Non c’è due senza tre, recita la massima. E chiaramente, forte di questo, Deep Silver propone Sacred 3 dopo i successi dei primi due capitoli tra le numerosissime speranze degli appassionati di questa saga action gdr.
Sacred 3, pubblicato è disponibile dallo scorso primo agosto su Pc, anche tramite Steam, su PlayStation 3 ed Xbox 360 sia in formato tradizionale che in download digitale. Ad occuparsi dello sviluppo è stato Keen Games per il publisher Deep Silver.
Andremo a parlare della versione che si trova sulla piattaforma di Valve disponibile al prezzo di 49,99 euro. Esistono anche, al momento, tre dlc. Il primo è Underworld Story che aggiunge 4 missioni supplementari negli Inferi di Ancaria; il secondo è Malakhim Hero (un personaggio aggiuntivo, Kython il Malakhim) e Z4ngr13f Weapon Spirit.
UN NETTO TAGLIO COL PASSATO
Iniziamo subito con un po’ di storia per chi non conoscesse la serie, tra le più apprezzate in ambito action gdr al punto di essere menzionata tranquillamente tra le alternative più valide a quella di Diablo.
Sacred: La Leggenda dell’Arma Sacra uscito nel 2004 e Sacred II che venne pubblicato nel 2008, hanno infatti scritto pagine importanti di storia proponendo diversi spunti interessanti come ad esempio la personalizzazione dei personaggi, la loro crescita e gestione per quanto riguarda le abilità.
Entrambi proponevano un’enorme mappa da esplorare. Ancaria, la regione fatata teatro delle eroiche gesta degli eroi sapeva offrire tantissimo sia in quantità che in varietà. Tanti gli amanti italiani di Sacred 1 grazie soprattutto ad un’edizione FX a pochi euro, completamente in italiano e completa di espansioni.
Discreto anche il secondo episodio, molto vasto al quale si aggiunge un’espansione di livello anche se leggermente meno evocativo del primo atto della saga.
In Sacred 3, tutto, anche la semplice esplorazione, è stato semplificato al massimo. Non più una vastissima mappa da settacciare in ogni minimo anfratto capace anche di offrire soltanto per girare i posti più rappresentativi ma diverse easter egg. La produzione ha preferito concentrarsi su punti singoli, più o meno grandi, da andare a selezionare nella mappa per svolgere la propria missione. Questo ricorda molto l’approccio ai mmorpg.
E questo è solo un dettaglio. Come vedremo, infatti, gli sviluppatori hanno proposto un action gdr con tanta azione ma con pochissimi elementi gdr. Praticamente quest’ultimi sono ridotti all’osso (ed anche a qualcosa di meno). E ci chiediamo il perché fin da ora.
I NUOVI EROI DI ANCARIA
Troviamo così nuovi eroi, alcuni invero conosciuti come il Seraphim che in Sacred non può mancare, poi troviamo l’Ancarian, il Khukuri ed il Safiri più il Malakhim che come abbiamo visto è appannaggio di chi ha acquistato il dlc apposito.
Impossibile personalizzarli esteticamente, ma questo non è mai stato un grosso problema, ma impossibile anche personalizzarli come si vorrebbe (ed auspicherebbe).
La gestione del personaggio si riduce nello scegliere alcune abilità attive e passive (mai più di due quelle attive ed una sola quella passiva) in un lotto piuttosto ristretto.
Col passare dei livelli e spendendo l’oro raccolto durante le quest, si potranno applicare dei miglioramenti a queste abilità che hanno un ristrettissimo schema con pochissime diramazioni. Il minimo indispensabile per evitare che migliaia di personaggi siano uguali in tutto e per tutto.
Stesso discorso dicasi per le armi e per l’equipaggiamento. Il gioco, non permette una raccolta di numerose armi ma quelle che si otterranno, grazie alla risoluzione di alcune missioni, daranno poi, la possibilità di migliorare tutto spendendo soldi, previo ovviamente il passaggio dei livelli visto che certe caratteristiche si sbloccano gradualmente.
Ad ogni modo, tutti, sono chiamati a salvare nuovamente Ancaria da un pericolo che sta sconquassando l’intera regione, una volta in pace ma ora in serio pericolo per colpa del solito cattivone di turno, questa volta Lord Zane che vuole diventare una divinità senza curarsi minimamente del proprio operato e preferendo distruggere tutto e tutti pur di riuscire nel proprio intento. Per diventare un dio, quindi, si allea con i demoni per rubare il cuore di Ancaria, un potentissimo artefatto custodito dai serafini.
La trama, possiamo pure saltarla, ma questo non è un dettaglio imperante, né tanto meno è da questi particolari che si giudica un hack and slash…
NIENTE OGGETTI EXTRA, NIENTE LOOT
La mancanza più grave, e sicuramente la più incomprensibile per questo genere di giochi, è l’assoluta assenza di una raccolta di oggetti extra. Il tipico loot che rende grande o noioso un action gdr.
Dicevamo che evidentemente, gli sviluppatori hanno scelto un approccio più action. E la loro decisione si è concretizzata nell’eliminare uno dei tratti più importanti di un action gdr. Di fatto, lungo le nostre scorribande ad Ancaria, raccoglieremo esclusivamente monete da spendere più nello sbloccare le abilità, e globi verdi o gialli utili a riacquistare l’energia vitale o il mana per poter effettuare gli attacchi speciali.
Le armi, pochissime, fanno parte di alcune ricompense dopo determinate quest. Stesso discorso vale per i pezzi di armatura. C’è anche la possibilità di raccogliere (ed il loot finisce qui) dei frammenti degli spiriti degli Eroi di Ancaria che possono essere selezionati a proprio piacimento per dare quel tocco diverso al proprio personaggio.
