Il calcio si rinnova. Anno dopo anno. Non fa eccezione quello videogiocato. Ed Electronic Arts, forte di un predominio sulla concorrenza (anche in certi frangenti imbarazzante, ndr), propone al grande pubblico Fifa 14.
Il mese scorso, il titolo EA ha fatto il suo esordio su Pc, Xbox 360 e PlayStation 3 mentre il mese prossimo, ai rispettivi lanci di Xbox One (22 novembre) e PlayStation 4 (da noi il 29 novembre), sarà presente in grande stile sfidando anche la Next Gen con l’ausilio di diverse novità tecniche (Ignite Engine in primis).
Tocca a noi, adesso dire la nostra sul nuovo gioco calcistico. Abbiamo analizzato la versione per PlayStation 3 ed ecco cosa ne è venuto fuori.
INTERFACCIA GRAFICA PIU’ PRATICA, OPZIONI IMMEDIATE
La prima cosa che salta all’occhio in Fifa 14, è senza dubbio il nuovo riordinamento dei menu grazie ad un’interfaccia grafica molto più pratica e simile a quella che troviamo in Windows 8. Troviamo così diverse aree tematiche con le relative opzioni.
Partita rapida, Modalità Carriera, Ultimate Team e le notizie aggiornate in tempo reale sono le quattro opzioni in primo piano. Ma è solo il principio di una quantità di contenuti davvero elevata (come è comunque tradizione in qualsiasi gioco sportivo firmato EA fin dagli albori, ndr). Il gioco terrà conto delle funzionalità più utilizzate e le raggrupperà nella prima pagina per facilitare ulteriormente le nostre azioni pre-partita o di gestione della squadra.
Nondimeno sarà possibile accedere a tutto quello che c’è di contorno, visualizzazione replay, o se più vi aggrada, fare qualche allenamento andando ai classici giochini pre-partita per potersi impratichire con determinate tecniche (tiro, dribbling, passaggi cross, tiri al volo, calci piazzati, calci di rigore e così via) o gestire il gioco online e così via. O ancora andare velocemente al menu della personalizzazione per interagire con le impostazioni generali, dell’online, del profilo, o ancora andare al centro creazione, alla modifica delle squadre, negozio Fifa 14 ed altro. Tutto sarà decisamente più immediato grazie ad un riordinamento fatto in modo intelligente e pratico.
CARRIERA, ULTIMATE TEAM, I PUNTI FOCALI DEL NUOVO FIFA
Il nuovo calcio secondo Electronic Arts offre un’innumerevole quantità di opzioni per divertirsi. Iniziamo subito a parlare della modalità Carriera e della Ultimate Team, ormai diventati punti focali di ogni Fifa.
La Carriera mette alla prova i giocatori nelle stagioni reali. Si può scegliere se fare una carriera da calciatore professionista in qualunque ruolo si desideri (anche da portiere, opzione tra l’altro esistente fin da Fifa 2011), nonché da manager con ovvia possibilità di giocare le partite per rafforzare il proprio credo calcistico.
Scelta questa opzione potremo andare in qualsiasi parte del mondo per accasarci al nostro club favorito. Sono presenti 33 campionati di ogni latitudine compresi quelli minori di Italia (Serie B) o Bundesliga, Liga Spagnola, Ligue 2, e le quattro serie professionistiche britanniche (Premier, Championship, Football League 1 e 2). Ma si vuole partecipare ad un torneo più esotico si potrà optare per mete meno convenzionali: sono presenti i caldi campionati brasiliano, portoghese e messicano, nonché le novità delle massime divisioni cilena ed argentina che si aggiungono a quella colombiana. Troviamo anche il campionato australiano, la Major League statunitense, la AJ League (Arabia Saudita), la K-League (Corea del Sud) ed i campionati di Belgio, Olanda, Polonia, Russia, Scozia, Irlanda, e quellli scandinavi di Svezia, Norvegia e Danimarca. E scusate se è poco.
