The Banner Saga, Prime impressioni
Arriverà tra meno di un mese e dopo un po’ di attesa sarà uno dei titoli su Pc di inizio anno (arriverà a metà gennaio) su cui i riflettori saranno certamente puntati.
Stiamo parlando di The Banner Saga, strategico a turni a sfondo gdr ambientato nel magico mondo della mitologia nordica. I vichinghi diventeranno familiari in questo titolo sviluppato da Stoic una software house indipendente che l’anno scorso ha intrapreso questa avventura: la lavorazione di un titolo previo campagna Kickstarter.
Campagna peraltro andata sontuosamente: Stoic chiedeva 100.000 dollari e ne ha raccolti 723.886 grazie ad oltre 20.000 utenti che hanno donato il loro contributo agli sviluppatori tra i quali figurano i nomi di Alex Thomas, Arnie Jorgensen e John Watson, un trio ex BioWare che ha lavorato a Star Wars: The Old Republic.
Una somma considerevole che ha permesso anche la possibilità di realizzare The Banner Saga: Factions, una sorta di antipasto multiplayer free-to-play già presente su Steam dallo scorso 26 febbraio.
Detto questo, ecco quali sono le nostre prime impressioni su The Banner Saga che sarà presente su Pc a partire dal prossimo 14 gennaio.
L’AMBIENTAZIONE AFFASCINA FIN DA SUBITO
Stoic ha messo a disposizione una versione lunga circa 4 ore, grazie alla quale si impara a conoscere il mondo attorno a noi ed i rudimenti per padroneggiare al meglio i personaggi, i comandi e l’interfaccia peraltro piuttosto facile ed intuitiva. Il titolo completo, si attesta attorno alle 12 ore e più.
Caricato il gioco si nota subito l’impatto ambientale di sicuro effetto. Il mondo nordico, con i suoi paesaggi intrisi di neve dai colori forti ma contrastanti abitato dai vichinghi, ha un suo peso specifico. Ed è molto bello, almeno a nostro avviso, notare questa influenza. Il tutto è molto affascinante e concilia anche col periodo natalizio che stiamo attraversando. Al pronti via faremo una conoscenza importante, quella con i Varl, giganti forzutissimi muniti (o dotati?) di corna lunghissime. Si tratta di creature generate da una divinità come incrocio tra esseri umani ed animali. Sono molto forti nel combattimento, come dicevamo. I Varl si alleano con gli umani per combattere i Dredge, il “lato oscuro” dei Varl generati da un Dio maligno. Si credeva che fossero estinti ma sono poi ricomparsi prepotentemente nella storia di The Banner Saga e si tratta della minaccia da debellare per far tornare la pace.
UN PO’ STRATEGICO, UN PO’ RUOLISTICO, TRA AVVENTURA E GESTIONALE
Cosa è di preciso The Banner Saga? La risposta è un sapiente mix tra strategico a turni, che si palesa in modo prepotente durante i combattimenti, gioco di ruolo, con la presenza di ricompense e di miglioramento dei personaggi e dell’equipaggiamento. Attenzione, però, sarà fondamentale leggere anche i dialoghi, presenti in massa nel gioco. Le risposte multiple hanno la loro importanza e generano cause ed effetti diversi.
Ci saranno scelte da fare che potranno avere le loro conseguenze e che potrebbero essere fatali. Sarà necessario essere equilibrati, concedere il giusto riposo ai propri guerrieri, bisognerà far fronte agli imprevisti durante il viaggio in una mappa davvero vasta.
Gli spostamenti all’interno del mondo di The Banner Saga si materializzano tramite caravan. E qui bisognerà fare attenzione alla gestione dei nostri eroi. Tenere d’occhio il morale perché se chi ci segue non sarà contento potremmo andare incontro a sconfitte dolorose. Fermarsi per riposare andrà bene, ma si dovrà tener conto delle scorte di cibo. Anche qui la parola chiave sembra essere equilibrio. I rifornimenti saranno d’obbligo.
I COMBATTIMENTI
Cuore del gioco, è senza dubbio la battaglia contro i Dredge. Piccole o grandi che siano. Nelle grandi battaglie bisognerà scegliere la strategia adatta, il posizionamento ed il numero di certe unità sarà decisivo ai fini dei risultati nella griglia di battaglia. Ovvio che gli arcieri non vanno posizionati in prima linea onde evitare una “strage di innocenti”.
