Nihilumbra, Recensione PlayStation Vita
La piattaforma digitale di Valve, così come i tanti altri store che tentano invano di farle concorrenza, sono sempre più invasi da porting di giochi mobile giunti su personal computer. La storia di Nihilumbra è in parte questa, arrivato prima su iOS, si è pian piano aperto ad un pubblico di videogiocatori sempre più vasto: PC, poi Wii U, infine PlayStation Vita, con la versione Android in dirittura d’arrivo.
D’altronde, non possiamo farne di certo una colpa al piccolo sviluppatore, che sta cercando di monetizzare il più possibile in vista dei futuri progetti, coi quali per forza di cose dovranno dimostrare di essere maturati e di avere idee chiare su come stupire in un panorama videoludico sempre più stantio in quanto a novità, legate quasi esclusivamente a produzioni indie dall’alto valore artistico e di gameplay.
Entrati in possesso della versione portatile per PlayStation Vita e portato a termine il gioco, siamo quindi pronti per stilare il resoconto di uno dei titoli più sottovalutati e ancora poco conosciuti degli ultimi tempi, nonostante siano passati diversi mesi dal rilascio della prima versione.
IL VUOTO TI APPARTIENE
Può, il vuoto, consentire la nascita di una forma di vita? E con che prospettive, considerando il clima di austerità attorno al quale sarà avvolta?
Nihilumbra tenta di renderci partecipi della soluzione estrema adottata da una piccola porzione di vuoto, forse stanca di rimaner immobile e desiderosa di un’avventura, di una vita vera. Attraverso il suo percorso, di crescita e di sviluppo, verrà a conoscenza del mondo che lo circonda, di poteri che l’aiuteranno a sfuggire alle intemperie ed alla caccia costante del ‘The Void’, aspramente alterato per la fuga del piccolo essere.
Nihilumbra non è solo questo, anzi, da buon puzzle-platform è azione ed un susseguirsi di situazioni e livelli disseminati di trappole, nemici, piattaforme e meccanismi da attivare; niente di impossibile, nella prima tornata che vi porterà a completare il titolo, che tenta di accompagnare dolcemente il giocatore all’interno di un mondo minacciato dall’oscurità, mentre un fantastico narratore esprime e racconta le perplessità del mondo esterno nei nostri confronti. Il destino della piccola e giovane forma di vita è forse già segnato?
Riuscirà a sfuggire al fato? Oppure, nonostante gli sforzi profusi, tutto tornerà come in partenza?
Poche linee di testo guidano le circa due/tre ore di gioco richieste per portare a termine la modalità storia, ma saranno tanti altri gli interrogativi che scateneranno dentro di voi, col procedere delle fasi puzzle-platform tutt’altro che originali, ma ben inserite nel contesto ed articolate in modo tale da garantire un’esperienza di gioco sempre fresca ed appagante.
Questo grazie all’uso dei poteri, selezionabili da uno speciale albero posto in alto a destra dello schermo, grazie al quale potrete selezionare colori che vi permetteranno di rendere ghiacciate le superfici, per aumentare la vostra velocità o quella dei nemici, quindi trarli in inganno dentro delle fosse; per rimbalzare in modo tale da arrivare a piattaforme molto elevate, per fare terra bruciata intorno a voi, o per appiccicarvi letteralmente alle pareti, creando un miscuglio di conseguenze che vi porteranno al superamento dello stage di gioco.
Semplice e funzionale, vi troverete spesso a fare i conti con errori di calcolo nell’utilizzo dei poteri, tanto che si renderà utile il sesto potere, che è quello che vi permetterà di cancellare – come se fosse una gomma – i colori usati nella sezione di stage, tentando di superare un ostacolo o per accedere ad uno dei checkpoint presenti nel titolo. Alla calma di situazioni come queste se ne alternano però altre più veementi, nelle quali sarete inseguiti da nemici o dal ‘The Void’, e qui gli errori potreste pagarli a caro prezzo.
Non parliamo di frustrazione, ma in alcune circostanze potrebbero servirvi un paio di riavvii per comprendere appieno cosa fare, sensazione che invece potrebbe nascere con la seconda delle modalità previste, chiamata ‘Void’ e che ribalta completamente l’anima tutto sommato docile della produzione di Beautifun Games.
