Intervista a Mauro Corbetta (RetroEdicola Videoludica), l’amore per il retro e le riviste
Gli anni ‘80 e ’90 hanno rappresentato per molti, ed anche per chi vi scrive, una delle ere più belle in ambito videoludico. Ormai si parla di retrò e fa specie per chi ha vissuto in pieno questi anni. Come saprete sono un tipo piuttosto legato al passato.
Ed è stato davvero un colpo di fulmine trovarmi su Facebook Mauro Corbetta che con la sua RetroEdicola Videoludica ha toccato corde molto sensibili del mio cuore di videogiocatore. Ho avuto il piacere di consultare il sito e di tuffarmi in pagine digitalizzate dal sapore dolce. Sia perché ricordi con affetto quegli anni spensierati in cui pensi a quale gioco finire o acquistare, sia perché questi anni non tornano più.
Sfogliare nuovamente i vecchi Zzap!, The Game Machines, Guida Videogiochi (sono particolarmente legato al numero di giugno 1990, quello con la copertina di Elvira, per intenderci perché ha risvegliato in me, dopo anni di delusioni con l’Olivetti Prodest Pc 128, la fiamma videoludica), è stato possibile grazie al sito Retroedicola.it. Che come vedrete è la punta di un progetto sempre in evoluzione.
A tal proposito, la registrazione e la consultazione sono gratuite, ma se voleste donare per sostenere questo progetto di estremo valore, internet probabilmente sarebbe un posto migliore. Detto questo per me è stato quasi automatico proporre l’intervista a Mauro Corbetta che ha ha accettato di buon grado… ed eccoci a chiacchierare.
Ecco l’intervista, buona lettura.
Presentati ai lettori.
Mauro Corbetta, per gli amici Corby, classe ’77, ho nel sangue i videogiochi e l’informatica – il mio primo home computer è stato un glorioso C64, avuto in regalo a 8 anni – che nonostante i mille altri hobby, hanno sempre avuto un ruolo primario fra i miei interessi. Negli anni ho accumulato una quantità impressionante di riviste del settore rimanendo affascinato dai personaggi che collaboravano a quelle testate. Dopo molte vicissitudini personali, nel 2010 riesco ad aprire il mio blog Approdo che tratta di uno stile di vita retrò esaltando i rapporti umani. La sezione che però mi fa conoscere alla gente, è quella del retrogame: inizio dapprima a scansionare manuali ed inserti speciali di videogiochi, poi si accende l’idea di concentrarsi sulle riviste stesse con l’obbiettivo di realizzarle alla massima qualità possibile e sopratutto di cercare di far conoscere i personaggi che hanno creato queste opere.
Come nasce il progetto Retro-Edicola?
RetroEdicola Videoludica nasce da una costola del mio blog: mi son reso conto che con una struttura a post e articoli non esaltava il messaggio che volevo trasmettere: far tornare in mente le emozioni che si provava ad entrare in edicola negli anni d’oro dell’editoria videoludica. Così due anni fa – 2013 – quando un incontro fortuito con il geniale webmaster Giancarlo Oneglio progettammo un sito che ci permette virtualmente di mettere le riviste in ordine su scaffali e librerie: direi che nonostante siamo ancora in Beta, il sito ora trasmette emozioni forti e fa saltare il cuore in gola agli appassionati.
Quando si è concretizzato effettivamente e con chi?
Il progetto, come detto, nasce da una mia idea, concretizzata in sito web da Giancarlo Oneglio, ma all’appello manca Andrea Pastore. Autore del famosissimo sito web “Il Dizionario dei Videogiochi” mi spronò ad abbracciare tutte le riviste videoludiche, dato che inizialmente si era pensato a una selezione più ridotta. Oltre che amici, sono la spina dorsale del progetto: noi tre siamo RetroEdicola Videoludica.
Quanti numeri e quali riviste ha l’archivio?
Una cifra è irrilevante : dato che ogni santo giorno produciamo dalle due alle sei riviste, quando leggerete questa intervista noi saremo già oltre 🙂
Una stima è comunque circa 400 pdf in alta risoluzione online. La redazione di RetroEdicola Videoludica, con sede a Bergamo e affiliata alla Associazione Culturale Retrocompus – di cui sono vicepresidente – conta circa 6 mila Riviste, sia videoludiche che informatiche. Fare nomi delle testate è impossibile, diciamo che abbiamo circa la metà delle riviste pubblicate in Italia. Ovviamente è una stima di massima, dato che non esiste un database di tutto quello che è uscito, ci stiamo pensando noi 😉 ma è abbastanza veritiera.
