Rimaniamo sconcertati dalla leggerezza con la quale si scrivono certi articoli. Soprattutto quando è la stampa generalista a realizzarne. Quella stampa che in un modo o nell’altro ha molto a che fare con l’opinione pubblica. Quello di Loretta Napoleoni, esperta di tutto, ma non certo di videogiochi, su Il Venerdì di Repubblica, ne è l’esempio più lampante. In realtà, siti come Giornalettismo, Multiplayer.it ed altri ne hanno già parlato. Noi volevamo andare un po’ oltre con una piccola riflessione da voler condividere.
Ci sono troppe inesattezze, di cui già questi siti hanno parlato, che non vengono neppure verificate perché chi le scrive è considerata esperta e poco importa se scrive che Sony ha impiegato sette anni a vendere 218 milioni di Nintendo DS e PSP.
Tanto è lei l’esperta, chi può contestarla? Possibile che l’esperta non sappia che Nintendo e Sony sono due realtà distinte e separate? Perché fare tutta un’unica pentola? E poi, Steve Jobs diventato Job… Massì, tanto sono solo videogiochi e chissenefrega di dare le notizie giuste? Noi dobbiamo dare la notizia, non importa se sia giusta o meno, basta che sia scritta in italiano.
Stesso errore di valutazione dei direttori e di capi servizio. Nonché di editori poco competenti nel settore. I primi a sparare a zero contro i videogiochi quando ci sono episodi di cronaca. L’articolo scritto su Il Venerdì di Repubblica, appendice molto prestigiosa, deve fare riflettere su come in Italia non ci sia una gran preparazione e scrivere inesattezze è all’ordine del giorno.
Per fortuna queste non infangano niente e nessuno anche se fanno storcere il naso a milioni di appassionati. Ma sarebbe anche etico (da noi la pretendono, quindi perché non pretenderla pure noi visto che fatichiamo ugualmente per essere poi trattati a pesci in faccia), scrivere di tecnologia e di videogiochi in modo corretto, sentendo le varie campane e non andando a fare per forza l’esperta (o esperto) a tutti i costi.
Certo è che per la Napoleoni, questo articolo, è un’accozzaglia di errori da poter tranquillamente scrivere, come da titolo, che questa sia una sua Waterloo ed in senso più ampio della stampa generalista.
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Bell’articolo, Edoardo. A quanto pare però né lei, né il gruppo Repubblica si cura molto di certi strafalcioni, a giudicare dai precedenti. No comment.
Bel post, Edo, è sconfortante leggere certe cose, mentre è frustrante leggerle e non poter ribattere in modo che tutti quelli che hanno letto “quell’articolo” possano sentire la campana di chi invece se ne intende.
Tristezza! 🙂
esatto. Ti ringrazio per l’apprezzamento 🙂