Il nostro Diario ci porta al 1997, anno in cui venne pubblicato un titolo destinato ad entrare a pieno diritto nella storia dei videogiochi. Vogliamo ricordare, infatti, proponendovi la sequenza introduttiva, Fallout, primo titolo dell’acclamata (ed omonima) serie gdr conosciuta dai più giovani soprattutto per il terzo episodio e per New Vegas decisamente pijù recenti.
Il gioco venne sviluppato da Interplay Entertainment di Brian Fargo, fucina di giochi importanti (Castles, Battlechess, Icewind Dales, solo per ricordare qualche titolo) e riprese il filone post-apocalittico dell’inverno nucleare lanciato anni prima da Wasteland che, guarda caso, vide lo stesso Fargo impegnato nel ruolo di codesigner. Del resto con un titolo del genere non poteva essere diversamente.
La trama è ambientata nel futuro, nel 2161, anno in cui il mondo vive ancora le conseguenze di una guerra iniziata nel 2077 che si risolse in un conflitto atomico per accaparrarsi gli ultimi giacimenti di petrolio ed uranio.
Il protagonista vive nel Vault 13, in California, ed è costretto ad uscire fuori dal rifugio per affrontare il mondo esterno nel tentativo di reperire il pezzo di ricambio per aggiustare il chip indispensabile alla purificazione dell’acqua. Il problema è che il personaggio deve vedersela con creature mutanti ed altre avversità.
Il tutto, come vedremo nel filmato introduttivo, sembra essersi fermato tra gli anni ’40 e gli anni ’50 del ventesimo secolo.
Tra le caratteristiche tecniche ricordiamo la visuale isometrica, tipica di quegli anni, ed il sistema S.P.E.C.I.A.L. per la creazione del personaggio che tiene conto di 7 caratteristiche primarie da sviluppare: Forza; Percezione; Resistenza; Carisma; Intelligenza; Agilità e Fortuna), più altre caratteristiche regolabili a piacimento.
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