La Carriera, oltre a quello che faremo in campo ci imporrà di gestire il nostro club e sceglierlo tra tutti i campionati che abbiamo elencato sotto l’aspetto economico ma dovremo essere in grado di tenere lo spogliatoio unito. Sono state aggiunte diverse opzioni rispetto al passato per coordinare tutto quello che serve con la massima facilità, profondità e velocità.
Il calcio mercato è ancor minuzioso mentre sarà possibile, se non si hanno troppi fondi, di ingaggiare diversi scout e mandarli in giro per il mondo alla scoperta di nuovi talenti. I rapporti di questi agenti saranno costanti e frammentari. Per farvi un quado semi-completo della situazione ci vorrà del tempo, e le contrattazioni con i vari club di appartenenza non sarà sempre facile.
Anche in questo caso si è scelta la strada del realismo. Portare a termine una trattativa anche possibilmente non estremamente favorevole, sarà un’impresa. La gestione dei contratti sarà altrettanto fondamentale. Insomma, non sol dalle gesta eroiche in campo si distinguerà un bravo manager.
L’Ultimate Team, invece, da ormai 5 anni abbondanti (nacque come appendice separata di Fifa 9) si è ritagliato un posto d’onore in Fifa. Capace di attirare un numero crescente di giocatori, questa modalità ormai affianca la Carriera.
Per chi non conoscesse l’Ultimate Football Team (questo è il nome completo della modalità), diciamo subito che questa opzione fa gestire al giocatore una squadra dei sogni formata da carte-giocatore. E’ possibile acquistare singole carte-giocatore messe a disposizione dagli utenti o acquistare direttamente dei pacchetti completi di tre qualità: Bronzo, Argento ed Oro. Facile intuire che in Bronzo ci siano giocatori normali ed in Oro si possano trovare gli assi.
Ultimate Team oltre a formare la propria formazione utilizzando carte mette a disposizione anche delle carte potenziamento che servono a migliorare momentaneamente le prestazioni o a curare gli infortunati o a rinnovarne i contratti. Nel costruire la propria squadra, si dovranno tenere conto di moltissimi fattori. Sarà importante realizzare un 11 compatto e con molto affiatamento se vorremmo vedere un gioco deciso in campo anziché guidare 11 individualità incapaci di costruire azioni e di subire gli avversari con conseguente irritamento personale e possibilità di partecipare al getto del pad, disciplina radicata da anni ma tenuta lontana dai riflettori per ovvi motivi di decenza.
Fatta questa piccola riflessione, dicevamo che bisognerà allestire la formazione secondo anche alcuni criteri importanti: modulo preferito, lingua, campionato di appartenenza, nazionalità e così via.
Anche l’Ultimate Team gode in Fifa 14 come non mai di tantissimi tornei (ai quali bisognerà partecipare seguendo anche alcuni requisiti come ad esempio, avere tutta la squadra non superiore ad una valutazione tot, o avere almeno 3 giocatori della stessa nazionalità e così via), molti nuovi, e gode anche delle Stagioni nelle quali bisognerà affrontare alcuni determinati tornei, sempre più difficili, per andare vanti e trovare gloria, bonus per rinforzare la propria rosa e possedere anche più stadi, magliette prestigiose e palloni. Interessante la possibilità esclusiva su Xbox One di giocare l’Ultimate Football Team con le leggende del calcio.
Presenti, ovviamente, tutte le possibilità di giocare online con gli amici, in multiplayer e così via. Sarà facile inoltre individuare gli altri utenti ed invitarli a partite.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PIU’ RAFFINATA
Fermo restando che a livello tecnico il titolo non si discosta molto dalle “puntate” precedenti con l’Impact Engine (presente da Fifa 12), possiamo tuttavia notare come il lavoro di Electronic Arts sia stato certosino per limare le imperfezioni del passato e per dare un gameplay migliore e più realistico alle partite.
