Space Hulk: Ascension, recensione Pc
A poco più di un anno di distanza dalla recensione di Space Hulk, rieccoci a parlare di un titolo pressoché identico nelle meccaniche di gioco ma profondamente diverso sotto il profilo tecnico e tante novità sotto altri aspetti, Space Hulk: Ascension.
Full Control, software house danese che ha sviluppato il titolo, ha raccolto tutte le segnalazioni, i consigli e l’esperienza maturata negli ultimi dodici mesi ed ha deciso di rilanciare il loro lavoro sotto una nuova veste: una nuova versione del gioco, stand alone (quindi non si può installare sul gioco precedente), orfana del multiplayer asincrono e ricca di contenuti.
SI TORNA NELLO SPACE HULK
Space Hulk: Ascension è uno strategico a turni con visuale isometrica, ambienti e personaggi in tre dimensioni, elementi da gioco di ruolo e una lunga campagna per il giocatore singolo che vanta un centinaio di missioni.
Il titolo di Full Control – come il suo predecessore – si basa su quello omonimo da tavolo e, per chi non lo sapesse, è ambientato in giganteschi relitti spaziali (gli Space Hulk, per l’appunto) che sono infestati da alieni assetati di sangue e genoma umano. Il compito di ripulire i relitti alla deriva, di esplorare queste monumentali carcasse di metallo e di recuperare eventuali reliquie è affidato agli Space Marine più forti che l’Umanità abbia mai conosciuto: i Terminator.
Armati con le armi più potenti e difesi dalle armature migliori, questi super-soldati geneticamente modificati sono gli unici capaci di sopravvivere in condizioni estreme.
Le condizioni estreme sono dettate dal fatto che gli Space Hulk hanno corridoi stretti, sono quasi completamente immersi nell’oscurità e nascondono insidie come i Genestealer, degli alieni talmente forti da poter abbattere un Terminator, senza contare tutte le problematiche legate al fatto che parliamo di tecnologia abbandonata a se stessa per decenni, quando non secoli.
COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA
Space Hulk: Ascension si presenta decisamente sotto una nuova veste grafica. Molti accorgimenti sono stati adottati e numerose migliorie sono state realizzate. Gli ambienti appaiono più impressionanti ed inquietanti, grazie ad una sapiente gestione dell’illuminazione.
Il motore di gioco, anche se sempre lo stesso, gode di più qualità, più rifinitura e lo si evince dai modelli tridimensionali dei Terminator, dalla qualità della telecamera che ciascuno di loro porta (e che riproduce fedelmente ciò che il personaggio selezionato effettivamente vede).
Anche gli effetti delle armi e i loro suoni sembrano rivitalizzati, facendo impallidire il pur discreto lavoro realizzato con la prima incarnazione di Space Hulk, quella dell’anno scorso.
Mouse e tastiera alla mano, ci troviamo di fronte ad un gioco su cui è stato speso molto tempo per rendere l’esperienza solitaria la più piacevole possibile. Menu di gioco, gestione della squadra di Terminator, personalizzazione dei personaggi ed evoluzione di questi proprio come un gioco di ruolo sono le prime cose a risaltare.
Le missioni e le azioni fruttano punti esperienza, che si accumulano per superare il limite stabilito per passare al livello di potenza superiore. Ad ogni passaggio di livello ci è affidato il compito di evolvere caratteristiche, capacità ed equipaggiamento di ogni soldato. Sta a noi decidere quando e cosa equipaggiare per tenere testa agli insidiosi Genestealer.
La difficoltà di gioco non è contemplata nella frase “rendere l’esperienza solitaria la più piacevole possibile”, dal momento che è decisamente sopra i livelli di guardia e mette a dura prova tanto la pazienza quanto la bravura tattica di chi gioca.
Quando si passa all’azione, questa è scandita dai turni di gioco e dalla poca libertà di movimento che il claustrofobico Space Hulk offre. Le squadre di ingombranti “carri armati” bipedi e armati di tutto punto soffrono gli angusti corridoi scarsamente illuminati e costellati da condotti di areazione e porte a scorrimento che sembrano stati creati per permettere agli alieni di strisciare indisturbati e colpire alle spalle gli impavidi guerrieri.
Per evitare questi inconvenienti ci viene affidato il compito di gestire al meglio i movimenti da compiere, coprire le aree da cui potrebbero arrivare le minacce e sfruttare al meglio il poco spazio che ci viene offerto. In caso contrario imboccheremo la strada della missione fallita e ci occorrerà ricominciare da capo, senza nemmeno la certezza di subire esattamente gli stessi movimenti e gli stessi attacchi dai Genestealer. Una nota di colore va dedicata a questi ultimi, adesso più agguerriti che mai e di varia natura: anch’essi dotati di diversi modi di offendere e diverse abilità.
L’unione della rinnovata veste grafica e la difficoltà generalmente alta va ad avvalorare la sensazione di tensione e nervosismo. Queste due emozioni sembrano essere state cercate ed ottenute dagli sviluppatori proprio per merito dei loro sforzi creativi sul piano artistico e di programmazione. La sensazione di essere lì, al fianco degli ultimi campioni dell’Umanità, in un dedalo di corridoi angusti ed infestati da un nemico astuto e temibile è ben resa e non crediamo di sbagliare affermando che i giocatori più sensibili e meno forti cadranno nella frustrazione o nell’insofferenza data da un gioco che non perdona gli errori e premia (poco) i meriti.
COMMENTO FINALE
Space Hulk: Ascension viene presentato come un progetto completamente nuovo ed innovativo. Guai a parlare di “versione riveduta e corretta”, gli sviluppatori potrebbero prendersela a male e a buon diritto.
Sebbene l’ossatura sia quella dello strategico a turni che si svolge su una scacchiera, Space Hulk: Ascension è talmente ben curato sotto gli aspetti visivo (soprattutto) e sonoro che appare realmente come un prodotto a se stante.
Non abbiamo sofferto l’improbabilità statistica dei tiri di dado sperimentata in Space Hulk e ci siamo piacevolmente imbattuti in situazioni non previste, pur rigiocando la stessa missione più di una volta. Space Hulk: Ascension è certamente un acquisto obbligato per tutti quelli che cercano un videogioco su licenza Warhammer 40.000 bello tosto, impegnativo, soddisfacente.
Astenersi tutti coloro che intendono il videogiocare come momento di estremo relax e quello che hanno già spolpato Space Hulk, praticamente lo stesso gioco ma decisamente più grezzo e rivolto agli amanti della controparte cartacea.
Pregi: Comparto tecnico totalmente rivisitato e rivitalizzato: lo Space Hulk non è mai stato così impressionante. Sistema di personalizzazione e potenziamento delle unità convincente. Una volta padroneggiati i controlli risulta molto intuitivo.
Difetti: La curva di difficoltà è molto alta: basta un errore di valutazione e la missione degenera o fallisce. Chi ha già eviscerato Space Hulk potrebbe non trovare in questo un acquisto obbligato. Non brillava d’originalità prima, non brilla ora. Niente multiplayer.
Voto: 7/10.