Da Blizzard arriva la scoperta dell’acqua calda. Ma quantomeno arriva anche un’ammissione di colpa. Il che al giorno d’oggi non è male: la software house ha spiegato che Diablo III, acclamato (forse troppo dalla stampa ma questa è una convinzione personale), ha pecche sul fronte longevità. Un parametro non da poco per giudicare un titolo. Lo apprendiamo da VG247.
Blizzard ammette tramite Bashiok, il popolare community manager, che l’action gdr non ha gli strumenti necessari per tenere i giocatori incollati davanti agli schermi (anche perché dietro non ci si vede bene, prego, ridere alla battuta del secolo). Almeno non per il tempo che si sperava. In sostanza, Diablo III non è World of Warcraft.
“Ammettiamo che la caccia agli oggetti non è abbastanza per garantire una longevità a lungo termine – spiega – ci sono ancora molte persone che giocano tutti i giorni, e giocano parecchio, ma alla fine non avranno più niente da fare (e forse qualcuno è già arrivato a questo punto). Uccidere nemici e trovare oggetti è molto divertente, e credo che abbiamo molti sistemi che fanno bene da contorno, o almeno siamo nella strada giusta per renderli tali con qualche correzione e miglioramento. Ma onestamente Diablo III non è World of Warcraft. Non riusciremo a buttare fuori tonnellate di nuovi sistemi e contenuti ogni due mesi. Abbiamo bisogno di qualcos’altro per continuare a tenere alto l’interesse della gente, e al momento non sappiamo cosa”.
Ci vorrebbe qualche bella espansione come si deve, qualche novità che ampli il concetto ed anche in modo corposo con nuovi capitoli e magari un’altra classe. Più, sempre secondo il nostro modesto parere, qualche possibilità di personalizzazione in più. Voi cosa ne pensate?