La strada intrapresa è chiara: avvicinarsi sempre più alla simulazione totale. Per far questo, quindi, EA ha limato l’intelligenza artificiale raffinandola in maniera piuttosto evidente. Gli impatti tra i giocatori sono più precisi, le marcature oggettivamente più congrue a quelle che troveremmo in una partita reale, ma anche tanti altri dettagli legati alla fisica. Dribblare il portiere sarà ancora più difficile, visto che il tempismo e la bravura in generale nelle uscite renderanno più arduo il gesto tecnico di eludere l’estremo difensore.
Nondimeno bisognerà fare ancora più attenzione ai passaggi. Non si dovrà dare nulla per scontato. Nulla, perché anche un semplice alleggerimento all’indietro o, peggio ancora, un passaggio laterale al compagno potrebbe diventare una sciagura. Si è voluto, puntare, evidentemente, sul cercare di catturare la massima attenzione per evitare di essere puniti a causa di un errore di valutazione.
I difensori, alle difficoltà più alte, accompagneranno gli attaccanti in modo asfissiante, pungente, a volte frustrante ma in molti casi plausibile, e bisognerà utilizzare le nuove caratteristiche come la protezione della palla che sarà utile per guadagnare anche quei pochi metri in più e fare rifiatare la squadra. Sarà comunque più difficile prendere di infilata le difese con gli uno-due, triangolazioni o lanci in profondità mentre le giocate personali saranno più difficili da realizzare anche se quando riusciranno la soddisfazione sarà elevatissima. Scordatevi fin da subito, però, sgroppate funamboliche, dribbling con palla sempre attaccata ai piedi e così via anche perché il controllo di palla è stato rivisto e perdere la sfera anche con un semplice stop di interno non è una cosa inusuale da vedere. Allungarsi la sfera può spesso significare perderla.
Anche i tiri sono stati rivisti. La fisica è migliorata e mentre con giocatori come Messi, Niesta, Pirlo, Balotelli ed altri star il tiro al volo può essere risolutivo con soluzioni spettacolari ed efficaci, chi si cimenta con giocatori normali o anche schiappe può pagare l’abbonamento in curva per il caro pallone. Ci sono, naturalmente i jolly per cui un illustre sconosciuto può trovare il tiro della vita.
Il gioco, in generale, sembra leggermente velocizzato rispetto a Fifa 13, ne nascono partite in teoria più spettacolari ma se dovesse mancare la qualità, potremmo spesso giocare partite brutte. Potrebbe sembrare un difetto: non lo è. Piuttosto, è solo una conseguenza dell’impronta realista che si è voluta dare a Fifa 14. Come detto, ci si può imbattere in tanti errori grossolani sia in fase di impostazione che di contenimento. Tuttavia, dopo un po’ di pratica, le giocate riescono in modo naturale e graduale. Certo: capiterà di fare l’azione della vita e mancarla di poco ma quante volte è successo di vederla in Tv?
Non mancano alcuni bug, come è normale che sia. Sporadici con cali improvvisi all’intelligenza artificiale ma sono cose molto blande.
Mentre da sottolineare come il livello di difficoltà sia un po’ da rivedere. Se, infatti, nei livelli facili l’avversario è sostanzialmente uno sparring partner con poca profondità e che quasi non fa notare le differenze sostanziali nel gameplay (troppo lento, troppo largo in difesa e mai pericoloso in attacco), i livelli più impegnativi sono uno sparti-acque piuttosto pesanti. Manca, in sostanza il “dosaggio” di questa benedetta difficoltà. Nulla, comunque di trascendentale.
