Ad una settimana dall’arrivo sugli scaffali, facciamo il punto della situazione sulle impressioni che ha trasmesso la prova della demo di Fifa 14 – versioni PlayStation 3 e Pc Windows – che si prepara per la “guerra” del calcio videogiocato in posizione di forza e vantaggio, rispetto ad un Pro Evolution Soccer che da qualche anno a questa parte arranca e perde fedeli videogiocatori stagione dopo stagione.
FUORI DAL CAMPO
La versione Pc Windows di Fifa 14 è la naturale trasposizione di quella che più le si avvicina, cioè la versione Xbox 360 dello stesso titolo. Dalla parte dell’utenza Pc che può permettersi un computer di fascia media, troviamo una fluidità fuori scala, improbabile su console, che può essere fissata a 60 fotogrammi al secondo (fluidità ottimale per molti videogiocatori, per dirla in parole povere). Senza dimenticare la solita pulizia grafica che, forte dei filtri grafici da poter applicare e forzare, rende Fifa 14 molto gradevole da vedere su sistemi Windows, anche se ci è sembrato molto “pacchiano” l’effetto di profondità di campo, poco verisimile.
Su PlayStation 3 e Xbox 360 questa incertezza visiva non esiste, ma non esistono neanche filtri grafici e “fluidità ottimale”, che dalle parti del televisore si attesta intorno ai 30 fotogrammi al secondo. In entrambi i casi occorre segnalare una generale accelerazione delle situazioni di gioco, un senso ancora più fisico agli scontri ed ai movimenti senza palla, la presenza di nuove animazioni (piccole e grandi chicche, tipo il difensore che allarga le braccia dopo un sospetto contatto in area) e una fisica dei tiri generalmente più tarata verso la verosimiglianza. Il motore grafico è, comunque, lo stesso a cui siamo abituati dal lontano 2009, e sebbene Ea Sports faccia di tutto per convincerci del contrario, il peso degli anni si fa sempre più evidente. Un plauso va fatto all’intelligenza artificiale, tanto dei nostri compagni di squadra quanto degli avversari, notevolmente migliorata sotto ogni punto di vista e reale metro di differenza fra Fifa 14 ed il suo predecessore.
DENTRO AL CAMPO
Al di là dell’aspetto meramente grafico, quel che Fifa 14 vuole trasmettere è una replica di vere azioni di gioco e vere situazioni, tipiche del calcio che si guarda in televisione. Missione ardua, dal momento che tra calcio giocato e calcio guardato passa un po’ di differenza. Negli anni queste differenze hanno trovato un felice punto di incontro, ma quest’anno potremmo iniziare a parlare di un controllo del gioco non in linea con quello degli anni passati. La sensazione di dipendere un po’ troppo dalle controparti virtuali dei vari Pirlo, El Shaarawy, Ronaldo e Messi è fin troppo tangibile provocando la spiacevole sensazione di avere ben poco sotto il nostro controllo. E’ spiacevole dover sperare fin troppo che i calciatori – campioni e ordinari – non facciano sciocchezze o non si distraggano troppo. Se da un lato, affrontare la partita con molta concentrazione e un approccio più calcistico, senza rischiare passaggi inutili o dribbling azzardati, premia la simulazione, dall’altro viene alimentata la frustrazione di chi predilige un gioco a base di verticalizzazioni e lunghe galoppate (senza esagerare).
SETTE GIORNI AL FISCHIO D’INIZIO
Manca una settimana all’arrivo di Fifa 14 sugli scaffali, la versione PlayStation 3/Xbox 360 e quella Pc Windows si profilano pressoché identiche sotto il punto di vista estetico. Vedremo se la versione finale del gioco fugherà dubbi sull’effettiva soddisfazione che viene giocando. Il punto certo è che la produzione di Ea Sports parte avvantaggiata rispetto a quella di Konami, forte di un triennio fatto di successi e di costanti miglioramenti nell’intelligenza artificiale e nei contenuti. A proposito di questi, speriamo caldamente non siano costellati di errori di programmazione – come le carriere o l’Ultimate Team del 2013 – che hanno un po’ rovinato l’esperienza globale di un gioco che si preannuncia, già da ora, molto divertente.