaggi limitati) che possono anche attivare uno dei sette Superpoteri divini. Quest’ultimi, che arrivano in maniera casuale, modificano l’aspetto dell’eroe e variano sia l’attacco base che quello speciale che si ottiene tenendo premuto il tasto di lancio.

Ci sono trentacinque combinazioni a nostra disposizione. Il gioco offre inoltre quattro livelli di difficoltà dalle quali scegliere: da Easy a Retrogamer, ossia da quello difficile a quello hardcore. Proprio il livello di difficoltà sembra essere la sfida più ardua del gioco. Già a livello normale si avrà pane per i propri denti.

Bisognerà fare attenzione anche alla tempistica delle nostre azioni. I salti devono essere precisi altrimenti si rischia di cadere nel vuoto e di perdere vite in modo “barbino”.
L’azione si mostra subito lineare ma molto selettiva. Cast of the Seven Godsends è molto frenetico ed anche difficilotto. Superare i 6 livelli non sarà facile anche se aiuterà il sistema di checkpoint che permette di ripartire una volta sconfitti dall’ultimo punto e non dall’inizio stage.

GRAFICA DA 16 BIT

Cast of the Seven Godsends presenta uno stile grafico che ricorda molto i platform di fine anni ’80 e prima metà anni ’90 su Amiga e console a 16bit. A tratti sembra di vedere alcuni fondali tratti da giochi di team 17 (Assassin, fra tutti).

Il nostro eroe ed i personaggi con i quali dialoga sembrano essere tratti da manga giapponesi. Anche le animazioni sono “all’antica” mentre una nota di merito va alla varietà ed ai dettagli delle varie ambientazioni di gioco.
Ci sono anche alcuni alti e bassi con alcuni scorci molto belli accompagnati da alcuni elementi (a livello di design) che forse potevano essere diversi. In alcuni casi, infatti, trasuda fin troppo la natura indie (quasi amatoriale) del progetto anche se è davvero apprezzabile il fatto che gli autori abbiano puntato ad una grafica disegnata a mano.
Sembra un tipico arcade più in stile 16 bit che 8 bit che omaggia in modo onorevole Ghost’n Goblins dai quali prende molti spunti (il lancio delle armi, l’armatura, la meccanica di gameplay con corsa e salto ed altro).

CONCLUSIONI

Il gioco è rivolto ad un pubblico di nostalgici ma anche agli amanti dei platform in 2d, un genere che nonostante il tempo inesorabile continua ancora ad avere una bella fetta di estimatori.

Cast of the Seven Godsens è un omaggio ai grandi classici. Questo gioco made in Italy non vuole limitarsi soltanto a questo ma punta ad avere una sua personalità.

Gli sviluppatori  hanno offerto la loro genuinità, passione e lavoro che parte dai concetti basilari come una realizzazione piuttosto pulita, un gameplay semplice, una sfida ostica.

Il risultato finale è apprezzabile. Qualcuno potrebbe obiettare sul prezzo: 6,99 euro su Steam. Il gioco però offre una bella sfida, spunti interessanti e nonostante qualche inevitabile mancanza (il team ha dimensioni ridottissime) bisogna riconoscere una certa consistenza senza dimenticare il fatto che gli autori sono attenti alle richieste del pubblico e quindi c’è da aspettarsi ulteriori aggiornamenti.
Assolutamente consigliato a chi ama i fasti del passato anche se quelli rimangono inarrivabili per tanti motivi.

Cast of the Seven Godsends si lascia giocare nonostante una difficoltà spiccata (a tratti, e non sono pochi i momenti, è anche frustrante) e quella voglia di imprecare fin da subito ma del resto anche 30 anni fa era così, quindi perché lamentarsi?

 

 

Pregi

Atmosfere a 16 bit ben riprodotte. Ottimo omaggio a Ghost'n Goblins. Grado di sfida interessante.

Difetti

Alcuni alti e bassi a livello grafico. Sonoro buono ma non indimenticabile.

Voto

7,5