Quali sono le tue riviste preferite dell’epoca?
Amo tutte le riviste videoludiche della Editrice Jackson, quindi la storica VideoGiochi, poi Guida Videogiochi e infine la più bella di tutte, e per me ancora oggi insuperata: computer+videogiochi.
Quali sono, invece, le tue recensioni preferite?
Io prediligo i giochi Arcade, e quindi seguivo – e ne parlo tuttora quando riusciamo a vederci – le recensioni del mitico Maurizio Miccoli, una istituzione del settore!
E quelle che ti hanno lasciato perplesso?
I redattori, anche se da ragazzini pensavamo che fossero eroi, sono solo umani: recensioni toppate clamorosamente si sprecano: mi viene in mente così su due piedi il votaccio di Monkey Island per Amiga su CVG o il votone di Body Blow. Ma c’è ne sono tantissimi da perder il sonno 🙂
Qual è la copertina che ti è rimasta impressa?
Cvg 4, ha molti significati.
Stesso discorso sui videogiochi del cuore e su quelli che hanno spinto a gogo la produzione di bile?
Premesso che pur giocando da una vita, sono uno scarsone: a volte preferivo leggere le recensioni che cimentarmi. Comunque giochi nel cuore direi tutte le avventure della Lucas, il primo Doom, Stunt per Amiga, le avventure della Simulmondo… Tanti altri, ma troppi da elencare 🙂
In tempi più recenti ho Amato Ico e il primo Jack & Dexter per ps2, Shenmue per DreamCast, Super Mario Sunshine per GameCube. E anche se non lo ammetterò mai, mgs per psx.
Quali sono i giochi in passato che ti hanno stupito di più e perché?
Domanda difficile, nei primi anni 80 ogni gioco sorprendeva, sia per gameplay sia per grafica. Tra quelli che non dimenticherò mai sono: la genialità di Monkey Island 1, Indiana Jones e il destino di Atlantide per trama e sfruttamento degli enigmi, il già citato Doom perché ancora oggi mi fa una paura folle. Più vecchi come non citare il bellissimo Pitfall per vcs, o la prima cartuccia che inserii nel mio megadrive nuovo fiammante, Golden Axe!
Ok, ho tanti capelli grigi, e di giochi ne ho macinati ancor di piu, quindi mi fermo 😉
Quali titoli attuali ti piacciono?
Lista corta, diciamo che i titoli attuali non mi interessano, per me hanno perso quel quid che mi faceva divorare o videogiochi. Se aggiungiamo che RetroEdicola Videoludica mi assorbe 4 ore al giorno, e che ora son sposati con popo al seguito, tempo per giocare quasi inesistente.
Cosa pensi del mondo videoludico odierno?
Lo trovo desolante: pochi generi sopravvissuti e quasi tutti di guerra, difficoltà quasi inesistente, grafica troppo realistica. O forse, non è più il mio mondo…
Pensi che gli indie possano essere una buona alternativa?
Ci ho sperato, ho comprato anche la Ouya, e confesso che alcuni mi piacciono, ma no, non sono una alternativa, solo un intrattenimento in attesa, si spera, di tempi migliori.
Quale editoria? La carta stampata è morta: se escludiamo il baluardo di The Games Machine e la rediviva Game Republic, direi che è una tomba. Ci manca solo la lapide.
Hai notato che in giro per il mondo, anche in Italia, si è tornato a programmare per C64 o altre macchine del passato. Cosa spinge, secondo te, gli appassionati a farlo?
Analizzando le risposte precedenti è ovvio: chi ama i veri videogiochi, e non i giocattolini moderni, pure stufo degli indie che cmq non danno molte possibilità, che resta: farseli da soli i videogiochi!
E ci son progetti fatti o in corso che fanno paura, che dio li benedica!
Quale è stata, secondo te, l’ultima grande piattaforma del passato?
Dreamcast. L’unione perfetta tra tradizione Videoludica e futuro. Evoluzione senza evoluzione.