Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas, Recensione Pc

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Dal mobile al Pc, il passo è sempre più spesso molto breve. Anche Oceanhorn: Monster of Unchartred Seas fa parte di questa schiera. Si tratta di un action-adventure-gdr di chiarissima ispirazione zeldiana firmato da un piccolo studio indipendente finlandese chiamato Cornfox & Bro conosciuto per Death Rally.

Dal mese scorso è presente su Steam, GOG, Humble Store ed altri store digitali ed è possibile acquistare e giocare la versione Pc di questo titolo uscito originariamente su iOS oltre un anno fa.

Vediamo, dunque, nella nostra recensione questa edizione per Windows, unico sistema operativo supportato dal gioco.

UN GRANDE OMAGGIO A ZELDA

Abbiamo definito Oceanhorn: Monster of Unchartred Seas un titolo che si ispira alla serie Zelda. I riferimenti appaiono subito dopo il caricamento del gioco e sono piuttosto marcati. E’ evidente come gli sviluppatori abbiano voluto omaggiare la mitologica, ancor prima che storica, saga Nintendo.

Le somiglianze con The Legend of Zelda sono marcate: il protagonista ha un look riconducibile a Link (eroe della saga Nintendo) con tanto di spada e scudo che troveremo nelle prime fasi di gioco. La barra della salute, inoltre, è rappresentata da cuori che si “spengono” man mano si perde energia vitale e, dulcis in fundo, c’è una barca che ci aiuterà a navigare tra le numerose isole che compongono il mondo di gioco con i viaggi che ricalcano (soprattutto nello stile grafico) Zelda The Wind Waker.

LA TRAMA

La trama vede il nostro eroe alla ricerca di una creatura leggendaria, l’Oceanhorn che è posseduta da un maleficio antico. Questo potrebbe essere molto pericoloso per il Regno di Arcadia che rischia la rovina totale.

Entra in ballo il protagonista del gioco che per caso deve vestire i panni di eroe nonostante la sua giovane (quasi tenera) età. Eroe suo malgrado che cerca di mettersi sulle tracce del padre che prima di lui tentò l’impresa ma che non fece più ritorno. Deciso a sapere cosa è sia successo all’adorato papà, il nostro si mette alla caccia.

Tale impresa, per essere conclusa ha bisogno di tre sigilli sacri da recuperare: Sole, Terra ed Oceano che servono a purificare il mondo dalla malvagità che la pervade.

Peccato che fin dall’inizio la narrativa non sembri esattamente chiara e che sia alquanto confusa.

Dopo un tutorial, il nostro eroe arriva su Tykrael. Si tratta della prima isola disponibile che ospita anche dei mercanti, alcuni misteri da svelare e la Gilda degli Avventurieri.
Da li scopriremo l’esistenza di altre isole dove andare e ritornare per acquistare armi più potenti come le bombe da acquistare… all’Isola delle Bombe. Queste serviranno anche a sbloccare alcune aree… Il gioco però spesso e volentieri abusa del backtracking facendoci tornare avanti ed indietro più volte per poter andare avanti risolvendo questa o quell’altra quest.

GAMEPLAY SEMPLICE, BUONA LONGEVITA’

Come ogni in buon gdr (o action gdr) che si rispetti, il nostro personaggio dovrà avventurarsi in missioni sempre più difficili che serviranno ad accumulare esperienza per avanzare livello scoprendo anche segreti e raccogliendo equipaggiamento ed oggetti che serviranno in futuro.

La componente gdr è però semplificata: manca l’albero delle abilità per cui ad ogni avanzamento saranno sbloccate gradualmente ed automaticamente alcune caratteristiche come ad esempio la possibilità di utilizzare armi secondarie (arco e freccia non possono mancare) o i poteri degli elementi.

Il gameplay, benché la narrazione e l’ambientazione provino ad offrire varietà, rimane un po’ limitato ed il livello di difficoltà generale non è altissimo, soprattutto all’inizio. E comunque raramente ci troveremo di fronte ad effettive difficoltà. I combattimenti sono ripetitivi mentre sono estremamente intuitive le fasi puzzle per la risoluzione degli enigmi che sostanzialmente si portano a termine spostando dei pesi su piattaforme che azionano porte e cancelli.

I comandi rispondono bene ma non ci saranno troppe combinazioni da eseguire soprattutto durante i combattimenti che si limitano all’utilizzo di due pulsanti del joypad o della tastiera col mouse.