Ritroviamo così le essenze del Gladiatore, della Serafina, del Nano, del Mago Guerriero, del Mago Dragone, della Vampira e così via che se selezionati offrono una caratteristica supplementare passiva al nostro aspirante eroe.
Ed il capitolo Loot si chiude qui. Un vero peccato e non aggiungiamo altro.
GAMEPLAY GRADEVOLE MA LINEARE
Andiamo ora ad esaminare il gameplay nudo e crudo. Keen è riuscito ad offrire qualche cosa di gradevole dando al pubblico un’azione ben fatta e piuttosto solida. Sicuramente è uno dei lati positivi di Sacred 3.
Sebbene ridotto all’osso, il combattimento offre alcune varianti facilmente raggiungibili con la tastiera o, ancor meglio, col joypad Xbox. E’ possibile, infatti, giustiziare un nemico stordito, oppure fare delle prove di forza o ancora afferrarlo e scaraventarlo.
Nondimeno, è interessante anche la possibilità di abbassare gli scudi ai nemici per poi attaccarli in modo efficace. Tutte dinamiche action trasportate nel mero combattimento del gioco. In alcune missioni c’è anche la possibilità di interagire con alcuni ingranaggi per poter andare avanti nella storia.
Gradevole, ma lineare. Se avessero pensato anche al loot probabilmente staremmo parlando di altro. Perché se l’azione può essere gradevole ma al tempo stesso lineare, non esiste altro. Nessun personaggio non giocante (Png) con cui parlare, nessun negoziante (o vendor come ormai è solito chiamarli).
Si interloquisce solo con le Serafine (la bella Aria in primis) che guideranno idealmente il nostro cammino.
Il livello di difficoltà è adatto ai neofiti e per quanto riguarda la longevità è possibile chiudere il tutto in una manciata di ore: circa 6 o 8 ore ma se volete compiere tutte le missioni e non solo quella della trama principale dovrete raddoppiare questo dato che salirà a circa una dozzina di ore.
A queste bisogna aggiungere quelle offerte dal dlc Underworld Story.
Senza dimenticare che è possibile rigiocare il tutto per poter aumentare il livello e sbloccare il resto delle abilità che rendono devastante il proprio eroe.
Bene il single-play, divertente anche la cooperativa che permette di giocare in multiplayer con altri tre utenti.
Questo riesce ad offrire oggettivamente anche fasi divertenti di gameplay ed alza senza dubbio il livello della produzione.
TECNICAMENTE VALIDO
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Il dato positivo di Sacred 3 sta nella realizzazione tecnica. Keen ha foggiato un prodotto solido. La visuale isometrica regala molti dettagli ed anche le mappe, benché non lunghissime, sono molto variegate. E le telecamere a volte variano con visuali dall’alto o laterali che comunque non danno problemi alcuno in termini di gameplay.
Alcuni paesaggi sono incantevoli ed i dettagli sono ben realizzati. Luci ed ombre sono oggettivamente azzeccate. Alcune mappe sono oggettivamente ispirate.
Discreta la varietà dei nemici mentre da apprezzare sono le tantissime scene di intermezzo stilisticamente azzeccate e con un design che comunque si rivela moderno.
Il sonoro rimane sugli standard conosciuti con dialoghi ben congegnati in inglese ed anche con un pizzico di ironia ed alcuni omaggi (ad un certo punto troverete il Fresh Meat già conosciuto in Diablo).
La traduzione dei testi in italiano è stata realizzata degnamente e riesce a far trasparire anche qualche nota di colore che evidentemente gli sviluppatori hanno voluto usare per sdrammatizzare il tutto.
Gli effetti sonori sono standard e non passano certo alla storia ma sono li a fare il loro giusto lavoro.
COMMENTO FINALE
Scrivere un giudizio su Sacred 3 non è semplice. Se si vede il lato puramente action allora possiamo parlare di un prodotto discreto.
Tuttavia, il nome Sacred è indissolubilmente legato alla serie action gdr… gdr, appunto, che manca praticamente del tutto. Non è possibile personalizzare il proprio eroe, manca il loot, le cose da gestire sono pochissime ed ancor meno le cose da fare. L’esplorazione è praticamente assente perché le tante mappe che ci sono sono lineari.
E l’unica scelta si traduce nell’andare direttamente al capitolo principale della trama o nel selezionare le location minori che spesso e volentieri si risolvono in una manciata di minuti essendo mere e propri arene o poco più.
Ci chiediamo il motivo di tutto ciò. Avvicinare i neofiti all’action gdr? Sembra di giocare ad un God of War più che altro.
I primi due Sacred potevano essere annoverati a buon titolo tra i maggiori antagonisti (e non soltanto cloni) dei Diablo e Diablo 2. Sacred 3 manca troppo nella parte ruolistica. Sarebbe forse troppo sperare in qualche patch riparatoria come seppe fare Blizzard con Diablo 3? Siamo convinti che con un loot anche discreto il tutto migliorerebbe in modo esponenziale.
La mania di semplificare tutto l’aspetto ruolistico non ci piace (la primissima versione di Diablo 3 non ci piacque).
Non chiamatelo action gdr. Per il resto un valido action: a tratti sembra di giocare o a God of War o a Golden Axe, vista l’ambientazione Fantasy.
Promosso con sufficienza per la componente tecnica e per il gameplay del multiplayer, consigliato, però, agli amanti dei titoli action che vogliono assaggiare, molto tiepidamente, il lato ruolistico dei giochi.