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Mentre ancora ci si interroga del perché sia accadutala tragedia di Slaughter in Louisiana, dove un bimbo di otto anni ha sparato a morte contro la nonna di 87 anni dopo aver giocato – a detta dell’ufficio stampa dello sceriffo – a Grand Theft Auto IV su PlayStation 3. Arrivano le prime reazioni da parte del publisher. Take-Two, l’editore del gioco in questione (GTA IV) ha risposto alla CNN.
“Attribuire una connessione ad un videogioco è una teoria già smentita più volte da diversi studi indipendenti – si legge – e questo minimizza ed elude i veri problemi che stanno alla base di certi comportamenti”.
Si ricorderà che fin dalle prime – e confuse – ricostruzioni, il dipartimento dello sceriffo non ha nominato un movente per questo episodio ma ha suggerito che le azioni virtuali del bimbo all’interno di Grand Theft Auto IV, abbiano potuto avere la loro rilevanza nell’accaduto. Ricordiamo che tempo addietro, a metà gennaio, il presidente degli Usa, Obama ha annunciato degli studi per capire con certezza l’esistenza dell’effetto dei videogiochi violenti sui giovani, mentre a febbraio un profiler dell’FBI ha smentito l’associazione. Si parla sempre di videogiochi, ma alla fine sono sempre le armi – troppo facili da reperire – ad uccidere.
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