GRAFICA LIMATA, TANTA VARIETA’ TELECRONACA UN PO’ RIPETITIVA
Cosa offre tecnicamente Fifa 14? Detto subito, la grafica è inevitabilmente simile a quella delle passate edizioni. Troviamo molta varietà grazie agli oltre 60 stadi, tra reali e fittizi, che fanno la loro figura anche perché variano dai campi quasi di periferia che creano quel giusto romanticismo che ogni appassionato del pallone vorrebbe trovare, ai monumenti assoluti quali San Siro, il Camp Nou di Barcellona, lo Juventus Stadium, l’Allianz Arena, ma anche la Bombonera di Buenos Aires.
I modelli dei calciatori sono ben realizzati e molto realistici ma appena togliamo l’attenzione dai top team e scegliamo di dilettarci con squadre semisconosciute, il tutto cambia.
Ovviamente non possiamo aspettarci di avere il fotorealismo o magari avere i giocatori che ricordino le controparti reali. Tuttavia, già con alcuni club di serie A troviamo incongruenze.
Il comparto grafico è comunque buono: le animazioni sono molto ben fatte e credibili migliorate anche da una fisica ancora più raffinata che ne limita i classici difetti (non del tutto eliminati) come le collisioni fuori luogo.
Ci sono delle limature (in senso positivo) che fanno apprezzare il gioco di EA, alcune finezze come i giocatori della panchina che si riscaldano a bordo campo ininfluenti ma comunque interessanti perché immergono ancor più gli utenti nel clima partita.
Detto ampiamente del gameplay, vero punto di forza del gioco, parliamo della telecronaca. Il duo Caressa-Bergomi è ormai veterano ma sentirli all’opera, se da un lato può far piacere perché si ha un senso di appartenenza al passato, dall’altro invece comincia un po’ a stancare.
Intendiamoci: la loro presenza è gradita ed è un valore aggiunto, ma ampliare in maniere più decisa le frasi da dire in telecronaca avrebbe senza dubbio giovato. Ci sono alti e bassi nel racconto del dinamico-duo ed in poche partite è già possibile accorgersi delle ripetizioni.
Gli effetti stadio, invece, sono piuttosto interessanti e da sempre contribuiscono a dare (e fare) atmosfera.
La colonna sonora infine, come sempre, è un tratto distintivo della serie. Sono 37 i brani in lista che accompagnano la navigazione tra i menu e la gestione di tutto. Come sempre azzeccati.
CONCLUSIONI
Fifa 14 è il gioco di calcio per eccellenza. Ci sentiamo di dirlo senza troppe remore. Ci sono alcuni passi in avanti rispetto a Fifa 13 visto che il gioco presenta un gameplay ancora più realistico. Di questo bisogna dare atto ad Electronic Arts di sforzarsi sempre più per offrire un gioco sempre più perfezionato e migliore rispetto al passato.
Non è una vera e propria rivoluzione che presumibilmente vedremo in Fifa 14 su Next-Gen che si avvarrà dell’Ignite Engine, ma di tante limature incisive nel gameplay. Le raffinatezze si alternano a qualche bug e qualche incongruenza minima.
La varietà di Fifa 14 è sorprendente: 33 campionati (anche molto esotici), diverse modalità, una Carriera più facile da gestire, un Ultimate Football Team più amplio nonché tanti esercizi in più che si traducono in mini-game per migliorare le proprie capacità tecniche ed evitare brutte figure in campo.
Avremmo gradito un dosaggio migliore della difficoltà nonché qualche accorgimento grafico in più. Per quanto riguarda la telecronaca, siamo consapevoli della difficoltà nell’implementare questa caratteristica che, seppur secondaria, potrebbe comunque essere ulteriormente studiata per risultare meno ripetitiva.
Tra le cose positive ci sentiamo di dire che in alcuni frangenti c’è una pura e sana soddisfazione videoludica nel realizzare giocate interessanti o volte a sorprendere la difesa alternando magari un sano ed oscuro lavoro fisico e di gomito tra le marcature degli avversari. Vedere anche l’intelligenza artificiale che in alcuni frangenti si comporta come nelle partite di calcio vere è altrettanto esaltante e stimolante per far sempre meglio.
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