Da qualche giorno è disponibile la versione dimostrativa di Pro Evolution Soccer 2013. Ed anche noi diciamo la nostra sulla prima demo del gioco calcistico di Konami che dopo diverse stagioni all’ombra di Fifa cerca di ritagliarsi nuovamente un ruolo da protagonista anziché da scialbo comprimario della saga targata Electronic Arts.
I CONTENUTI DELLA DEMO
La versione di prova che ha un peso di 1.19 gb e permette di utilizzare otto squadre: quattro Nazionali del recente Europeo con Italia, Inghilterra, Germania e Portogallo; e quattro club del Sud America, da utilizzare nella Coppa Liberdadores, il Santos, l’International di Portoalegre, la Fluminense ed il Flamengo.
Le partite saranno di 5 minuti mentre gli stadi presenti saranno due: quello del Santos ed il Royal London Stadium.
GAME-PLAY MIGLIORATO
Arrivano subito le buone notizie. Ci piace cominciare con quelle. C’è subito da segnalare, infatti, che il game-play è realmente migliorato. L’azione risulta veramente divertente e le giocate sono diventate più fluide e più interessanti. I “binari” sembrano esserci ma sembrano davvero più ampi e quindi è consentita una migliore varietà di colpi e di azioni.
Un altro dettaglio da non sottovalutare è la velocità del gioco che rispetto al passato è stata diminuita e questo per favorire un maggior realismo e concentrarsi meglio sull’aspetto tattico. C’è, tuttavia, la possibilità di aumentare la velocità di gioco.
Possibile anche giocare in maniera completamente manuale. Dosare passaggi, tiri e direzioni non sarà impossibile ed una volta padroneggiato questo aspetto ci saranno quelle classiche soddisfazioni che un giocatore di calcio può cogliere con tiri più credibili e passaggi al bacio. Il tutto ci ha divertito, però… si devono rivedere i cambi di direzione con gli atleti che si piantano.
L’intelligenza artificiale soffre ancora di amnesie anche se, già da adesso, si vedono alcune migliorie rispetto al passato. Konami, dunque, sembra avere intrapreso la strada giusta anche se ancora distante rispetto al rivale Fifa 12 e considerato che non abbiamo avuto potuto visionare Fifa 13 questo dato potrebbe essere soggetto a variazioni.
A volte, infatti, ci sono momenti di confusione. Siamo sempre li: ogni tanto la luce sembra spegnersi e Konami deve trovare la soluzione.
I PORTIERI? OGNI TANTO LA BLOCCANO MA A VOLTE SON TIMIDI
Il capitolo portieri è uno di quelli fondamentali per un gioco calcistico. C’è da dire che durante le nostre prove non abbiamo visto svarioni epocali. Ma è altrettanto vero che ogni tanto sembrano soffrire di cali di zuccheri e concentrazione che tradotto significa: ogni tanto fanno alcune vaccatelle.
E sempre perché il pallone non viene bloccato spesso. Timidi, poi, nelle uscite alte. Ancora una volta, quello dell’estremo difensore sembra essere un tallone d’Achille che deve essere risolto quanto prima per poter essere paragonato a Fifa.
TECNICA
Oggettivamente Pro Evolution Soccer 2013 non si discosta troppo dal passato ma è sempre un bel vedere. I big, ossia i giocatori più famosi, sono riproposti con una buonissima fedeltà sempre nel tipico stile Konami che da qualche stagione ci viene riproposto.
Buone anche le animazioni, molto belle quelle dei colpi ad effetto, i tacchi, i tiri al volo, i passi doble ed altre raffinatezze che se subite da un avversario porteranno questo a meditare simpatiche entrate a piedi uniti sul ginocchio d’appoggio.
I soliti effetti di transizione e la struttura dei menu piuttosto bella ed oggettivamente più funzionale di quelli di Fifa, fanno il resto. I due impianti proposti sono molto belli. Non ci resta che aspettare per il resto.
COSA CI POSSIAMO ASPETTARE
La speranza è che Konami prenda atto delle numerose segnalazioni. In parte lo ha fatto migliorando praticamente subito a primo acchito quanto fatto nel precedente capitolo (che a nostro avviso era più che discreto anche se lontano anni luce da Fifa 12, ndr).
Col Player ID, una delle novità di quest’anno, i giocatori, soprattutto quelli famosi, hanno una loro e precisa identità molto più simile alla controparte reale che in passato. Prendete un Neymar, o un Cristiano Ronaldo, o un Ronaldinho (vecchietto ma sempre spettacolare) e ne potrete ammirare le movenze.
Non mancano però le note oscure. Detto dei portieri, da rivedere anche qualche cross, mentre manca un po’ l’equilibrio arbitrale. I direttori di gara a volte troppo severi a volte sorvolano le cose più semplici. Siamo però rimasi sorpresi in maniera positiva sperando in un continuo miglioramento.