Skydive: Proximity Flight (Recensione Playstation 3)
Il base jumping è una disciplina piuttosto spettacolare quanto pericolosa. Tuttavia riesce a regalare ad un numero sempre maggiore di appassionati l’ebrezza del volo, del contatto con l’aria ad altissima velocità grazie alla possibilità di indossare una tuta alare che permette di sfruttare i venti.
Bene, Gaijin Entertainment, software house russa, ha provato a catturarne l’essenza ed a proporla su PlayStation 3 ed Xbox 360 con Skydive: Proximity Flight per giocarla comodamente da casa grazie anche all’ausilio di Move e Kinect, le rispettive periferiche che si basano sulla cattura del movimento. Ovviamente il titolo è godibile anche con i normali joypad.
In questa nostra recensione descriveremo il titolo dopo averlo giocato su PlayStation 3.
POSSO VOLARE… ANCHE SE PER POCO
Il gioco, come detto, permette di cimentarsi nella spericolata pratica sportiva del base jumping. Dopo aver scelto uno dei personaggi ci tufferemo (letteralmente così, anche con l’ausilio di mongolfiere) da altezze più o meno ampie per iniziare a volare. Il tutto sarà molto veloce e starà a noi dosare bene i movimenti per farci strada attraverso i vari percorsi. Sarà importante evitare gli impatti e capire bene dove sarà possibile osare o evitare. Ci si può anche rilassare e godersi il panorama ma tutto durerebbe ancor meno.
Skydive premia chi osa: chi si diverte, dunque a planare ed a fare evoluzioni spettacolari tra i cieli tentando di compiere più strada possibile o di essere quanto più precisi, andando oltre quando serve, e godendovi i paesaggi che il titolo offre.
C’è una varietà piuttosto ampia di località in cui potersi librare in volo. Ben 43 in tutto il mondo, tra le quali anche alcune situate in Italia.
QUATTRO LE MODALITA’ DI GIOCO E TANTE SFIDE
Skydive: Proximity Flight propone 43 missioni da portare a termine e presenta 4 modalità di gioco. La prima si chiama Rotte e, come si evince dal titolo, chiede al giocatore di completare un circuito formato da anelli luminosi. Il compito è quello di passarci in mezzo. Questa modalità aiuterà a prendere confidenza con i controlli e richiederà precisione più che spettacolarità. Sarà utile per prendere le “misure”. Ricordiamo che il titolo (come in Burnout ad esempio) offre maggiori ricompense in termini di punteggio a chi rischierà di più: eseguire un’evoluzione (o trick) in prossimità di una parete rocciosa o di alberi o di qualche ostacolo o vicino al suolo, aumenterà il punteggio e questa regola di base è valida per tutte le modalità e sfide presenti.
Un’altra modalità è Trick. Se in Rotte si chiede precisione, qui si richiede estro per realizzare tutte le acrobazie che ci vengono assegnate prima del salto.
In Sfide Avanzate, invece, dovremo percorrere lunghe distanze con l’ausilio della tuta alare.
Sfide Extra, infine, rappresenta un fritto misto di tutto quello che vi abbiamo sinteticamente descritto: dovremo completare dei percorsi molto lunghi, passando in mezzo agli anelli ed ottenendo il punteggio più alto calcolato in base alle combo (combinazioni di trick anche se non ci sono tantissime mosse da effettuare), planate, picchiate, accelerate e quant’altro nel tentativo di fare più strada possibile e di non incappare in collisioni o altro.
Sono presenti anche alcune modalità come ad esempio Sfoda Adrenalinica. Quattro “match” in cui bisogna superare altri jumper comandati dalla cpu o ia (fate voi). Una sfida interessante perché ci permetterà di sbloccare 14 atleti ognuno con capacità uniche e sempre più forti che faciliteranno, e non poco, le gare e le missioni delle altre modalità. Nondimeno è possibile in questa corsa di velocità attivare il pulsante di rewind laddove dovessimo avere delle rovinose collisioni (andare a sbattere contro una parete rocciosa non è esattamente il massimo ed è per forza di cose un fatto che stronca ogni ambizione di vittoria… e non solo).