Da questo si vede come la natura mobile di questo gioco sia stata troppo forte da eradicare e che non ci sia stata una grossa evoluzione nella versione Pc.
Altro appunto sono le sessioni di navigazione con la piccola imbarcazione. Non avremo controllo alcuno sul viaggio. Si aprirà la mappa, si sceglierà l’isola da raggiungere e ci sarà una sequenza animata che non potrà essere saltata.
Invero si può interagire perché premendo un tasto torneremo alla mappa per scegliere se cambiare destinazione o procedere. Questa è l’unica scelta in mare che il gioco ci permette. Più avanti avremo un fucile che ci permetterà di colpire alcune mine posizionate in determinate rotte.

Se non altro, i contenuti sono molto buoni in Oceanhorn: Monster of Unchartred Seas. Interessante il numero di creature e simpatiche le battaglie con in boss. Bene anche la longevità che supera abbondantemente le 10 ore (la media a dire il vero può variare a 12 mentre per i puristi cacciatori di Achievements possono servire anche oltre 15 ore) e la varietà delle ambientazioni è un punto a favore di questo porting. Stesso dicasi per le quest da affrontare anche se la risoluzione per molte è confusa dato le poche e confuse indicazioni dei “committenti”. Tante le attività secondarie che danno quel pizzico di variante in più.

BELL’ASPETTO, ALCUNE CHICCHE MA ANCHE LEGNOSITA’, OTTIMO IL SONORO

Oceanhorn può vantare un aspetto grafico gradevole, pulito ed accattivante nel suo insieme Il suo stile da cartone animato offre colori accesi e rilassanti al tempo stesso in un mondo 3d isometrico composto da isole con diverse aree, villaggi, dungeons ed altro.

Pur nei suoi limiti, il lavoro di Cornfox & Bro offre buoni spunti. Interessanti gli effetti grafici dell’acqua, le fiamme ed altri elementi particellari ed ambientali nonché di alcune piccolissime animazioni di contorno (se colpiamo un albero cadranno le foglie ad esempio).
Piccole chicche ma anche alcune legnosità palesi. I modelli poligonali dei personaggi sono altalenanti e seppur graziosi da vedere, denotano alcune imperfezioni. Si ha la sensazione che i dettagli sarebbero potuti esssere di più, soprattutto su Pc. Stesso discorso per alcuni nemici.
Le animazioni di quest’ultimi sono molto limitate così come il loro comportamento. Raramente saremo sorpresi dagli attacchi. Sempre sulle animazioni, alcune scene di intermezzo tradiscono qualche imperfezione.

Si comporta davvero bene il comparto sonoro con musiche soffuse e delicate che non invadono mai ed anzi accompagnano l’azione molto bene creando anche una bella atmosfera. Il doppiaggio in inglese è presente ma è uno di quegli elementi che non ci farà ricordare Oecanhorn.

COMMENTO FINALE

Lo diciamo subito: ci troviamo di fronte ad un gioco discreto. Ottimo su mobile, ma troppo legato alle sue origini su iOS.

La grande pecca del progetto, infatti, sta nel fatto che Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas sia poco più di un semplice porting dalla versione mobile. E mentre su dispositivi Apple il titolo può essere annoverato, ancora ora, tra i migliori del suo genere, su computer soffre molto la concorrenza.

E dire che le premesse erano, e sono, senza dubbio interessanti: l’aspetto grafico è molto simpatico ed i voluti richiami a The Legend of Zelda fanno il loro effetto. Possiamo senza dubbio dire che sia un gradevole omaggio alla leggendaria saga di Nintendo. Peccato che il gameplay sia piatto e che faccia passare dall’entusiasmo iniziale nel vedere un titolo alla Zelda su Pc ad uno scorrere del tempo, della trama e delle quest, con un po’ di confusione. Colpa di una narrativa non chiarissima e di un eccessivo backtracking. Se non altro il titolo è tradotto in italiano.

C’è, però, da sottolinare che, nel complesso, Oceanhorn fa il suo dovere perché per diversi motivi.
A tratti è divertente ed offre piccole soddisfazioni. Il gameplay è decisamente adatto ai giocatori più piccoli e meno smaliziati che possono cimentarsi con una avventura non troppo frustrante ma dal discreto tasso di sfida.

Tecnicamente sufficiente perché si poteva sperare di più rispetto alla versione mobile. Rimane un titolo discreto, dal complessivo aspetto gradevole, dal sonoro interessante, dalla buona longevità, dalle ambientazioni molto simpatiche ed evocative, benché il gameplay e la trama non siano eccezionali.


Pregi

Un graziosissimo omaggio a Zelda. Grafica nel complesso carina e discretamente dettagliata. Resa dell'acqua molto buona. Buona longevità. Gameplay immediato...

Difetti

… ma non eccessivamente sofisticato. Animazioni ridotte all'osso. Soffre troppo il fatto di essere un porting. Backtracking un po' eccessivo.

Voto

7+