Si è fatto un gran parlare di Dragon Age: Inquisition in arrivo a novembre dimenticandosi quasi del fatto che il nuovo capitolo della serie action gdr di stampo Fantasy di BioWare sarà un titolo cross-gen.
Questo significa che oltre ad approdare su Playstation 4 ed Xbox One, il gioco sarà la sua comparsa anche sulle vecchie ammiraglia di Sony e Microsoft, ovvero su PlayStation 3 ed Xbox 360 (oltre che su Pc, che però è fuori discussione in questa notizia).
Neil Thompson, direttore dell’arte e dell’animazione, ha parlato del fatto che BioWare spingerà al massimo l’hardware di PlayStation 3 ed Xbox 360. Lo ha fatto in un lungo intervento a VG247.
“Quando cerchi di realizzare un’esperienza di nuova generazione e devi farla girare anche su console di generazione precedente senza particolari compromessi, allora devi spingere quell’hardware al limite. E’ difficile ma vogliamo che la gente possa avere la stessa esperienza di gioco, a prescindere dalla piattaforma. Dal punto di vista grafico, le versioni next-gen di Dragon Age: Inquisition appaiono più dense e popolate, ma in termini di estetica il gioco dovrebbe essere lo stesso su tutti i sistemi”.
In sostanza, quindi, anche gli utenti PlayStation 3 ed Xbox 360 potranno godere di un gioco gradevole e completo sotto tutti i punti di vista nonostante le limitazioni tecniche delle console rispetto alle nuove arrivate.
E Thompson continua per parlare dei contenuti:
“Il mondo di Thedas è enorme. E li, là con più fazioni in guerra e questo scenario genera solo idee. Ci sono così tante storie che posso dire che il fiume di idee scorre ancora. E la cosa positiva è che queste storie non sono sono tutti legate ad un singolo personaggio. Possiamo sempre promuovere nuovi personaggi e raccontare nuove storie da diverse prospettive all’interno delle fazioni. Così si mantiene vivo l’interesse”.
L’articolo continua descrivendo il lavoro fatto da BioWare col Frostbite Engine. E se volete farvi un’idea di cosa sarà il prossimo Mass Effect basterà controllare quanto fatto in Dragon Age: Inquisition.
“Frostbite ci permette di fare molto di più – dice Thompson – una delle principali fonti di ispirazione per Dragon Age: Inquisition è stato il lavoro di artisti del Rinascimento del Nord. Abbiamo visto l’introduzione del Frostbite come semi-rinascimentale di BioWare in termini di arte visiva. Troviamo un mondo minaccioso, ci sono un sacco di pericoli e la minaccia di morte e distruzione. Ma questo non dovrebbe alterare il fatto che il mondo possa essere ancora bello. Volevamo introdurre un ambiente molto più colorato e ricco di quanto abbiamo visto in Dragon Age II. Non ci sono stati compromessi. Abbiamo avuto la possibilità di portare sullo schermo un mondo molto più vivido, ricco e lussureggiante di sempre”.