Altri dettagli su The Witcher 3: Wild Hunt. E’ ancora GameInformer che se ne occupa con una nuova video intervista agli sviluppatori di CD Projekt. A darne notizia è comunque DosGaming.
In estrema sintesi, il team polacco per voce di Konrad Tomaszkiewicz, direttore dei lavori del gioco, e Mateusz Tomaszkiewicz, uno dei designer delle quest, hanno illustrato alcune novità rispetto al passato. Si parla della presenza dei cavalli, un qualcosa che i fan della serie e dei romanzi che hanno ispirato il gioco di ruolo avevano chiesto da tempo. Nondimeno, i giocatori avranno gratificazioni dall’esplorazione del mondo. I panorami, inoltre, saranno importanti perché daranno la sensazione che tutto quello che si scorgerà in lontananza potrà essere raggiunto e visitato.
Un utente di NeoGaf (non poteva mancare il famosissimo forum) ha pure trascritto i tratti salienti dell’intervista presente a questo link (GameInformer).
E troviamo di tutto e di più si parla del REDengine 3, ovviamente, e della sua importanza nella realizzazione di un codice per lo streaming di una partita a mondo aperto. In pratica, come ribadito più volte in passato, il nuovo motore permetterà una vastità e profondità di gioco mai viste fino ad ora.
IL PASSATO NON VIENE DIMENTICATO
Non viene tralasciato il passato. E gli intervistati dicono di essere felici di The Witcher 2 ma di aver perso un senso di libertà per il limite di grandezza delle mappe. Durante la produzione del gioco c’era l’idea di introdurre i cavalli ma non sono stati poi presi in considerazione viste le dimensioni delle mappe.
Di contro, nel terzo capitolo Geralt sarà libero di cavalcare equini come nei libri.E del resto, i cavalli appaino anche nelle pochissime immagini fin qui diffuse.
GLI SPUNTI DA SKYRIM
I due ammettono: “Tutti qui a CD Projekt giochiamo a Skyrim – dicono – perché il team ama i giochi open world”. E si parla di quanto appreso dal gdr di Bethesda apprezzandone la vastità (The Witcher 3 sarà ancora più vasto, ndr) anche se è stato detto che il resto è un po’ generico riferendosi ai personaggi, soprattutto quelli secondari ed i non giocanti. Hanno affermato che The Elder Scrolls V: Skyrim non ha avuto personaggi memorabili al punto che non sono riusciti a ricordare i nomi di cinque protagonisti del gioco.
Auspicano quindi una migliore profondità con i personaggi non giocanti in grado di parlare sull’andamento della missione.
Vengono menzionati anche i primi Fallout rimarcandone la grande trama.
Fonti: DosGaming, NeoGaf & GameInformer