Citizens of Earth, Recensione Pc
Kickstarter, talvolta, riversa tutta la sua brutalità su produzioni interessanti. Negli anni abbiamo visto tanti progetti indie fallire a causa di campagne di finanziamento tutt’altro che riuscite, ed è in parte anche la storia di Citizens of Earth, sviluppato dai capaci Eden Industries che probabilmente alcuni ricorderanno per Waveform di qualche anno fa.
Se siamo qui a parlare di questo videogioco è soltanto grazie alla dedizione di Atlus nel finanziare i due ragazzi che, quasi di colpo, dal trovarsi privati delle loro speranze passarono a stati d’animo ben più allegri e speranzosi.
A distanza di oltre un anno dall’avvio del progetto, ecco quindi giungere negli store digitali la loro nuova opera, e ne approfittiamo per dirvi la nostra dopo aver portato a termine l’avventura nella versione per personal computer.
NEI PANNI DI UN PARTICOLARE VICE PRESIDENTE
Basta poco per scatenare le rivolte dei cittadini, e in ambito politico non esiste terreno più fertile per ogni leader dell’opposizione.
Il personaggio principale di Citizens of Earth ne sa qualcosa: Vice Presidente del pianeta Terra (il personaggio si chiama proprio così Chissà se Vice sia il nome o il cognome. ndr) si troverà, dopo un buon risveglio nella sua abitazione, a gestire una situazione scomoda e complicata, ossia quella di metter fine al clima di incertezze e perplessità che alcuni cittadini nutrono nei suoi confronti, che nel prosieguo del titolo si trasformeranno in qualcosa di più grande, di più pericoloso.
Le banali premesse servono difatti ad introdurci nel mondo di gioco, consentendoci di conoscere una nutrita schiera di capaci cittadini e cospirazioni, che ci terranno compagnia per una ventina di ore tra quest primarie e secondarie, perlopiù legate al reclutamento dei comprimari ed alla risoluzione di subquest che fungono da mero riempitivo rispetto al filone narrativo.
Citizens of Earth è però un titolo fiero del suo essere, frizzante e leggero come pochi, satirico e divertente quando ripercorre luoghi comuni e tematiche seriose affrontate in maniera pacchiana, in quella che presto diventerà la cittadina più strana del mondo intero, tra sparizioni, esseri mutanti, negozi che d’un tratto spiccano il volo e tanto, tanto altro.
I giovani sviluppatori non hanno nascosto la fonte di tanta bontà, e qualsiasi videogiocatore con qualche anno in più sulle spalle coglierà i rimandi a Mother ed Earthbound, in quest’ottica possiamo quindi guardare Citizens of Earth come un videogioco classico ma originale per contesto.
D’altronde, con un background come quello da cui si è attinto, sarebbe stato (forse) vano voler rinnovare o stravolgere troppo una formula di gioco collaudata e che stimolò favorevolissime sensazioni anni or sono. Oggi come allora, il gameplay della produzione Eden Industries prende a grandi mani dalle prime opere di Itoi, accostando al classico il moderno, o quanto meno toni da parodia che tentano, durante tutta l’avventura, di veicolare l’attenzione del giocatore sommerso da scontri, cittadini da reclutare, quest d’ogni tipo ed una trama – mai così interessante, a dirla tutta – che si concede qualche strappo da uno sviluppo piuttosto lineare ed omogeneo.
I riferimenti al passato emergono appena ci si getta nel cuore del gameplay, costituito da fasi esplorative, quest a non finire che vanno a braccetto col grinding e combattimenti a turni. Il mix è riuscito, ma a lungo andare si avverte qualche scricchiolio nella formula di gioco, chiaramente old-school, esasperata dagli innumerevoli scontri che intaccano fin troppo l’avanzamento delle vicende. Non è un male assoluto, in effetti la struttura open world ben si presta al tipo di videogioco creato da Eden Industries, ma c’è l’impressione costante che all’interno delle singole aree di gioco siano fin troppi i nemici con cui avere a che fare, quindi che il team di sviluppo abbia allungato oltremodo un’opera dalla durata effettiva ben minore di quella con cui potrebbe essere portato a termine.
Ad ogni modo, è la trama banalotta a far storcere un po’ il naso nelle fasi in-game, particolare che nemmeno le location zeppe di collezionabili e segreti fanno passare in secondo piano; ai toni leggeri e a situazioni paradossali, avremmo preferito l’aggiunta di qualche spunto creativo degno di questo nome, considerando gli evidenti richiami ai titoli del passato.
Apprezzabile, invece, il battle system che ci è parso ben più profondo di quanto molti abbiano voluto far intendere, strettamente collegato al livello del personaggio in questione (nel nostro party saranno presenti fino ad un massimo di tre cittadini, ndr). Ci spieghiamo meglio: ogni facente parte del team a nostra disposizione potrà eseguire un numero di mosse strettamente dipendente dal livello raggiunto e, per conseguire le azioni che solitamente portano a danni maggiori e quindi a maggiori benefici sul campo di battaglia, andrà accumulata la necessaria quantità di energia (da uno a tre unità) prima di poter scatenare quell’attacco.
