Gli appassionati del gioco da tavolo Warhammer 40.000 e relative controparti da videogiocare non possono proprio lamentarsi. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad ascesa e declino di Dawn of War, alla parentesi action di Space Marine ed infine siamo tornai ai fasti di un tempo con le versioni interattive di giochi da tavolo quali Space Hulk e Space Hulk: Ascension.
Da qualche giorno è approdato su Steam, per Pc Windows, Warhammer 40.000: Armageddon, strategico a turni con visuale dall’alto nonché ultimo parto creativo firmato Slitherine Software, che dal 2000 ad oggi si è ritagliato uno spazio nel marasma degli sviluppatori di videogiochi specializzandosi nella confezione di strategici di pregio, e sviluppato da Flashback Games con la collaborazione di The Lordz.
LA SECONDA GUERRA DI ARMAGEDDON
La trama che si dipana in Warhammer 40.000: Armageddon è ricostruita su eventi di una precisa storia dell’universo narrativo creato da Games Workshop: La Seconda Guerra di Armageddon.
A suo tempo questa storia è stata giocata su tavoli in cui miniature da 30 millimetri si davano battaglia, adesso rivive sui nostri monitor: il pianeta di Armageddon è un “pianeta alveare” in cui vivono decine quando non centinaia di miliardi di abitanti. Armageddon è minacciato da un’invasione di Orchi e solo l’abilità strategica dei comandanti delle forze armate dell’umanità potranno salvaguardare il pianeta da una rovina certa.
E’ piacevolmente impressionante vedere disegni e voci dar vita al Comandante Dante degli Space Marines Angeli Sanguinari e al Commissario Sebastian Yarrick, personalità di spicco, eroi, miniature giocate in tante battaglie di Warhammer 40.000. Al loro fianco vecchie e nuove conoscenze del mondo narrativo creato da Games Workshop, che faranno la felicità degli appassionati del celebre gioco strategico che vanta la più vasta letteratura fantascientifica di sempre.
VISIVAMENTE RETRO MA STILOSO
Fin dalle prime battute Warhammer 40.000: Armageddon si mostra tecnicamente d’altri tempi. La pulizia grafica è indiscutibile e la riproduzione di unità e scenari è sopra la media ma non c’è niente che faccia gridare al miracolo.
Pollice in su per gli effetti speciali e scenografici, quelli delle armi e le esplosioni sono ben fatti ma è un vero peccato notare che le unità – invece di essere distrutte o massacrate – semplicemente svaniscono dalla plancia di gioco rendendo Armageddon un autentico gioco da tavolo su computer. Stessa cosa si può dire per le animazioni di movimento: praticamente assenti, regalando l’agrodolce sensazione di giocare ad un gioco da tavolo sul monitor.
Come abbiamo accennato, però, la gran quantità di unità e la buona dose di dettagli fanno pendere l’ago della bilancia verso una complessiva presentazione positiva di tutto il lavoro artistico. Le scene di intermezzo sono affidate a disegni fatti a mano molto evocativi, mentre i testi sono accompagnati da un doppiaggio inglese non sempre all’altezza della situazione. Warhammer 40.000: Armageddon, tirando le somme, non passerà alla storia per il comparto tecnico.
FACILITA’ DI FRUIZIONE E PROFONDITA’ STRATEGICA
Al di là della grafica essenziale, che permetterà al gioco di raggiungere le configurazioni più datate e meno dotate di acceleratori grafici, quel che piacevolmente impressiona è la parte strategica e tattica del gioco.
Come ogni strategico a turni griffato SSI d’altri tempi, le mappe di gioco sono suddivise in esagoni, come interessanti scacchiere in cui muovere le unità e calcolarne raggio d’azione delle armi. Il gioco mette a disposizione un budget di crediti e dei “punti comando” che determinano quante unità possiamo schierare nel corso della battaglia (niente eserciti infiniti, insomma).
Una saggia gestione di crediti e tipi di unità da schierare fanno la differenza fra una sonora sconfitta, una vittoria di Pirro ed una vittoria schiacciante: tutto è affidato alle abilità del giocatore, che deve imparare in breve tempo quali siano le unità “anticarro”, quelle più efficaci contro la fanteria o le unità aeree. Infine si possono schierare e controllare i Titani, mastodontiche unità semoventi capaci di tenere praticamente da sole un campo di battaglia “inondato” di orchi assetati di sangue.
Dopo le missioni preparatorie iniziali, tutta la profondità gestionale, tattica e strategica viene a galla, mettendo in evidenza la perizia di Slitherine di mettere sul piatto dell’offerta una sfida “scacchistica” d’altri tempi, mai noiosa o frustrante. Va da sé che se si è appassionati di videogiochi quali Call of Duty o Uncharted, probabilmente si sta leggendo la recensione del gioco sbagliato.
Warhammer 40.000: Armageddon mette a disposizione gli eserciti degli Space Marine di Salamandre, Ultramarines e Blood Ravens, insieme alla Legione d’Acciaio della Guardia Imperiale, che a differenza degli Space Marine schiera semplici coscritti dall’indiscutibile coraggio.
Contro il giocatore si schierano armate ammutinate – nelle missioni di preparazione – e orde di Orchi dopo. Le unità che è possibile schierare sono letteralmente a decine: fanteria, veicoli bipedi, carri armati, velivoli e titani. L’unico peccato è che dello stesso modello si trovano anche una decina di varianti, riducendo certe scelte più a gusti personali che a reali distinzioni sul campo di battaglia.
COMMENTO FINALE
Warhammer 40.000: Armageddon è uno strategico a turni con visuale dall’alto, in due dimensioni e in mappe suddivise in esagoni come nella miglior tradizione Panzer General.
Tecnicamente sembra saltato fuori da una macchina del tempo, risultando squisitamente retro, si presenta bene sul “fermo immagine” e sono anche belli gli effetti delle armi delle tantissime unità in gioco.
Peccato che le animazioni non siano all’altezza: sembra di spostare le miniature di Warhammer 40.000 su una plancia e sebbene l’effetto “stiamo giocando un gioco da tavolo” possa essere gradito a qualcuno, di certo per tanti altri – incluso chi vi scrive – si perde l’occasione per vedere “pulsare di vita” quelle unità che abbiamo sempre sognato di vedere in azione.
La mappa divisa ad esagoni farà la felicità degli strateghi che amano i giochi all’antica e l’infelicità di chi cerca un gioco più movimentato. Andare sul pianeta Armageddon e rivivere la storia scritta negli annali di Warhammer non è roba da poco.