Il gioco si ispira a Final Fantasy Tactics: ogni personaggio può così compiere due azioni nel proprio turno, ossia spostarsi ed attaccare i nemici. Si possono anche utilizzare alcuni punti Willpower che possono potenziare i danni. Ovviamente i Wilpower saranno limitati.
L’azione si svolge su una classica griglia ed ogni unità e personaggio avrà il proprio raggio d’azione. Stesso discorso per i tipi di attacchi e di armi.
I personaggi hanno sia un punteggio legato all’armatura che uno legato alla forza. L’Armatura rappresenta la difesa (ed il grado di sopportazione dei danni subiti), la forza, invece, indica non solo il danno massimo che quell’unità o personaggio può infliggere, ma anche i punti vita.
Centellinare le azioni, posizionare al meglio i propri personaggi sarà vitale anche perché gli eserciti nemici non fanno sconti e spesso e volentieri sono anche più numerosi. Nondimeno, alcuni personaggi che rimarranno in vita potrebbero anche darci una mano per arrivare in posti altrimenti più difficili da raggiungere. In poche parole, chi combatte ha un proprio peso anche nella trama che vanta tante sfaccettature e molteplici personaggi.
Intuiamo la profondità della trama ma con i sottotitoli in italiano sarebbe molto meglio. Non lo neghiamo.
IL FASCINO GRAFICO
E veniamo ora al lato tecnico di The Banner Saga. L’impatto grafico è di primissimo livello e l’atmosfera nordica è resa davvero bene da uno stile interessantissimo, possente, e sicuramente efficace. Non ci sono poligoni o 3d, piuttosto sono presenti disegni artisticamente validi che ricordano anche un po’ Heimdall, famoso gioco su Amiga di metà anni ’90 sviluppato da Core Design. La differenza è che qui il tutto è molto più fluido e più pulito, come è ovvio che sia.
La mitologia Norrena ma anche i paesaggi nordici sono ottimamente resi. Le scene di intermezzo sono allo stato dell’arte mentre durante il gioco, le animazioni in battaglia fanno la loro figura. Insomma, nulla da eccepire anche perché l’interfaccia è semplice ed intuitiva. Fa il suo dovere fino in fondo e ci fa piacere sottolineare come una scelta artistica di livello possa senza dubbio compensare il fatto che non ci sia il 3d ormai abusato in ogni dove.
Il sonoro presenta alcuni brani sono notevoli e di impatto: aiuta ad immergersi ancor di più in questa ambientazione nordica. La colonna sonora è firmata da Austin Wintory, candidato al Grammy di quest’anno grazie a The Journey, particolare esclusiva PS3. Da ascoltare e riascoltare il tema principale.
Ottimi gli effetti sonori mentre manca il doppiaggio. I dialoghi sono sottotitolati in inglese e speriamo in ogni modo che Stoic possa regalarci la traduzione in italiano perché potrebbe far apprezzare ancor di più questo interessante titolo.
CONCLUSIONI
The Banner Saga ha potenzialità enormi. Gli utenti Pc a breve potranno avere tra le mani un miscuglio davvero interessante tra gioco strategico a turni, gdr, avventura e gestionale in salsa “vichinga”.
Non abbiamo notato particolari difetti tecnici sebbene i caricamenti, ad onor del vero, spezzano un po’ troppo il ritmo e sono un filino lunghi. Tuttavia, il lavoro svolto da Stoic sia a livello tecnico che sul gameplay (i combattimenti sono tosti ma non sono impossibili e c’è la possibilità di scegliere il proprio livello di difficoltà tra facile, medio e difficile) appare encomiabile. Ci si aspetta molto, moltissimo da questo The Banner Saga.
PREGI: Grafica eccellente. Atmosfera coinvolgente. Gameplay intuitivo. Combattimenti tosti. Trama forte.
DIFETTI: Troppi caricamenti. Non è propriamente un difetto ma lo elenchiamo qui: manca la localizzazione in italiano e questo potrebbe penalizzare i giocatori nostrani.