Gas Powered Games non guadagna dai suoi classici, Wildman la sua ultima chance
Chris Taylor, fondatore ed amministratore delegato di Gas Powered Games, ha detto che nessuno dei giochi realizzati dalla sua software house produce guadagni e questo per gli accordi contrattuali con gli editori.
La rivelazione è stata fatta durante un’intervista fiume a PCGamesN. In sostanza, i vari publisher hanno pagato per lo sviluppo ma non per le vendite. Da qui la grave difficoltà finanziaria che ha portato a licenziamenti e ad affidarsi a Kickstarter per Wildman. Se quest’ultimo gioco non dovesse raggiungere la soglia minima entro lo scadere del tempo, allora anche questa software house passerebbe alla storia perché chiuderebbe. E mancano 11 giorni alla fine dei giochi con il progetto ancora arenato a meno di 430.000 dollari a fronte di un traguardo di 1.100.000 dollari.
Taylor ha parlato di 14 anni di storia del team dove ci sono state tante possibilità non sfruttate e dove ci sono stati accordi non portati a termine nonché di momenti ancora più bui di questo periodo ma anche della durissima decisione di licenziare 30 persone nei mesi scorsi. Tanta sfortuna per una software house valida.
Gas Powered Games nella sua storia ha prodotto Dungeon Siege, Dungeon Siege: Legends of Aranna, Dungeon Siege II, Dungeon Siege II: Broken World, Supreme Commander, Supreme Commander: Forged Alliance, Space Siege, Demigod, Supreme Commander 2 e gran parte del contenuto di Age of Empires Online.
Ed è incredibile come l’acquisto di questi giochi non possa aiutare l’autore in alcun modo. L’unico modo per mantenere vivo il sogno è quello di finanziare Wildman su Kickstarter.