Ci sono anche le sfide con amici online e la gara libera per impratichirsi ed ammirare i paesaggi.
Gli elementi per divertirsi ci sono tutti anche perché il titolo è piuttosto “leggero” ma ha comunque un grado di sfida più che soddisfacente. Tuttavia il tutto potrebbe poi diventare ripetitivo.
GRAFICA DISCRETA, CANZONI COSI’ COSI’, VALIDI GLI EFFETTI SONORI
Detto delle modalità e delle sfide che affronteremo in Skydive, passiamo ora al comparto tecnico. Il lavoro svolto dagli sviluppatori russi non è malvagio. Tutt’altro. I tanti paesaggi sono ben caratterizzati e la varietà è apprezzabile. Sarà interessante spaziare dalle Alpi svizzere alla Baia di Ha Long (in Vietnam) o ancora il Gran Canyon ed altre località più o meno fittizie.
Tanta varietà perché ogni luogo ha diversi punti di partenza (8 ciascuno) e questo non fa altro che bene. Interessanti anche gli effetti atmosferici che rendono al meglio la sensazione di nebbia o di poca visibilità. A nostro avviso, Skydive può regalare con le sue visuali panoramiche una buona esperienza grafica ed interessante anche l’effetto velocità.
Senza estri, intendiamoci, ma anche se con qualche imprecisione, il lavoro può essere apprezzabile a patto di non avvicinarvi troppo alle pareti rocciose. Possiamo definire un comparto visivo double face (bello da lontano, un po’ meno da vicino). Qualcuno potrebbe obiettare anche sulle collisioni, ma Skydive non è un gioco di contatto… anche, se, aggiungiamo noi, avremmo voluto degli atterraggi col paracadute più realistici (quelli sull’acqua sono inguardabili).
Discrete le animazioni mentre il sonoro è composto da alcuni brani che seppur validi non lasciano il segno. Buoni, invece, gli effetti sonori come il fischio del vento.
I comandi sono facili da apprendere e se con il Move (nel nostro caso ma anche Kinect per gli utenti Xbox 360, ndr) il gameplay potrebbe essere più soddisfacente, anche col controller tradizionale il nostro jumper risponderà al meglio alle nostre sollecitazioni. Col joypad sembrerà di giocare a Liar, vecchio titolo ad ambientazione Fantasy del 2007 di Factor 5. Consigliamo quindi di alzarvi in piedi ed i scuotere il controller. Anche in questo modo si potranno perdere alcune calorie. Che male alla fin fine non è, giusto?
CONCLUSIONI
Skydive: Proximity Flight è un gioco senza grandi pretese. Lo si era capito anche perché il genere piuttosto sui generis (perdonateci questo gioco di parole) è sostanzialmente unico nel panorama videoludico.
Il gioco di Gaijin Entertainment offre sfide in solitaria, con amici, permette di eseguire l’adrenalinico tuffo nel vuoto per poi librare in solitaria (o in compagnia) nell’aria a tu per tu con i cieli e con la natura. Si potrebbe trattare di un titolo emozionale ma esagereremmo non poco. Di emozioni non ce ne sono tante a dire il vero se non un sano divertimento spensierato che però potrebbe non durare molto. Un gioco con cui passare il tempo senza lo stress di dover per forza fare il risultato. Certo, alla lunga ripetitivo ma che può essere sfoggiato in allegre serate dove i videogiochi possono essere lo spunto per qualche movimento in più. Avremmo gradito qualche modalità in più e qualche location (sebbene il numero sia già apprezzabile) supplementare nonché una maggiore varietà di evoluzioni da compiere.
PREGI: Tecnicamente discreto. Difficoltà ben dosata. I comandi rispondono bene anche con i joypad classici. Piuttosto vario. Divertente…
DIFETTI: … Ma tendente ad essere ripetitivo. Tecnicamente discreto, appunto, ma con qualche (e pesantuccia) imperfezione. Qualche location e qualche modalità in più sarebbe stata gradita.
VOTO: 7/10.
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