Se da un lato l’Oculus Rift, il visore per la realtà virtuale che abbiamo anche provato in una dimostrazione a Palermo lo scorso giugno, promette di raggiungere vette mai raggiunte e di offrire la possibilità di immergersi effettivamente nell’ambientazione dei videogiochi (e non solo), da l’altro si fanno i conti con gli effetti collaterali.
Uno di questi è il senso di nausea causato da alcuni movimenti durante l’utilizzo della periferica. Un disturbo oggettivamente diffuso. Ne parla Nate Mitchell, vice presidente della produzione per Oculus Rift che ha affermato che la compagnia sta lavorando per eliminare, o quanto meno ridurre, questo inconveniente.
Lo stesso Mitchell ha parlato in un intervento a PCGamesN definendo questi lavori come una delle sfide maggiori della compagnia che sta affrontando la questione sotto diversi punti di vista.
Sono tante, infatti, le cause che portano alcuni utenti (un numero non indifferente a dire il vero) a questa sgradevole sensazione. Si tratta di tracking del posizionamento, tecnologia di base del display, tecnologia relativa al tracking dell’orientamento. Fattori che contribuiscono alla sensazione e che se migliorati dovrebbero eliminarla o ridurla drasticamente.
“Penso sia una delle sfide più grandi – dice Mitchell – la tecnologia sta migliorando rapidamente su tutti i fronti e stiamo facendo tanta localizzazione di posizione cercando di risolvere questo problema. Stiamo lavorando su diversi fronti: tecnologia di visualizzazione, tracciamento dell’orientamento ed altro che contribuisca al disturbo. Stiamo facendo tutto il possibile per rendere l’hardware e il software migliore e siamo sicuri di star facendo enormi miglioramenti. Ci stiamo dedicando per risolvere questi problemi”.
Anche il software, dunque, avrà la sua importanza e su questo gli sviluppatori di Oculus Rift stanno cercando collaborazioni con chi realizza videogiochi.