Arcana Heart 3: Love Max, Recensione PlayStation 3
Il mondo dei picchiaduro ad incontri in 2d è dominato da alcune serie storiche e conosciute. Capita, comunque, che alcuni titoli strettamente giapponesi riescano a varcare i confini nazionali e continentali per giungere anche da noi in Occidente.
E’ il caso di Arcana Heart 3 Love Max (che in realtà si dovrebbe scrivere con cinque punti esclamativi ma che oggettivamente ci rifiutiamo di farlo perché poco elegante anche dal punto di vista grammaticale).
Un gioco tutto al femminile che vede protagonista un cast variegato composto da 23 combattenti.
Si tratta di una variante nata proprio in Giappone che sta prendendo piede anche da noi. Arcana Heart 3 Love Max è in pratica l’edizione estesa (ed occidentale) di un gioco che uscì nelle sale arcade del Sol Levante nel 2009. Dopo cinque anni, grazie a Bandai Namco, il titolo firmato da Examu, approda su console.
A distanza di altri tre anni è giunto a noi, in versione PlayStation 3 e PlayStation Vita giunta a noi a fine novembre grazie a Bandai Namco. E noi siamo qui a parlare dell’edizione PS3.
PICCHIADURO CLASSICO
Arcana Heart 3 Love Max vanta una struttura classica in 2d. La base si fonda sui classici, ovviamente cambiano mosse, combo, trama, personaggi e sfondi. Ma il titolo non offre alcuna novità sostanziale dal cliché a cui siamo abituati da anni dai vari Street Fighter e Mortal Kombat.
C’è la presenza, come detto, di un roster esclusivamente femminile composto da 23 personaggi. Venti di loro erano presenti nell’edizione originale arcade, tre (Weiss, Scharlachrot ed Eko) si sono aggiunti a Love Max con i cinque punti esclamativi.
C’è la possibilità di mischiare i personaggi e gli avatar (in questo caso gli Arcana) per avere stili di combattimento diversificati e dare ampio respiro al gameplay. Fuoco, metallo, ghiaccio, pietra, aria ed altro.
Chiaramente le preferenze andranno ad incidere sulla dinamica di ogni incontro. Tanti contenuti per una trama semplice: un’organizzazione vuole distruggere il Giappone (cosa ha fatto di male questo popolo ancora non si capisce) utilizzando il potere di cristalli misteriosi.
Compito nostro è quello di sventare questo abominio a suon di calci, pugni, attacchi speciali, combo ed altro.
COSA OFFRE IL GIOCO
Andiamo ad elencare ora i contenuti di Arcana Heart 3: Love Max. La modalità Storia si compone di sei stage che nella trama corrispondono ai giorni che ha il Giappone per salvarsi.
Ci dovremo far strada fino al Ragnarock, un robot enorme che bisognerà abbattere a colpi di calci, pugni ed altro (rimpiangiamo la mancanza di Suarez per i morsi) per distruggere i punti deboli e distruggere questa arma letale per un finale che… beh, lasciamo a voi ogni tipo di commento.
E’ comunque interessante la varietà dei personaggi da poter scegliere e le loro mosse ed Arcana. Ma ci sono tante altre cose da fare oltre alla modalità Storia e per conquistare i 56 Trofei del gioco passerà tanto tempo tra le varie modalità. Senza dimenticare il contenuto “interno” da sbloccare come ad esempio artwork e scene di intermezzo che fanno più chiarezza sul background di ogni personaggio e sulla storia.
Troviamo l’immancabile modalità multigiocatore sia offline che online contornato da classifiche in rete.
GAMEPLAY PREGEVOLE, TECNICAMENTE OLD STYLE
Arcana Heart 3: Love Max propone un gameplay pregevole e tantissime gemme tipicamente giapponesi.
Gli attacchi classici sono mischiati a tantissime combo che permettono di essere particolarmente efficaci in duello. Quest’ultime però sono piuttosto difficili da realizzare e non è detto che vadano a segno fino in fondo. Il tempismo sarà fondamentale forse più che in altri giochi.
Tuttavia, le tantissime combo sono indispensabili per andare avanti. Gli sviluppatori hanno ben dosato la difficoltà (tra l’altro selezionabile in 8 gradi, dove 1 è a portata di bimbi ed 8 fa innervosire anche i più esperti).
La varietà di mosse e personaggi è gradevole. Ventitré eroine per salvare il mondo ma altrettante personalità e caratterizzazioni ben diversificate. E non ci sono (soltanto) i soliti modelli stereotipati.
Ad esempio la ragazzina che combatte a fianco di un disegno da lei realizzato che prende vita; una gentildonna munita di pistole accompagnata dalle testimoni (di duello, ndr); o ancora la tipa vestita da coniglietta (perché?) che è seduta ai comandi di un robot meccanico lento ma potente (per la serie se ti prendo di disintegro, ndr) o la studentessa samurai munita di katana e così via.
Dal punto di vista tecnico, il gioco offre un comparto visivo piuttosto datato. Un 2d vecchio stile in stile manga e con protagoniste in abiti succinti. Non c’è alcun elemento in 3d o in simil 2.5d. Anche gli sfondi sono così. E sono statici senza neppure avere troppi dettagli benché alcuni siano davvero belli.
Bene le animazioni, varie e senza incertezze. Si possono notare anche alcuni tocchi di classe anche se sembra essere tornati ad un comparto visivo di un gioco di metà anni ’90.
Comparto visivo tradizionale praticamente. Benissimo il sonoro con alcuni brani davvero interessanti e ricchi di virtuosismi chitarristici. Presente il doppiaggio in giapponese che dà ulteriore enfasi al resto.
Insomma, un compito piuttosto semplice per gli sviluppatori che però lo hanno svolto con perizia anche se, oggettivamente, mancano punti aulici.
COMMENTO FINALE
Arcana Heart 3: Love Max (con cinque punti esclamativi) è un gioco assolutamente consigliato agli estimatori del genere. Qualche spunto interessante ma nulla di clamoroso. Il gioco propone una buonissima varietà di lottatrici a propria disposizione. E questo offre ovviamente una bella varietà.
Tecnicamente il titolo è essenziale. Nato per le sale gioco nelle quali debuttò nell’ormai lontano 2009, è giunto in Occidente su PS3 e PS Vita qualche giorno fa. Il 2d è sicuramente old style con personaggi e sfondi disegnati in stile manga con uno stile vecchio ma gradevole. Ottimo il sonoro perché le musiche sono ben realizzate ed orecchiabili accompagnate da un buon doppiaggio che dà enfasi all’azione.
Punto forte è il gameplay che non ha punti deboli pur non avendo picchi.
In definitiva, si tratta di un gioco assolutamente raccomandato agli appassionati. Ben strutturato, tecnicamente sufficiente. A tratti anche divertente soprattutto se apprezzate questo genere di gioco.
Pregi
Solido gameplay. A tratti divertente. Tutto sommato longevo. Ottime musiche.
Difetti
Non ci sno tantissimi estri. 2D gradevole ma troppo datato. Può avere alcune licenze poco comprensibili per noi occidentali.
Voto
7