Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica. Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.
Torniamo a parlare di Total War: Attila grazie alla pubblicazione di due video da parte di SEGA, publisher dello strategico di The Creative Assembly in arrivo il mese prossimo (17 febbraio) su Pc.
Questa volta, le clip realizzate in computer grafica, ci mostrano le migrazioni dei barbari ma anche come gli Unni, per sopravvivere, abbiano imparato a vivere come i nomadi.
Vediamo così i cambiamenti climatici, le carestie e la minaccia dell’invasione unna che hanno generato enormi migrazioni di massa.
Mentre si avvicinano ai confini di Roma, i Goti, realizzano che il loro futuro è in bilico: il cavaliere sul nero destriero ha il potere di decidere il loro destino. Per sopravvivere in questo mondo di tumulti e guerre, alcune fazioni hanno adottano uno stile di vita nomade, caratterizzato, in Total War: ATTILA, dalle nuove meccaniche Orda.
A differenza delle fazioni di Total War tradizionali, il cui sviluppo si basa su abitazioni statiche e città, le orde migratorie sono libere di muoversi sulla mappa e accamparsi dove reputano opportuno. Vediamo ora i due video, i primo (posto sopra è in italiano), il secondo (in inglese) approfondisce quanto scritto. Buona visione.
Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica. Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.