Tali peculiarità mettono in mostra due aspetti basilari di Citizens of Earth: il primo è legato al concetto di profondità del battle system, che seppur ancora al passato non perde occasione per aprirsi a tutti senza disprezzare l’innesto di nuove azioni in-game; il secondo è legato al concetto assoluto di tattica e di possibilità strategiche, che vengono fuori ogni qualvolta si fronteggi un nemico arduo da battere, stando quindi attenti a fare un buon uso dell’energia accumulata, in modo da scagliare contro di esso un attacco efficace.
Certo, nel substrato di questa piccola opera videoludica troviamo diversi spigoli vivi, sperando che il team riesca a smussarli in tempi brevi; in particolare ci riferiamo ad una mini-mappa tutt’altro che utile a livello di consultazione delle quest o degli eventi disponibili, sia per la grandezza ridotta, sia per l’impossibilità di consultare, su “carta”, le aree limitrofe a quella entro cui ci troviamo.
Questo genera inevitabilmente del fastidio dovuto alla poca chiarezza delle piccole informazioni in nostro possesso, tanto backtracking e un po’ di sana frustrazione dovuta alla presenza fin troppo massiccia delle creature malvagie sparse attorno a noi, che ci costringeranno – come dicevamo poc’anzi – a tantissimi scontri che spesso vorrete fare davvero a meno di affrontare. Che ciò in parte giustifichi la giusta e necessaria crescita dei personaggi, dall’altra ci si troverà con la netta sensazione che qualcosa non sia andato per il meglio durante le fasi di sviluppo, che si sia cercato di bloccare oltremodo il giocatore, allungando la longevità complessiva, sì, ma permettendo soprattutto alla piccola trama di poter essere diluita attraverso un numero di ore ben maggiore di quelle che realmente servirebbero per giungere ai titoli di coda. D’altronde, il team si è operato per tutt’una serie di scorciatoie utili ad aggirare alcune scocciature, infatti per ogni cittadino reclutato, che automaticamente farà riferimento ad una professione specifica (la fotografa piuttosto che il panettiere, il venditore di auto piuttosto che l’hippie, il programmatore, lo scienziato o il vagabondo), sbloccheremo delle abilità grazie alle quali potremo godere di alcuni vantaggi: lo spostamento veloce, ad esempio, e tanto altro che vi lasciamo scoprire da soli.
STILE DA VENDERE
Abbiamo già parlato di come Citizens of Earth rappresenti un omaggio ad alcuni titoli importanti del settore videoludico, ma gli sviluppatori hanno messo del loro perché brillasse nel mercato attuale e riuscisse a distinguersi, per certi versi, anche da quegli stessi titoli dai quali traeva ispirazione. Come?
Attraverso uno stile grafico non banale, dei personaggi e delle situazioni spesso esilaranti. Eden Industries è riuscita nell’arduo compito di associare ad una struttura di gioco old-school dei comparti tecnici che rendono il risultato finale alla pari di un’opera fresca e scanzonata, tra cittadini bizzarri che ricorrono ai soliti cliché e quest che fanno bene intendere quanto poco si prendano sul serio assieme al Vice Presidente, il protagonista principale, ma sempre ben distinti per design ed abilità.
Così facendo, la trama non proprio accattivante e la presenza di qualche bug passano a tratti in secondo piano grazie all’irriverenza di certe situazioni, a quello stile da cartoon mai fuori posto, all’uso raffinato ed intelligente delle due dimensioni e alla visuale dall’alto che si presta tremendamente bene, nonostante si possa avvertire un po’ di fastidio, alla lunga, durante gli spostamenti più estesi. Peccato che non sia stato possibile ottenere lo stesso tasso qualitativo per il comparto audio, monotono e ripetitivo, a tratti snervante nelle poche linee di recitato che si ripetono ad oltranza durante ogni scontro; un aspetto che avrebbe meritato più brillantezza e bravura d’esecuzione, ma che tutto sommato non rappresenta un difetto così gravoso da poter intaccare in maniera evidente l’immedesimazione in-game.
COMMENTO FINALE
Possiamo considerare Citizens of Earth un esperimento ben riuscito. Ispirato ai classici giochi di ruolo giapponesi, l’opera di Eden Industries attrae e mantiene viva l’attenzione durante le fasi di gioco, sia in ambito gameplay e sia in termini di presentazione, perché immersi in un mondo di gioco a dir poco stravagante, pieno zeppo di umorismo e personaggi parodia dalle tante sfaccettature.
La longevità considerevole (almeno venti ore di gioco garantite), tante quest ed un buon battle system fanno il resto, e tanto dovrebbe bastare a tutti coloro che ne trovano le somiglianze ed i riferimenti a Mother ed Earthbound. Il nostro rammarico si concentra sulla presenza di alcuni bug, senza di questi, anche in virtù del prezzo di lancio molto competitivo, Citizens of Earth avrebbe potuto ambire a valutazioni un po’ più elevate, che probabilmente avrebbero spinto meglio le vendite sui sistemi di riferimento scelti per il rilascio: Pc, Nintendo Wii U e 3DS, PlayStation 4 e PlayStation Vita.
PREGI: Ispirato ai classici old-school del genere. Stile grafico. Ottima longevità. L’umorismo di svariate situazioni. Struttura di gioco e battle system ben implementati e realizzati. Prezzo allettante.
DIFETTI: Qualche bug ancora da sistemare. Comparto audio mediocre. Trama non molto accattivante. Consultazione della mappa fine a se stessa.
VOTO: 7,5/10