Videogiochi violenti? Scende in campo direttamente il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama. Il presidente americano, infatti, durante una conferenza a più ampio raggio dove ha firmato le prime ristrettezze alle armi (in primis ai fucili d’assalto di tipo militare) a seguito della strage alla scuola elementare Sandy Hook di NewTown, nel Connecticut avvenuta lo scorso mese, ha anche parlato anche di violenza nei videogiochi.
Obama, che per l’occasione era attorniato anche da tanti bambini in questa conferenza stampa piuttosto storica, ha annunciato di aver affidato al Center for Disease Control uno studio per identificare le cause di comportamenti violenti aggiungendo che il Congresso (il Parlamento statunitense, ndr), finanzierà una ricerca sugli effetti dei videogiochi violenti sulle menti dei più giovani.
Ribadiamo che l’oggetto principale della conferenza è stato sulle armi, o meglio, sul controllo della vendita delle armi dove ha firmato 23 ordini esecutivi (non hanno bisogno di essere discussi in Parlamento) per la loro riduzione. Non ci sono state parole di censura, bando o limite nella vendita di videogiochi oltre alle norme attualmente in vigore.
Obama ha soltanto detto, in sostanza che è il momento di agire aggiungendo anche:
[subscribe2]“Non traiamo beneficio dall’ignoranza – ha spiegato Obama – e non traiamo beneficio dal non conoscere le cause scientifiche di questa esplosione di violenza. Si tratta di proteggere i più vulnerabili tra di noi, dobbiamo agire subito. Facciamo la cosa giusta. Facciamola per loro e per questo paese che amiamo così tanto”.