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Bannati da Diablo III perché si giocava su Linux? Niente di tutto ciò. Blizzard smentisce questa ipotesi trapelata sul web ieri. In sostanza, tramite una discussione sul forum ufficiale del gioco, alcuni utenti sostenevano di essere stati espulsi perché utilizzavano il programma WINE, applicazione molto famosa tra gli utenti Linux per avviare il client di gioco. Blizzard, però, ha risposto affermando che non c’è prova alcuna che il solo utilizzo di questo software possa aver fatto scattare l’esclusione dai server. Si era parlato di falsi positivi, in quanto si pensava che l’utilizzo di WINE possa essere visto come un tentativo di barare. Il resto lo spiega Bashiok, il comunity manager, su Battlenet.
“Abbiamo testato in maniera esaustiva la possibilità di incappare in falsi positivi, inclusa la replica del setup di sistema indicato da chi afferma di essere stato bannato senza motivo. Non abbiamo riscontrato nessuna situazione in cui è presente un falso positivo, ed abbiamo scoperto che le circostanze per cui questi giocatori sono stati esclusi erano chiare e accurate. Giocare il titolo su Linux, sebbene non sia supportato ufficialmente, non comporta un ban, ma il cheating si”.
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