Approcciandola, avrete quasi l’impressione di aver a che fare con un titolo dalla doppia personalità: apparentemente tranquillo prima, spietato e durissimo dopo. La modalità succitata, difatti, non è che un extra adatto a pochi: il grado di sfida è davvero molto elevato e, sebbene ciò non possa che rappresentare un bonus per la longevità complessiva, vanno registrate fasi di gioco spesso frustranti. Probabilmente, la soluzione migliore sarebbe stata quella di proporre una sola modalità, caratterizzata però da un grado di sfida accettabile ed omogeneo.
CONTROLLI PRECISI, ARTE VISIVA AL TOP PER QUALITÀ
È soltanto grazie all’attenzione nei dettagli che ci si può imporre in un mercato spietato come questo, e i ragazzi di Beautifun Games hanno colto questo messaggio imparando dai propri errori.
Le problematiche di controllo emerse sulla versione iOS del gioco erano già state risolte in occasione del rilascio per la versione PC di Nihilumbra, ma il team spagnolo non ha perso occasione per dimostrare precisione nella mappatura dei comandi su PS Vita, che usa un sistema ibrido, per così dire, grazie al quale le azioni sono relegate all’utilizzo dell’analogico sinistro o delle freccette per i movimenti e a quello del touch screen per i poteri, che potranno essere selezionati allo stesso modo delle precedenti versioni, con un semplice click, quindi disposti sopra superfici per garantire la buona riuscita delle azioni di gioco.
L’impressione è quasi quella di trovarsi dinnanzi ad un videogioco nato per questo sistema, sia per la grande meticolosità nella taratura dei controlli e sia per l’impatto visivo superiore alla controparte su computer.
Come è possibile? La risposta è molto semplice: Nihilumbra è realizzato con uno stile artistico privo di fronzoli e, seppur con fondali ricchi di dettagli, le grandi risoluzioni raggiungibili su computer ostacolarono un po’ quell’impatto che ora si presenta maestoso sul piccolo ma raffinato schermo OLED di PlayStation Vita. Una palette di colori che ben rispecchia le tinte dark della produzione, dal viola al nero, al grigio, si alternano a tinte più gioviali, che stemperano parte del grigiore iniziale che accompagna la nostra avventura; a sostegno di quest’altalenanza di sensazioni e tonalità fanno capolino folate di vento gelido e tempeste di neve, dettagli ed effetti che non fanno altro che aumentare l’immedesimazione nel gioco, sempre fluido e stabile nella resa visiva ed in quella sonora, con una soundtrack a dir poco ottima (curata da Alvaro Lafuente) ed una narrazione matura e di gran qualità, in inglese ma assistita da sottotitoli in italiano.
Peccato non essere riusciti a limitare quanto più i caricamenti in-game, abbastanza frequenti e non brevissimi, come ci si aspetterebbe per un software destinato a piattaforme portatili, fattore questo che ci fa correggere di un pelo il voto al ribasso,
COMMENTO FINALE
Superate le prime difficoltà emerse con la versione mobile del gioco, Nihilumbra ha saputo mostrarsi agli occhi degli appassionati come un puzzle-platform ben congegnato, nonostante la realizzazione con un quantitativo di risorse abbastanza limitato.
Ciò non ha impedito allo sviluppatore spagnolo di attirare attorno a sé una schiera di appassionati grazie al rilascio del titolo su Steam, e speriamo possa avvenire lo stesso con gli utenti PlayStation che da qualche giorno possono farlo proprio sullo store digitale di PSN, in versione esclusiva per PlayStation Vita.
La longevità non è così elevata, ma se su personal computer questo difetto veniva a galla in maniera più evidente, sulla piccola di casa Sony è in parte mascherato proprio dalla portatilità del sistema, parco di uscite importanti ma sempre adatto a piccoli momenti di svago. In quest’ottica, la versione oggi analizzata dà il meglio, divertendo senza stress nella modalità storia e chiedendo molto di più ai suoi acquirenti, in termini di impegno e precisione, nella modalità extra denominata ‘Void’. Vi consigliamo quindi di farlo vostro qualora foste interessati al genere, anche per supportare un developer che con poco è riuscito a compiere un lavoro quasi privo di difetti – i caricamenti frequenti non sono mai un bene sui sistemi portatili – addobbando il gameplay con uno stile visivo, una narrazione ed una soundtrack di sicuro effetto.
PREGI: Scorrevole e ben concepito, nelle meccaniche di gioco e nello stile narrativo. Controlli perfettamente adattati alla portatile di casa Sony. Artisticamente apprezzabile.
DIFETTI: Longevità risicata. Caricamenti un po’ troppo frequenti e non proprio brevissimi.
VOTO: 7,5/10