Torchlight II, prime impressioni sul gioco
Se per molti è tempo di recensioni, per noi è tempo di prime impressioni su Torchlight II. Il seguito di quel Torchlight che nel 2009 fu un vero e proprio fulmine a ciel sereno, finalmente è disponibile da qualche giorno su Steam per gli utenti pc e prossimamente lo sarà anche per quelli Mac.
L’action gdr di Runic Games, lo diciamo subito, risponde quasi in toto a quanto ci aspettavamo al punto che ci chiediamo seriamente chi ha bisogno di un Diablo III con un Torchlight II di questo spessore?
Bando alle ciance ma andiamo con questa piccola anteprima di quello che tra qualche giorno pubblicheremo in sede di recensione finale.
HACK AND SLASH CLASSICO
Quello che ci piace a primo acchito è l’immediatezza del titolo che non sminuisce troppo i compiti del giocatore. E perdonate il confronto con Diablo III piuttosto facile da fare: semplice come un gol a porta vuota con portiere e difesa avversarie svenuti per terra e pallone che arriva a mezzo all’ora a due centimetri dalla porta.
Torchlight II, ha mantenuto il classico andazzo: passaggio di livello, distribuzione punti esperienza alle caratteristiche ed un punto all’albero delle abilità attive e passive composto da tre grandi rami. Questo dà al giocatore l’onore e l’onere di gestire i propri passaggi di livello. Può sembrare un’affermazione da Capitan Ovvio, ma questa caratteristica mancava del tutto in Diablo III ed a nostro avviso non deve essere esclusa in un action gdr che si rispetti.
Non ci sono sconvolgimenti tali rispetto al passato, almeno finora, ma quello che abbiamo visto ci ha fatto ben sperare. Da sottolineare però che rispetto al primo Torchlight, il gioco in questione ha finalmente il comparto multiplayer sia online che in lan oltre ad essere estremamente più vasto del già non piccolo (in termini di dimensione) sequel e con più cose da fare.
COMPARTO TECNICO OTTIMO MA CON LIEVISSIME IMPERFEZIONI
Veniamo al nocciolo tecnico del discorso. Dal punto di vista grafico, ci troviamo ad un bel vedere. Non condividiamo la scelta dello stile (troppo fumettoso a nostro avviso), ma questi sono appunti del tutto personali che non inficiano su quello che abbiamo analizzato (e che analizzeremo in futuro) né possono farlo.
Non ci hanno convinto del tutto alcune animazioni, e qualche imperfezione visiva ma per il resto non possiamo minimamente lamentarci. Anzi. Le ambientazioni sono tante, vaste, parecchio dettagliate e diversificate tra loro. Incantevoli alcune mappe innevate che trasudano Fantasy ma interessanti anche i dungeon. I nemici si distinguono per numero e varietà. Tante anche le finezze con alcuni paesaggi interessanti.
E chi ha una certa esperienza non può non notare come questo stile ed ambientazione richiami la concorrenza diretta. Anzi, possiamo dire che per i primi istanti abbiamo riflettuto parecchio su queste similitudini chiedendoci il perché si sia aspettato molto meno per Torchlight II e perché così tanto per Diablo III.
Assolutamente impressionante il comparto audio con una colonna sonora da ascoltare e riascoltare. A tal proposito, potete scaricarla direttamente dal sito del gioco a titolo gratuito. La cosa interessante è che Runic si sia permessa il lusso di fare questa operazione.
Vale al pena ricordare che i brani sono firmati da Matt Uelmen, autore delle musiche dei primi due episodi di Diablo, nonché di quelle del primo Torchlight.
Inevitabile l’impatto che rievoca moltissimo le due pietre miliari del genere hack and slash. Davvero belli i brani, non c’è che dire.
COSA CI POSSIAMO ASPETTARE
Il game-play finora è stato piuttosto interessante pur non avendo sostanzialmente nulla di innovativo (il concetto del pet è stato ampliato dal primo episodio). Abbiamo giocato alcune ore che sono passate via come bere un bicchiere d’acqua. Il titolo è piuttosto divertente e fa tutto quello che un appassionato di hack and slash si aspetta offrendo anche un crescente e dosato grado di sfida alternandolo all’esplorazione che risulta una componente piuttosto interessante vista la vastità e varietà del mondo di Torchlight II.
Via via, i nemici cominceranno ad essere più forti e numerosi. Bisognerà fare attenzione alle mischie perché tra tanti nemici di livello normale potrebbero celarsi i campioni che oggettivamente fanno parecchio, ma parecchio male se non si sta attenti. I boss sono di ottimo livello mentre i personaggi hanno ben tre alberi di abilità a testa con abilità e caratteristiche ben diversificate e strutturate. Far crescere il proprio PG si può rivelare interessante.
Nonostante sia in inglese, il titolo è piuttosto diretto ed anche chi non sa benissimo la lingua può comunque svolgere le quest senza troppi disagi (del resto si affetta e si esplora). Tochlight II sembra avere tutti i requisiti per essere l’anti Diablo III anche se in molti non approveranno questa nostra affermazione.
L’ultima fatica di Runic Games vanta un ottimo comparto tecnico, benché non privo di difettucci, ma il team di sviluppo è attento in questo ed ha già provveduto a realizzare alcuni aggiornamenti.
Andando avanti così, ci auguriamo che possano essere corretti almeno i problemi visivi che noi abbiamo riscontrato (saranno problemi della nostra scheda grafica? ndr). Il game-play permette grande varietà, quattro le classi da scegliere ognuna con un ampio albero a tre diramazioni di abilità attive e passive, tutte differenti.
Ci aspettiamo senza dubbio una longevità quantomeno simile a quella di Diablo III anche se forse non dovremmo paragonarlo troppo al colosso Blizzard, altre ed impegnative quest (che sicuramente arriveranno) che dovrebbero dare ancora più spessore e profondità al titolo.
Con un prezzo veramente competitivo (costa 18,99 euro), Torchlight II si candida ad essere una delle conferme più interessanti di questo 2012 e non solo in ambito action gdr.
Quanto prima una nostra recensione completa.